A Bola del 19 maggio 2001: il Boavista è campione di Portogallo.
Ci sono voluti diversi anni per riprendersi, ma alla fine il Boavista - squadra di Oporto - è tornato nella massima divisione portoghese. Un verdetto giunto a sorpresa, bisogna ammetterlo. Perché il club non ha riacquistato la promozione in Primeira Liga sul campo, ma tramite il ribaltamento di una sentenza ritenuta illegittima e che aveva condannato il club alla retrocessione in terza divisione nel 2008. Sono stati anni difficili quelli trascorsi dal club bianconero. A causa dello scandalo Apito Dourado, il Boavista è stato indagato e alla fine retrocesso per corruzione: il suo presidente, Valentim Loureiro, tentò di corrompere diversi arbitri: un illecito che ha portato alla condanna di Loureiro per tre anni. Non solo: nel processo non-penale Apito Final, il Boavista alla fine è stato retrocesso nel 2008 in Liga de Honra (la seconda divisione portoghese) per corruzione e coercizione degli arbitri oggetto del processo.
Un colpo duro, che però non è stato il solo alla storia del club. Nel 2008-09, è arrivata anche la seconda retrocessione sul campo. All'inizio, un caso di corruzione riguardante l'F.C. Vizela è sembrato annullare la retrocessione della squadra, ma le difficoltà finanziarie ed economiche del club hanno spinto comunque il Boavista alla discesa: il 2009-10 rappresenta la prima volta in 41 anni che il Boavista ritorna in terza divisione. E la storia non è andata meglio negli anni successivi: in cinque stagioni trascorse in Segunda Divisão, non è mai arrivata la promozione. Intanto, pian piano, il patrimonio tecnico del Boavista si è dissipato.
E pensare che ci son stati bei momenti nella storia del club. Il Boavista aveva già minacciato il dominio dei Big Three di Portogallo (Benfica, Porto e Sporting) nel 1975-76, quando è giunto secondo in classifica generale. Ma il momento più grande è stato nel 2000-01. Dopo esser arrivati nuovamente secondi nel 1999, il Boavista vince il campionato nazionale per un punto, davanti al famigerato Porto. Il trionfo è celebrato il 18 maggio 2001, dopo la vittoria per 3-0 sul proprio campo contro il Desportivo das Aves. Alla presidenza João Loureiro (figlio di Valentim), in panchina Jaime Pacheco. E in campo Nuno Frechaut, Petit, Ricardo e il boliviano Erwin Sánchez, capitano di quella squadra. La vittoria è rimasta nella mente di molti, anche perché è stata una delle due volte in cui il campionato non è stato vinto dal Porto, dal Benfica o dallo Sporting Lisbona. L'altra è capitata al Belenenses, che però ha vinto il titolo nel 1946.
L'anno dopo, il Boavista stupisce tutti in Champions League: elimina il Borussia Dortmund e fa soffrire sia Liverpool che Bayern Monaco. Quel momento è il tramonto del Boavista sul calcio portoghese: dalla semifinale raggiunta in Coppa Uefa nel 2003, presto il club scenderà di posizioni e andrà incontro a un destino infausto, dovuto anche alle difficoltà economiche. Queste sono partite dalla costruzione dell'Estádio do Bessa, splendido impianto per Euro 2004: la spesa per lo stadio sarebbe dovuta esser condivisa con le istituzioni (45 milioni, ma lo stato ne ha pagati sette) e alla fine l'ha pagato il Boavista. Che ha dovuto tagliare il budget per gli acquisti.
Tuttavia, c'è chi non si è arreso mai in questi anni. Come il presidente João Loureiro, numero uno del club dal 1997 al 2007 e tornato in auge negli ultimi anni. Loureiro è stato coinvolto nello scandalo Apito Dourado, ma alla fine ne è uscito pulito. Sopratutto, l'ex presidente ha lottato per la riabilitazione non solo della sua figura, ma anche di quella del Boavista. Molti tifosi e azionisti del club hanno chiesto il suo ritorno, che si è concretizzato nel gennaio 2013. A quel punto, Loureiro si è messo in moto per riportare il Boavista dove merita: una lunga battaglia legale conclusa nel giugno dell'anno scorso, quando il club si è riguadagnato il diritto di giocare in Primeira Liga. Inoltre, Loureiro è stato bravo anche a rinegoziare i debiti del Boavista, passati da 65 a 20 milioni di euro e pagabili in dodici anni. E ha persino ottenuto un indennizzo dalla FPF (la federazione calcistica del Portogallo).
Loureiro nella vita fa l'avvocato, ma non solo: ha avuto persino il ruolo di leader e cantante della band BAN durante gli anni '80 e '90. Il gruppo ha fatto numerose hit e ha pure rilasciato un altro album appena quattro anni fa. Inoltre, l'avvocato ha fatto anche un'apparizione in politica nelle file del PSD come deputato. Insomma, Loureiro è un tutto fare, innamorato dei colori bianconeri. Ora si riparte dalla Primeira Liga, dopo diversi cambiamenti avvenuti nell'ultimo anno e mezzo. E c'è tanto entusiasmo dalle parti dell'Estádio do Bessa, con molti tifosi che stanno tornando al primo amore. Chiaramente sarà dura, perché si riparte da una squadra che l'anno scorso ha faticato in terza divisione e da acquisti fatti in fretta e furia per rinforzare l'organico. Tuttavia, la Primeira Liga si è allargata a 18 squadre e quindi le possibilità di salvarsi sono più ampie.
Inoltre, si riparte dal passato: Petit è l'allenatore del Boavista sin dal giugno 2012, quando è tornato dall'esperienza in Germania con il Colonia e si è ricongiunto alla maglia del suo cuore. Con il club, da giocatore, ha giocato solo per due anni in Primeira: erano gli anni della vittoria del campionato e delle comparsate in Champions. Poi è tornato per chiudere la sua carriera in terza divisione e da lì è diventato l'allenatore degli Axadrezados. Ora lo attende una nuova avventura, a partire dalla gara di stasera sul campo dello Sporting Braga, poi ci sarà l'esordio casalingo. E non un esordio qualsiasi: arriverà il Benfica campione di Portogallo. Son tornati i tempi delle gioie, dei canti, dei sogni. Questo è il da Bessa, stasera va in scena il Boavista.
I tifosi del Boavista hanno ottenuto giustizia: è nuovamente Primeira.
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