Un 19enne de Gea esplode nell'Atletico Madrid di Sanchez Flores.
David de Gea, classe 1990 e nato a Madrid, è sempre stato uno che aveva l'Atletico nel sangue. Il ragazzo cresce nella capitale spagnola e viene ingaggiato dai "colchoneros" quando ha solo 10 anni: l'Atletico è ancora in Segunda e, in squadra, si sta cominciando a far strada un certo Fernando Torres. Sembra proprio che il "Vicente Calderon" sia un palcoscenico per far esplodere certi talenti: tra questi, c'è anche lo stesso de Gea, che esordisce a 18 anni in Champions League contro il Porto. Con Sergio Asenjo in difficoltà e Roberto infortunato, il giovane portiere ha la possibilità d'esser il titolare nella squadra del cuore: "Quique" Sanchez Flores, arrivato nell'ottobre 2009, sa che de Gea ha delle potenzialità e, da gennaio, lo rende il titolare. E' forse la decisione migliore presa dal nuovo tecnico: il ragazzo cresce in fretta ed è protagonista nell'Atletico che vincerà l'Europa League. Da quel momento, de Gea non fa altro che migliorare: memorabile il rigore parato a Milito in finale di Supercoppa Europea, così come l'intera stagione successiva, giocata da titolare e senza saltare una partita in Liga. L'eco delle sue prodezze lo porta a difendere i pali dell'Under-21 spagnola, che vince l'Europeo di categoria nel 2011; de Gea entra a far parte anche dell'undici migliore della competizione. Insomma, un crescendo del genere non può essere ignorato, neanche se ti chiami Sir Alex Ferguson: il Manchester United, infatti, è alla ricerca di un successore di Edwin Van der Sar, che si è appena ritirato. I "red devils" non esitano a versare nelle casse dell'Atletico ben venti milioni di euro per il portiere, che firma quando conclude la stagione; dovrebbe essere l'inizio dell'ennesima scommessa vinta dal manager scozzese, ma le cose si riveleranno ben più complicate.
Infatti, de Gea sbaglia alla prima occasione ufficiale: in Community Shield, nel focoso derby contro il City, i rivali vanno sul 2-0 grazie a due errori madornali del portiere spagnolo. Non il migliore modo di inaugurare il soggiorno a Manchester, specie se talvolta questi errori risultano decisivi ai fini della vittoria; nonostante ciò, il ragazzo riesce anche a sfoderare salvataggi prodigiosi, ma che non servono a salvarlo da qualche panchina durante la stagione. Inoltre, nel corso dell'annata, si scopre che de Gea è ipermetrope, fatto che fa aumentare la diffidenza nei suoi confronti. Tuttavia, analizzando i dati a fine stagione, si scopre come il ragazzo abbia avuto la miglior percentuale di parate nell'intera Premier League (77.9% dei tiri stoppati). Purtroppo, l'Olimpiade di Londra non ha mostrato il miglior de Gea ed il ragazzo si è così ritrovato a combattere i soliti mugugni all'"Old Trafford".
Anche in nazionale è mancato il salto decisivo: de Gea deve ancora imporsi.
Le cose non stanno andando meglio quest'anno: nonostante goda di fiducia da parte di Ferguson e dell'allenatore dei portieri dello United (quest'ultimo ha anche imparato lo spagnolo per comunicare meglio con lui), molti non hanno più fiducia nel ragazzo. L'ultimo errore - quello di domenica sul gol di Dempsey in Tottenham-Man Utd - è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: si sperava che de Gea seguisse la parabola di Cech, arrivato anch'egli giovanissimo, ma che ha avuto bisogno di poco tempo per adattarsi al calcio inglese. Purtroppo, nonostante un apposito programma di rinforzo muscolare, il 22enne non sembra seguire le stesse orme del portiere del Chelsea e così la sua partenza appare possibile. Non per niente, in questi giorni si vocifera di come Real Madrid e Barcellona stiano seguendo la situazione di de Gea; anzi, c'è chi si spinge più in là e già parla di un possibile scambio tra i blaugrana ed i "red devils": con il giovane estremo difensore da Vilanova, Victor Valdes si trasferirebbe a Manchester, visto l'assenza da parte di quest'ultimo di voler rinnovare il contratto con la società di Rosell. Inoltre, la differenza di lingua risulta essere un ulteriore difficoltà per l'"arquero" madrileno. Insomma, c'è il rischio che - andando avanti di questo passo - il Manchester non sia soddisfatto dell'investimento fatto un anno e mezzo fa. Allo stesso tempo, de Gea potrebbe non arrivare mai a difendere i pali della nazionale, dato che è stato convocato in qualche occasione, ma non ha ancora collezionato il primo gettone di presenza con la maglia delle "furie rosse".
Rosseau scriveva: "La pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce." Sicuramente, de Gea rischia di andare incontro ad un grossa delusione, se la partenza dallo United si concretizzasse; tuttavia, le doti ci sono, si tratta di trovare la continuità giusta. Perciò buona fortuna a lui, sperando di non essersi perso un prodigio per strada, ma solo di ritrovarlo tra qualche tempo.
David de Gea, 22 anni: la sua partenza da Manchester è possibile.
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