18.4.17

UNDER THE SPOTLIGHT: Dedryck Boyata

Buongiorno a tutti e benvenuti alla quarta puntata del 2017 per "Under The Spotlight", la rubrica che tenta di scoprire i talenti in giro per l'Europa e per il mondo. Oggi ci spostiamo a Glasgow, dove negli ultimi anni il Celtic ha approfittato del fallimento dei Rangers per dominare. Merito anche di Dedryck Boyata, centrale dei SuperHoops.

SCHEDA
Nome e cognome: Dedryck Boyata
Data di nascita: 28 novembre 1990 (età: 26 anni)
Altezza: 1.88 m
Ruolo: Difensore centrale
Club: Celtic FC (2015-?)



STORIA
Nato a Uccle, municipalità della capitale Bruxelles, Boyata cresce nel RWDM Bruxelles, prima di finire nel vivaio del Manchester City nel 2006. Il centrale fa parte di quella squadra che alza la FA Youth Cup nel 2007-08, l'equivalente della nostra Coppa Italia Primavera. Accanto a Ben Mee (oggi al Burnley), Kieran Trippier (Tottenham) e Daniel Sturridge, il belga alza il trofeo dopo la doppia finale contro il Chelsea.
Promosso da Roberto Mancini in prima squadra nel 2009-10, Boyata colleziona le prime presenze da professionista. Le prime due stagioni sono positive, visto che il belga si fa spazio e gioca anche da terzino destro pur di collezionare qualche minuto. Poi inizia la girandola di prestiti, che fa più male che bene alla sua giovane carriera: prima il Bolton, poi il Twente.
Ma al ritorno al City, non c'è più spazio per lui: Boyata rimane un rincalzo, visto che Mancini non c'è più e al suo posto è arrivato Manuel Pellegrini. L'ingegnere cileno preferisce giocatori più tecnici anche in difesa, tanto che il belga è dietro a Kompany, Demichelis, Mangala, Lescott, Nastasić e persino Micah Richards nelle gerarchie. In due anni gioca appena nove gare: è tempo di andar via.
Il Celtic approfitta della situazione contrattuale di Boyata (legato al City fino a giugno 2016) per strapparlo a un prezzo basso (appena due milioni di euro). Un acquisto che aiuta i SuperHoops nel reparto difensivo, visto l'addio di Virgil van Dijk. Boyata si è presentato con due reti nei preliminari di Champions League, ma è stato anche autore dell'autogol che ha estromesso gli scozzesi dal play-off contro il Malmö.
Purtroppo, la prima stagione al Celtic Park non è stata delle migliori: la squadra ha come al solito dominato il campionato scozzese, ma è finita fuori dalla Champions League ancor prima della fase a gironi, ritrovandosi out anche dalle coppe nazionali. Ronny Delia è stato defenestrato per mancanza di trofei, mentre il suo successore è stato trovato in Brendan Rodgers, da poco esonerato al Liverpool.
Paradossalmente, l'arrivo del tecnico nord-irlandese ha aiutato tutto l'ambiente, quasi rigenerato dal calcio d'attacco imposto dall'ex manager dei Reds. Il campionato è arrivato con largo anticipo (a otto giornate dalla fine) e le avventure europee sono andate meglio dell'anno precedente; al tempo stesso, Boyata è uno dei riferimenti del club, nonostante gli infortuni l'abbiano limitato in questa stagione.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Fisicamente dominante, Boyata è un armadio da 188 centimetri che può terrorizzare gli avversari, specie negli uno contro uno più statici, quando il campo si restringe, lo spazio diminuisce e la conquista del terreno di gioco tramite la tenuta fisica conta di più. Negli anni, è stato schierato anche come terzino destro: la duttilità non è la sua dote principale, ma va tenuta comunque a mente nella valutazione del giocatore. Tecnicamente appare un po' grezzo, come se i suoi 27 anni ormai fossero troppi per recuperare in quest'ambito.

STATISTICHE
2009/10 - Manchester City: 7 presenze, 0 reti
2010/11 - Manchester City: 18 presenze, 1 rete
2011/12 -  Bolton Wanderers: 17 presenze, 1 rete
2012/13 - → FC Twente: 8 presenze, 0 reti
2013/14 - Manchester City: 4 presenze, 0 reti
2014/15 - Manchester City: 5 presenze, 0 reti
2015/16 - Celtic FC: 42 presenze, 6 reti
2016/17 - Celtic FC (in corso): 15 presenze, 2 reti

NAZIONALE
La logica direbbe che non c'è molto spazio: il Belgio ha in nazionale Kompany, Alderweireld, Vertonghen e il redivivo Vermaelen. A questi, bisogna aggiungere Kabasele e l'esperto Simons. Tuttavia, la situazione terzini - escluso Meunier del PSG - è tragica, per cui molti di questi vengono utilizzati sugli esterni, lasciando spazio al centro.
Non è un caso che Boyata abbia giocato la prima gara in nazionale nell'ottobre 2010 contro l'Austria, salvo poi sparire per anni, quando al City non giocava e i prestiti non andavano bene. L'esperienza al Celtic l'ha rilanciato, tanto che in Belgio-Portogallo Boyata ha collezionato la seconda presenza nei minuti finali. Se il Belgio dovesse qualificarsi al Mondiale, Boyata potrebbe essere tra i convocabili.

LA SQUADRA PER LUI
Sarebbe bello rivederlo in Premier League, stavolta con una squadra che creda in lui, magari nella zona bassa del massimo campionato inglese. Penso al Brighton che è stato appena promosso, che troverebbe nel belga una colonna per la prima annata in Premier League. Onestamente rimanere a lungo al Celtic sembra limitante per la sua carriera, nonostante Boyata stia cercando di provare un punto giocando per i SuperHoops.

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