9.6.12

Un mito a stelle e strisce.

Il calcio di storie ne racconta tante. Alcune le trovi sulle pagine di un almanacco, altre sono più curiose che importanti. Qui potremmo abbinare entrambi gli aggettivi: parlo della storia di un buon portiere americano, un mito a stelle e strisce. Si tratta dello statunitense Brad Friedel, una leggenda.

Brad Friedel, 41 anni, in volo: parerà ancora nella Premier League?

Il portiere è un ruolo faticoso, che ti porta sulle stelle in un attimo e che ti trascina in basso al primo errore compiuto. Forse il più difficile, ma che l'americano svolge da ben 18 anni. Con buoni risultati, per avere 41 anni. Tanti, ma non troppi, per chi - come la Serie A - ha arruolato nella sua ultima stagione trascorsa un portiere (Antonioli del Cesena) che di anni ne aveva addirittura 43. 
Il calcio italiano ha avuto buoni esempi di longevità: Maldini e Vierchowod si sono ritirati oltre la soglia dei 40 anni. E non è che in Inghilterra manchino casi simili: Giggs e Scholes ancora vestono la maglia con la quale si sono praticamente impegnati per la vita, ovvero quella dei Red Devils di Manchester. Ma Friedel è andato oltre.
Già, perché il portiere statunitense ha registrato un record particolare per la Premier: fino alla fine di quest'ultima stagione, conclusasi nel maggio 2012, ha disputato otto stagioni consecutive da titolare, giocando tutte le partite di campionato (38) disputate ogni anno (quindi 304 gare). Una serie che non ha precedenti nel calcio inglese e, probabilmente, non li ha neanche in altri campionati. 
Viene da fargli ulteriori complimenti, pensando che questa striscia è stata ottenuta con le maglie di tre club diversi: Blackburn Rovers (2004-2008), Aston Villa (2008-2011) e Tottenham Hotspur (2011-2012). Non solo tante presenze, ma la capacità di migliorarsi e fare salti di carriera nel calcio inglese degli anni 2000.
Tutto questo nonostante i pregiudizi sui giocatori americani all'epoca in cui Friedel arrivò in Inghilterra: nato a Lakewood (Ohio) nel maggio del 1971, il portiere viene notato dalla U.S. Soccer all'età di 21 anni, dopo un paio di ottime stagioni a livello di college a UCLA e numerosi premi a livello giovanile. E pensare che il ragazzo, a quanto si dice, eccellesse anche nella pallacanestro e nel tennis.
Friedel venne contattato addirittura da Brian Clough, lo storico manager del Nottingham Forest, che lo vuole per difendere la porta del club. Purtroppo, in Inghilterra, per un trasferimento ci vuole il permit work, che però non è facile da ottenere. Rifiutato tale permesso, Friedel si allena con la U.S. Soccer per prepararsi al meglio ai Mondiali del '94.
Terminata la Coppa del Mondo, Friedel ci riprova con il Newcastle United: notato da Kevin Keegan, era pronto a partire, ma il permesso gli è negato due volte. Stanco di aspettare, la federazione statunitense - proprietaria del suo cartellino - lo presta ai danesi del Brøndby. Così Brad fa esperienza oltreoceano, prima di firmare per il Galatasaray, che paga il suo cartellino per 900 mila euro. Friedel ha poi deciso di tornare in America, dove gioca per 18 mesi con la maglia dei Colombus Crew.


La svolta arriva nel 1997, quando Friedel passa al Liverpool per poco più di un milione di euro. Le cose non vanno come sperato, perché il portiere gioca appena 30 partite in tre anni, diventando il terzo portiere dei Reds. Nel 2000, in suo aiuto interviene Greame Souness, che lo aveva avuto al Galatasaray e lo vuole per difendere la sua porta da free agent.
Così Friedel trova la stabilità calcistica che tanto desiderava. I tifosi se lo ricordano con grande gioia, come quando aiuta il Blackburn nella risalita in Premier nel 2000/01. Prestazioni alle quali Friedel darà continuità, contribuendo a tenere i Rovers nella massima serie. Memorabile una prestazione contro il Southampton, tanto da far dire al manager avversario Gordon Strachan: "Friedel si deve essere cambiato in una cabina telefonica. Non mi stupirei se si togliesse la maglia da gioco e sotto vi trovassimo un'altra maglia blu con una grossa 'S' sopra".
Un idolo assoluto a Ewood Park, anche grazie al concretizzarsi di un altro record: è uno dei quattro portieri che sono riusciti a segnare un gol in una partita di Premier League. Il 21 febbraio 2004, sul campo del Charlton Athletic, segna il momentaneo 2-2 al 91': peccato che poco dopo i padroni di casa segnino il 3-2.. ma Friedel entra di diritto nella storia.
Rimasto ad Ewood Park per otto stagioni, Friedel inizia la striscia di presenze consecutive e dimostra di valere assolutamente la categoria in cui gioca. Innamorato del club, nel 2008 Friedel è però costretto al trasferimento verso Birmingham: destinazione Aston Villa. Nonostante l'offerta del Manchester City (già allora miliardario), Friedel si accorda con i Villans.
Nonostante andasse già per i 38 anni, il portiere firma per tre anni e fornisce altre tre stagioni ad alti livelli: il 30 novembre di quell'anno batte il record di presenze consecutive in Premier League (166), che apparteneva a Frank Lampard. Da lì, non si ferma più: gioca anche quando sembra out (come quando viene espulso in una gara, ma la Football Association revoca la squalifica).
Si toglie un'ultima soddisfazione con questa maglia nel 2011, quando stabilisce un nuovo record per il club: è il giocatore più vecchio a giocare con la maglia dei Villans contro il Manchester United nel febbraio 2011, quando ha ben 39 anni e 257 giorni.


Finito il contratto con l'Aston Villa, trova un nuovo ingaggio al Tottenham, salendo così di categoria. Nonostante la concorrenza di Carlo Cudicini e Aurelio Gomes, trova la forza di guadagnarsi il posto all'età di 40 anni, contribuendo così ad allungare la sua striscia di partite giocate, ormai arrivata a 304. 
Se proprio una pecca si può trovare alla carriera di Friedel è la nazioanle: non è mai riuscito a mettere in ghiaccio il posto da titolare con gli Stati Uniti. Prima Tony Meola, poi Kasey Keller l'hanno costretto alla panchina nelle Coppe del Mondo del 1994 e del 1998; nel 2002, invece, le sue prestazioni permettono agli Stati Uniti di arrivare ai quarti (parando due rigori contro Corea del Sud e Polonia): un record fin lì mai toccato da nessuno.
Quando ormai sembrava saldo tra i pali della nazionale, è esploso Tim Howard e non si è pensato un momento nel sostituire Friedel con il giovane Howard: guardandosi indietro, non è stata una decisione molto saggia. Chiude con 82 presenze: con altri sette anni di attività, chissà quante altre ne avrebbe potute fare.
Insomma, un record-man fantastico, un portiere di ottime doti tecniche e fisiche. Non un consiglio per gli acquisti, perché l'età non scompare, ma attenzione: molti hanno fatto questo ragionamento e Friedel è sempre lì. Non sia mai che questo mito a stelle e strisce venga dato per finito.

Friedel con la maglia degli Stati Uniti: 82 presenze e tre Mondiali alle spalle.

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