Gary Johnson, 57 anni, il profeta dello Yeovil: settima stagione con i "glovers".
A farne le spese è stato il Bradford, che subisce l'ennesima psicodramma stagionale: dopo aver perso il campionato e la promozione in casa contro il Doncaster al 93', è arrivata un'altra batosta per i "bees", che hanno perso la finale dei play-off. E non contro un avversario a caso, bensì a favore della cenerentola del calcio inglese: lo Yeovil Town. Per comprendere l'importanza dell'evento, bisogna fare un paio di cenni alla storia del club. E' da notare, ad esempio, come la squadra sia rimasta fuori dal calcio professionistico per ben 108 anni (!), giocando sempre dalla Football Conference (quinto livello del mondo inglese del pallone) in giù. Poi, un giorno, lo Yeovil Town ha cambiato marcia e ha cominciato a scalare le vette delle categorie nazionali: dopo aver vinto il FA Trophy (una sorta di Coppa Italia Dilettanti) nel 2002, la squadra vince la Conference National nell'anno successivo e finalmente la città del Somerset del sud è in Football League. Il tempo di ambientarsi una stagione in League Two e nel 2005 arriva un'altra promozione, stavolta in League One; al tempo stesso, però, arriva anche la separazione dall'allenatore, Gary Johnson (un personaggio importante, come vedremo in seguito). A quel punto, lo Yeovil punta alla sopravvivenza, passando questi anni con salvezze raggiunte a metà classifica, senza mai soffrire troppo. Solo nel 2007 c'è un sussulto, quando il club conclude il campionato quinto e si qualifica ai play-off: dopo aver superato il Forest in una sfida epica, lo Yeovil perde la finale a Wembley contro il Blackpool e saluta il sogno di arrivare finalmente in Championship.
Sogno ripresentatosi quest'anno, quando Gary Johnson è tornato sulla panchina dei "glovers" da sei mesi: il club è rimasto tutto l'anno in zona play-off, senza perdere mai di vista l'obiettivo. All'obiettivo ha sicuramente contribuito un acquisto passato un po' sotto silenzio, ma fondamentale: l'arrivo di Paddy Madden sembrava l'aggiunta di un elemento qualsiasi. Attaccante irlandese, Madden giocava nel Carlisle United, dove aveva segnato la bellezza di due gol in poco meno di due anni con la maglia dei "cumbrians"; tuttavia, nove gol in sedici gare con lo Yeovil hanno fatto rapidamente cambiare idea a molti. Così, il club lo ha acquistato a titolo definitivo in gennaio e Madden ha garantito altre 13 reti, che gli hanno garantito il titolo di capocannoniere e hanno portato il club ai play-off da quarta classificata. A quel punto, la bravura di Johnson e la fame dei giocatori hanno fatto il resto. I "glovers" hanno dato l'ennesima delusione allo Sheffield United, che aveva già perso la finale play-off dell'anno scorso, nonché la promozione del 2011/2012 all'ultima giornata; poi, nella finale di Wembley, sono riusciti a battere il Brentford per 2-1, con l'ennesimo gol del bomber irlandese.
Un'altra curiosità è da sottolineare: il monte ingaggi complessivo del club è sul milione di euro, circa la metà o un terzo di quanto guadagnano alcuni giocatori del QPR, squadra che lo Yeovil Town incontrerà l'anno prossimo in Championship.
L'"Huish Park" (9.565 posti) è lo casa dello Yeovil Town dal 1990.
Sicuramente tutti meritano il massimo dei complimenti per l'impresa, ma ci sono uomini più importanti di altri. Oltre a citare Madden ed alla squadra, una (grossa) nota di merito va data al mister, Gary Johnson: ex giocatore a livello giovanile e non professionistico, il 57enne tecnico dello Yeovil gestiva a metà degli anni '80 in Svezia un business turistico; poi, il ritorno in Inghilterra, alcune esperienze nei campi meno famosi delle serie minori e l'incarico con la Lettonia. Qui il suo occhio fa magie: fu lui a raccomandare al Southampton il talentuoso Marian Pahars, che fece grandi cose con la maglia dei "saints" nei primi anni; inoltre, consigliò ad Arsène Wenger il centrale difensivo Stepanovs, rimasto poi quattro anni all'Arsenal.
Infine, arrivò l'incontro del destino: Johnson firma nel 2001 per lo Yeovil Town, allora squadra non-professionistica. Per lui, non è un problema; per i "glovers", è l'affare della vita. Il club comincia a volare, guadagna due promozioni e vince il FA Trophy. Un uomo d'onore, che si può raccontare in un episodio. Plymouth Argyle-Yeovil Town, sfida di League Cup: nella propria squadra, gioca il figlio di Johnson, Lee. Il ragazzo segna un gol poco chiaro, con il Plymouth tutto fermo per un infortunio ad un proprio giocatore: così, il tecnico dei "glovers" dice di lasciar segnare gli avversari per evitare qualunque disputa. Un uomo di sport, oltre che un fenomeno.
Sembra amore a vita, ma le offerte fanno vacillare Johnson, che accetta quella del Bristol City: nel nuovo ambiente della Championship, l'allenatore svolge un ottimo lavoro, tanto che la squadra sfiora la promozione in Premier League nel 2008, se non fosse che l'Hull City vince la finale dei play-off. Lascia il club nel 2010, ma le avventure di Peterborough e Northampton non andranno granché; così, Johnson torna al primo amore, lo Yeovil Town, nel gennaio 2012. La scelta è più che giusta: 30 punti in 19 gare portano il club alla salvezza con due gare da giocare. Poi è arrivata la promozione: difficile, visto che sei sconfitte consecutive in autunno hanno messo a rischio l'obiettivo play-off. Tuttavia, una contro-striscia positiva ha permesso allo Yeovil di reagire ed arrivare a Wembley. In finale, il gol di Dan Burn, giovane difensore in prestito dal Fulham, è stato decisivo per la vittoria dell'ultimo atto di questa League One. Una League One che non vedrà ai nastri di partenza lo Yeovil Town di Gary Johnson, che l'anno prossimo affronterà un viaggio affascinante e pericoloso al tempo stesso: i migliori auguri a loro. Si ricordino che la prima volta non si scorda mai.
Paddy Madden, 23enne bomber dello Yeovil, arrivato a gennaio.
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