Buon pomeriggio a tutti e benvenuti al terzo numero di Road To Japan del 2017, la rubrica che prova a segnalare i maggiori talenti del panorama nipponico. Oggi ci spostiamo in quel di Chiba per parlare di un home made-talent di cui il Giappone dovrebbe cominciare a seguire i progressi: Shinnosuke Nakatani potrebbe esser il partner ideale di Maya Yoshida in nazionale.
SCHEDA
Nome e cognome: Shinnosuke Nakatani (中谷進之介)
Data di nascita: 24 marzo 1996 (età: 20 anni)
Altezza: 1.84 m
Ruolo: Difensore centrale
Club: Kashiwa Reysol (2013-?)
STORIA
Nato nel marzo '96 a Sakura (città della prefettura di Chiba), Shinnosuke Nakatani ha cominciato a giocare a calcio fin dalle elementari, quando il Giappone ospitava il Mondiale del 2002. E i Kashiwa Reysol non hanno perso tempo, mettendo immediatamente gli occhi sopra al ragazzo.
I progressi non si fanno attendere; inoltre, il Kashiwa ha uno dei vivai più floridi dell'intero Giappone. L'U-18 vince il campionato di categoria nel 2012 sui pari-età dello Yokohama F. Marinos: tra di loro, Hiroki Akino è il MVP, mentre Nakatani è una colonna. Per l'esordio, però, bisognerà ancora aspettare.
Tuttavia, la Coppa dell'Imperatore del 2012 mostra l'incredibile, quanto meno per noi: l'U-18 del Kashiwa vince la competizione della prefettura di Chiba per presentarsi ai nastri di partenza della coppa nazionale e al primo turno affronta... il Kashiwa Reysol. Un 3-0 per i grandi, ma ci sono già 5-6 giocatori che oggi sono in prima squadra.
Nakatani diventa il capitano di quella squadra, ma nel frattempo Nelsinho ordina il suo inserimento nel registro della prima squadra. Nel 2013 non esordisce, ma è un inizio: la sua crescita è evidente, tanto che nelle ultime sette gare del 2014 - tutte vittorie, che portano Kashiwa al 4° posto - Nakatani ne gioca cinque. Ormai è lanciato.
L'anno successivo lo si vede ancora la rappresentativa U-22 della J. League che disputa la terza divisione, ma Tatsuma Yoshida - subentrato al posto di Nelsinho - lo lancia anche in Champions League e nelle coppe nazionali. Tuttavia, nell'inverno 2016 i due centrali di riferimento - Naoya Kondo e Daisuke Suzuki, che hanno anche delle presenze in nazionale - lasciano rispettivamente per trasferirsi al JEF United e al Gimnàstic.
In questo panorama, Milton Mendes decide di promuovere Nakatani titolare in un rinnovato 4-4-2 (prima si giocava con la difesa a tre). È tempo di rinnovamenti, anche se il tecnico cambia, con la promozione di Tomohiro Shimotaira: l'esperto Masushima finisce in panchina, mentre accanto a Nakatani c'è Yuta Nakayama, classe '97.
Nella versione di leader difensivo, l'ormai numero 4 dei Reysol se la cava bene: solo nel 2017 colleziona più presenze da professionista che nel resto della sua breve carriera. Nakatani si toglie anche lo sfizio di segnare i primi gol e ora si attende una sua conferma per quest'anno, che sarà comunque fondamentale per la sua crescita.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Per essere difensore (e per giunta di scuola nipponica), la tecnica di base lo aiuta a distinguersi: è capace di cercare l'altro lato con un lungo lancio, anche da 50-60 metri. La personalità non gli manca, tanto da cercare l'anticipo anche a metà campo, e non è facile vedere questi tratti nei giocatori giapponesi, specie in quelli più giovani.
Fisicamente ben messo (185 cm), dovrebbe comunque migliorare la conduzione palla al piede con il mancino e irrobustirsi, perché in Europa non avrebbe una chance con un fisico così. Quel che però è interessante è che il Giappone fa fatica a produrre giocatori di questo calibro tra i centrali: solo per questo, Nakatani merita attenzione e la massima cura.
Per essere difensore (e per giunta di scuola nipponica), la tecnica di base lo aiuta a distinguersi: è capace di cercare l'altro lato con un lungo lancio, anche da 50-60 metri. La personalità non gli manca, tanto da cercare l'anticipo anche a metà campo, e non è facile vedere questi tratti nei giocatori giapponesi, specie in quelli più giovani.
