Gonzalo Higuain, 26 anni, e il suo Napoli giocheranno l'Europa League.
Un peccato, perché il Napoli aveva tutte le carte in tavola per passare il turno. L'Athletic Blibao si è rivelata una squadra ben messa in campo dal tecnico Valverde, ma obiettivamente lo scarto delle forze in campo era notevole. Ciò nonostante, una campagna acquisti deficitaria e una condizione psicologica pessima hanno messo fuori gioco il Napoli. L'unico a salvarsi tra andata e ritorno è stato Gonzalo Higuain, che l'aria della Champions l'ha respirata spesso e ora si ritrova a non giocare questa competizione per la prima volta da quando è arrivato in Europa.
Passiamo ora ai sorteggi delle italiane che invece in Champions ci saranno. La Juventus può dirsi più che soddisfatta di quanto è uscito dall'urna di Montecarlo. Posizionati in Pot 2, i bianconeri hanno pescato l'Atlético Madrid vice-campione d'Europa. Simeone sarà difficile da affrontare, ma in un'ottica di passaggio del turno la cosa importante è che non ci sia un altro club pericoloso. E in effetti la Juventus può tirare un sospiro di sollievo: a completare il gruppo ci saranno l'Olympiakos e il Malmö. I campioni di Grecia hanno venduto Samaris al Benfica e ceduto Manolas alla Roma, mentre Mitroglou se ne è andato a gennaio. Certo, l'anno scorso l'Olympiakos è stato a un passo dai quarti (se non fosse stato per van Persie...), ma non rappresenta un'insidia per la Juve. Stesso discorso per gli svedesi del Malmö, che hanno fatto un figurone nei preliminari: eliminati gli austriaci del Red Bull Salisburgo, ora la squadra di Åge Hareide punta solo a godersi il palcoscenico europeo. L'obiettivo di Allegri è sicuramente il secondo posto, ma chissà. In fondo l'Atlético ha cambiato molto sul mercato e la Juve ha cambiato allenatore: tutti gli scenari sono aperti.
Diverso il discorso per la Roma : i giallorossi si aspettavano parecchie difficoltà, essendo in Pot 4. Tuttavia, la mano del sorteggio è stata pesante per loro. Il club capitolino si ritrova praticamente nello stesso girone D della passata Champions: Bayern Monaco, Manchester City e CSKA Mosca. Tutto aggravato dal fatto che parliamo comunque di tre campioni nazionali. L'ostacolo maggiore è rappresentato dai tedeschi, allenati da Guardiola e che hanno appena acquistato quel Benatia che ha lasciato Roma in maniera burrascosa. Nessun dubbio che siano i favoriti del girone, ma attenzione al Manchester City: anche l'anno scorso le due compagini si sono incrociate e i Citizens sono riusciti a vincere all'Allianz Arena. Segno di maturità da parte della squadra di Pellegrini, che riparte dalla Premier League vinta l'anno passato e da qualche acquisto che ha puntellato la formazione titolare (Fernando e Mangala dal Porto). Il CSKA, campione di Russia, merita un discorso a parte: nell'ultima stagione, il club di Mosca ha vinto il titolo al foto-finish, sfruttando le amnesie dello Zenit. Non sembra che la squadra abbia subito chissà quali miglioramenti o perdite: guardando l'undici titolare, non si scorge una cifra tecnica migliore di quella giallorossa.
La Roma ha due precedenti che inquietano e fanno sperare al tempo stesso. Il primo richiama il Napoli 2011-12: la squadra di Mazzarri viene inserita in un girone di ferro (Bayern e City, guarda un po'...) e riesce a passare ai danni degli inglesi. E lo fa con un organico - sopratutto in difesa - deficitario. Ma è anche vero che la Roma si ritrova nella stessa situazione della Juventus 2012-13: allora Conte e compagni approdano in Europa con molti giocatori senza esperienza in Champions. Alla Juve è andata bene (quarti con il Bayern campione). A dispetto di quella Juve, Garcia ha già disputato la Champions con il Lille. Mettiamola così: il terzo posto è obbligatorio. Quel che verrà di più sarà ben accetto.
Rudi Garcia, 50 anni, e Francesco Totti, 37, tornano in Champions con la Roma.
