Il Renofa Yamaguchi, alla terza promozione consecutiva.
Una storia che parte da lontano quella del Renofa: è l'anno 1949 quando la Yamaguchi Prefecture Teachers FC comincia a calcare i campi di calcio. In verità, la squadra è composta da un gruppo di insegnanti con la passione per il pallone. Per anni il club ha militato nella Chūgoku League, trovandosi a volte anche nella lega della prefettura.
Nel 2006, poi, arriva la pazza idea: si vuole creare un team da J. League a Yamaguchi, una della città principali del Chūgoku. Si arriva anche al cambio di nome: da Yamaguchi Teachers si passa alla denominazione Renofa Yamaguchi FC. Dove "Renofa" è un acronimo che indica tre parole: rinnovamento, lotta e benessere.
La squadra è una delle più importanti della regione: vince tre volte la Chūgoku League e alla fine nel 2013 ottiene la promozione nella Japan Football League, la più importante divisione amatoriale. Nel 2014 arriva il bis: non solo il Renofa ha la media-spettatori più alta in JFL (2297 spettatori), ma con il quarto posto a fine campionato ottiene la partecipazione in J3.
A guidare tutti ci ha pensato Nobuhiro Ueno, il tecnico della squadra dall'inverno del 2014. Con lui sono arrivate due promozioni e un calcio più spettacolare. Ex difensore, ha giocato (poco) in J. League con la maglia dei Sanfrecce Hiroshima ed è stato persino parte della prima spedizione del Giappone a una Coppa d'Asia nel 1988.
Quest'anno il dominio del Renofa è stato netto: la squadra è partita a razzo, sorprendendo tutti gli addetti ai lavori. Sembrava dovesse chiudere la pratica la promozione in anticipo: basti pensare a partite fondamentali, come la vittoria in casa contro il Nagano Parceiro (da 0-2 a 3-2!) e quella sul campo del Machida Zelvia (un 3-1 autorevole).
E invece a un certo punto il Renofa ha rallentato di botto. Il campionato è rimasto aperto per merito del Machida Zelvia, che non ha mai mollato e si giocherà le sue chance nel doppio spareggio contro l'Oita Trinita. Dopo aver perso in casa contro il Renofa, la squadra di Naoki Soma ha fatto sette vittorie consecutive e 26 punti nelle ultime dieci giornate.
Di contro, il Renofa ha rallentato proprio dopo quella gara. Ok, ci sono state sei vittorie, ma anche tre sconfitte, di cui due in casa e una per giunta da una squadra sul fondo della classifica (il Fujieda MYFC). Così l'ultima partita contro il Gainare Tottori è diventata fondamentale: Renofa e Machida erano a pari punti, con la differenza reti in favore dei primi.
Al Torigin Bird Stadium, il Renofa è andato due volte sotto. Prima il gol di Nakayama a cui ha risposto Kishida, poi il lob di Fernandinho: sembrava finita. E invece al 95' (con i quattro minuti di recupero già finiti), il capitano Hirohiro Kirabayashi ha firmato un gol storico. Lo stadio - per metà arancione - ha festeggiato come non mai.
— スカパー!Jリーグ (@sptv_jleague) 23 Novembre 2015
Pazza, infinita follia che è il calcio.
Il segreto di questo successo è rintracciabile in un dato: quello dei gol segnati. Nel 4-2-3-1 del Renofa, la linea d'attaco ha fatto inevitabilmente la differenza. La squadra di Yamaguchi ha segnato 96 gol (la differenza reti è a +60): le dirette inseguitrici Machida e Nagano insieme ne hanno messi 98!
Basta guardare anche la classifica cannonieri: i primi tre sono tutti giocatori del Renofa (67 gol). E che dire di Kazuhito Kishida, top-scorer di quest'anno? Faceva panchina al Machida fino al 2013, poi è andato in prestito al Renofa. Ha deciso di rimanere e quest'anno si è sparato la stagione della vita: 32 gol in 34 gare, di cui molti decisivi.
Ora la squadra è diretta in J2, dove l'aspetta una sfida difficile. Ueno si aspetta grandi cose l'anno prossimo: «Avrei voluto vincere con un distacco di punti, ma va bene così. Grazie alla città di Yamaguchi: nel 2016 speriamo di dare problemi a tutti». Eppure nessuno avrebbe scommesso uno yen su quelle facce sorridenti a inizio anno...
In maniera neanche troppo nascosta, l'obiettivo è già chiaro fin dal 2006: Yamaguchi vuole stare in J. League. Quest'anno è arrivata tra i professionisti e sta scalando velocemente le tappe. Se un giorno li vedremo in J1, è tutto da vedere. Ma i maestri che nel dopo-guerra hanno calcato i campi con quella maglia sarebbero sicuramente fieri di loro.
Kiyohiro Hirabayashi, 31 anni, dopo il gol della promozione.
(© RENOFA Yamaguchi)
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