Fisicamente ben messo (185 cm), dovrebbe comunque migliorare la conduzione palla al piede con il mancino e irrobustirsi, perché in Europa non avrebbe una chance con un fisico così. Quel che però è interessante è che il Giappone fa fatica a produrre giocatori di questo calibro tra i centrali: solo per questo, Nakatani merita attenzione e la massima cura.
STATISTICHE
2013 - Kashiwa Reysol: 0 presenze, 0 reti
2014 - Kashiwa Reysol: 5 presenze, 0 reti
2014 - → J. League U-22 Selection: 6 presenze, 0 reti
2015 - Kashiwa Reysol: 9 presenze, 0 reti
2015 - → J. League U-22 Selection: 7 presenze, 0 reti
2016 - Kashiwa Reysol: 37 presenze, 2 reti
2017 - Kashiwa Reysol (in corso): 5 presenze, 0 reti
NAZIONALE
Qui c'è un discorso molto importante per il futuro della Nippon Daihyo. Non stiamo parlando del solito ragazzo dotato tecnicamente, ma destinato a un paio di presenze con il Giappone perché schierato in ruolo già in sovraffollamento. Qui parliamo di un centrale difensivo, ruolo da sempre ostico di interpreti per la nazionale.
Con le notevoli difficoltà mostrate da Morishige e il CV di Nakatani (che ha giocato per tutte le rappresentative giovanili giapponesi), Halilhodzic dovrebbe forse ruotare gli uomini dietro per trovare altre soluzioni. Invece, Yoshida-Morishige han giocato rispettivamente 16 e 18 delle ultime 18 partite; eppure le soluzioni ci sono.
Nakatani dovrà continuare a lavorare duramente e cogliere il momento giusto; servirà anche una dose di fortuna, perché il difensore del Kashiwa non è neanche andato alle Olimpiadi di Rio, dove meritava almeno la convocazione e Teguramori vi ha rinunciato.
Qui c'è un discorso molto importante per il futuro della Nippon Daihyo. Non stiamo parlando del solito ragazzo dotato tecnicamente, ma destinato a un paio di presenze con il Giappone perché schierato in ruolo già in sovraffollamento. Qui parliamo di un centrale difensivo, ruolo da sempre ostico di interpreti per la nazionale.
Con le notevoli difficoltà mostrate da Morishige e il CV di Nakatani (che ha giocato per tutte le rappresentative giovanili giapponesi), Halilhodzic dovrebbe forse ruotare gli uomini dietro per trovare altre soluzioni. Invece, Yoshida-Morishige han giocato rispettivamente 16 e 18 delle ultime 18 partite; eppure le soluzioni ci sono.
Nakatani dovrà continuare a lavorare duramente e cogliere il momento giusto; servirà anche una dose di fortuna, perché il difensore del Kashiwa non è neanche andato alle Olimpiadi di Rio, dove meritava almeno la convocazione e Teguramori vi ha rinunciato.
LA SQUADRA PER LUI
Parliamo di un ruolo delicato, nel quale la comunicazione è importante e l'intuito è qualcosa di innato piuttosto che lavorato. Nakatani, in questo, ha le stimmate per entrare nella leggenda del calcio giapponese come uno dei difensori più forti mai prodotti: più di Naomichi Ueda, più di Takuya Iwanami, persino più di Gen Shoji (il più convincente finora).
Tuttavia, la pazienza è fondamentale per un eventuale passaggio altrove. Personalmente sarei curioso di vederlo in Sud America come tappa intermedia, perché l'Europa rischia di mangiarlo vivo senza l'adeguata preparazione. Attualmente transfermarkt segnala che il suo costo è sui 250mila euro: comunque un'occasione da cogliere se vogliamo parlare di programmazione.
Parliamo di un ruolo delicato, nel quale la comunicazione è importante e l'intuito è qualcosa di innato piuttosto che lavorato. Nakatani, in questo, ha le stimmate per entrare nella leggenda del calcio giapponese come uno dei difensori più forti mai prodotti: più di Naomichi Ueda, più di Takuya Iwanami, persino più di Gen Shoji (il più convincente finora).
Tuttavia, la pazienza è fondamentale per un eventuale passaggio altrove. Personalmente sarei curioso di vederlo in Sud America come tappa intermedia, perché l'Europa rischia di mangiarlo vivo senza l'adeguata preparazione. Attualmente transfermarkt segnala che il suo costo è sui 250mila euro: comunque un'occasione da cogliere se vogliamo parlare di programmazione.