Diverso il discorso in Europa League. So che torno su un discorso già fatto un anno fa, ma le italiane hanno una grande chance di vincerla. Anzi, l'opportunità si è fatta ancora più ghiotta. Poche le squadre che possono veramente impensierire super-potenze della competizione come Fiorentina e Napoli: penso all'Everton, al Tottenham e al Wolfsburg. Forse la sorpresa Red Bull Salisburgo, ma ci fermiamo lì. Difficile che si riconfermi il Siviglia, che ha perso diversi pezzi pregiati.
Partiamo da chi doveva esser in Champions e ora si ritrova in Europa League: il Napoli non stima molto questa competizione. Parola del presidente De Laurentiis, che però ora potrebbe (anzi, DOVREBBE) sfruttare l'Europa League per portare a casa magari il trofeo. Saran pochi soldi, ma il prestigio non s'innalza solo con le amichevoli estive con il Barcellona. E il girone è dalla sua parte: inseriti nel gruppo I, gli azzurri dovranno affrontare lo Sparta Praga, lo Young Boys e lo Slovan Bratislava. Squadre che non sfigurano. Anzi, i cechi stanno vivendo una seconda giovinezza, ma lo scarto tecnico impone non solo che il Napoli passi il girone, ma che lo vinca.
La Fiorentina è anch'essa favorita per la vittoria finale, perché Montella e i suoi ragazzi giocano bene, sanno gestire i due impegni e l'anno scorso han fatto pratica. Quest'anno i viola finiscono nel gruppo K, dove affronteranno il PAOK Salonicco, il Guingamp e la Dinamo Minsk. Anche qui il primo posto non è in discussione. La trasferta in Grecia - per calore e tifo - non sarà facile, ma la compagine toscana ha allargato la rosa e non dovrebbe aver problemi.
Diverso il discorso per l'Inter: la finale di Varsavia non è impossibile, ma Mazzarri ha sempre avuto un rapporto conflittuale con l'Europa League. Il tecnico di San Vincenzo non è mai andato oltre i sedicesimi di finale. E forse i nerazzurri sono gli unici che possono storcere il naso dopo il sorteggio di Montecarlo: nel gruppo F affronteranno Dnipro (alla terza sfida consecutiva con un'italiana in Europa League), St. Etienne e Qarabag (altra trasferta azera per l'Inter). L'Inter può arrivare prima, ma non può viaggiare in carrozza. Gli ucraini saranno meno pericolosi senza Juande Ramos alla guida e con la situazione attuale del loro paese. E il St. Etienne - seppur sia una bella squadra, guidata da Galtier - rimane lontano dal punto di vista tecnico. Però forse in casa Inter avrebbero sperato in altro. Infine il Torino, tornato in Europa dopo un ventennio: a differenza delle tre connazionali, i granata erano in Pot 3, perciò un sorteggio benevolo non era scontato. Nel girone B, il club di Ventura giocherà contro Copenhagen, Club Brugge e HJK Helsinki: i belgi sono i migliori, ma il Toro può passare il turno.
Un discorso di incoraggiamento finale lo rivolgo alle italiane: questo è l'anno per tornare a vincere l'Europa League. In Italia manca da 15 anni, quando nel 1999 il Parma sconfisse l'OM nella finale di Mosca per 3-0. Ci sono quattro italiane, di cui due molto forti. E bisogna pensare all'eventualità che la Champions costringa all'uscita le due italiane rimaste: speriamo di no, ma il passato non incoraggia. Per il ranking sarà un anno fondamentale: il Portogallo presto perderà il conteggio dei punti accumulati nel 2010-11, quando arrivò con tre semifinaliste proprio in Europa League, dove vinse il Porto. Germania, Inghilterra e Spagna - i tre paesi davanti a noi - hanno già perso almeno una rappresentante a testa nei preliminari di Europa League (rispettivamente Mainz, Hull e Real Sociedad). Insomma, il 2014-15 ha i crismi di un'ultima chiamata alle armi. Altrimenti, il quarto posto per sempre è un'ipotesi abbastanza percorribile.
Vincenzo Montella, 40 anni, può vincere l'Europa League con la Fiorentina.
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