Juan Carlos Osorio, 54 anni, ha fatto le fortune dell'AN.
A Medellín forse non si aspettavano un avvio del genere: dopo il 4-0 ottenuto in trasferta sul campo del derelitto, ma prestigioso gigante urugayano del Peñarol, Los Verdolagas hanno ottenuto il pass per la fase a eliminazione diretta. Un traguardo raggiunto spesso negli ultimi anni, dove però non si è mai riusciti ad andare oltre i quarti di finale.
Eppure qualche squadra colombiana ha vinto la Libertadores negli ultimi vent'anni: l'Once Caldas riuscì incredibilmente ad alzare il trofeo nel 2004, nonostante una doppia finale contro un Boca Juniors stellare, vinta solamente ai rigori. Era il Boca di Carlos Bianchi, con Abbondazieri, Schiavi, Burdisso e soprattutto Tevez in squadra.
L'altra squadra colombiana a vincere la Copa è stata proprio l'Atlético Nacional, capace nel 1989 di battere il ? con una squadra di giocatori interamente provenienti dal proprio paese: da qui il soprannome Puros Criollos. La vittoria fu importante non solo perché fu la prima volta per la Colombia, ma anche per una squadra che affacciasse sull'Oceano Pacifico.
Se oggi però l'Once Caldas è lontano dai fasti di un decennio fa (nonostante Juan Carlos Henao sia ancora l'eroe da quelle parti...a 44 anni!), Los Verdolagas sono sempre sul pezzo. Dai tempi di Maturana ne sono passati di anni, ma sono comunque arrivati ben 15 titoli, due coppe nazionali e diverse partecipazioni alla Copa.
La finale persa nel 1995 contro il Grêmio rimane un mezzo rimpianto, ma il materiale per riemergere c'è. Il paese sembra ripartito nel calcio (come si è visto agli ultimi Mondiali) e all'Estadio Atanasio Girardot diversi giocatori sono partiti per l'Europa: l'ultimo è stato Juan Fernando Quintero, partito per Pescara e ancora oggi in attesa di mostrare il suo vero potenziale.
Gli ultimi anni sono stati gloriosi soprattutto grazie a un uomo: Juan Carlos Osorio, oggi commissario tecnico del Messico. Osorio ha fatto benissimo in patria, allenando anche i Millionarios e l'Once Caldas, mentre ha fatto molta fatica all'estero: tra New York, Chicago e Puebla, solo l'ultima breve esperienza al San Paolo è stata buona.
Durante la sua gestione, Osorio ha registrato una percentuale di vittorie con l'Atlético Nacional del 57,8%! Ha vinto quattro titoli nazionali e ha sfiorato anche la vittoria in Copa Sudamericana nel 2014, perdendo solo nella doppia finale contro il River Plate di Gallardo. Ma cosa rendeva speciale Osorio? Un particolare sistema.
Il trucco di Osorio stava nel ruotare spesso gli uomini: non si sapeva chi erano gli effettivi titolari dell'Atlético Nacional. Ciò nonostante, sono arrivati tanti trofei e i tifosi si sono affezionati al loro tecnico, tanto da lasciarlo in lacrime alla sua ultima gara prima dell'addio: «Abbiamo dato un gran contributo al calcio colombiano: mi auguro di far bene in Brasile».
L'era di Juan Carlos Osorio a Medellín.
La società ha scelto molto attentamente il suo successore, puntando su Reinaldo Rueda, l'uomo che ha portato l'Honduras ai Mondiali del 2014 e l'Ecuador a quelli brasiliani del 2014. I risultati finora stanno dando ragione al club, visto che l'Atlético Nacional ha conquistato il Finalización 2015 e la Superliga Colombiana nel 2016.
Non solo: come detto, il rendimento dell'Atlético Nacional in Libertadores è stupefacente e in campionato la corsa è aperta per la riconferma come campioni nazionali. A questo, bisogna aggiungere il fatto che la squadra è formata quasi per la sua totalità da giocatori colombiani e quindi rappresenta una potenziale risorsa anche per i Cafeteros di Pekerman.
Non è un caso che la Colombia - in vista delle prossime gare di qualificazione al Mondiale 2018 - abbia diversi elementi del Siempre Verde inseriti in rosa. Il principale è quel Victor Ibarbo che ha fatto bene a Cagliari, ma che tra Roma e Watford ha giocato appena 72 minuti in stagione. Naturale a gennaio il tentativo di tornare in prestito all'Atlético, dove tutto è iniziato.
Assieme a lui, ci sono altri tre giocatori dell'AN, tutti ancora senza presenze con i Cafeteros. Il primo è Farid Díaz, terzino sinistro che potrebbe esordire a 32 anni. Il secondo è Sebastián Pérez, centrocampista classe '93 e un provino con l'Arsenal alle spalle: Wenger non lo prese perché a Pérez non fu concesso il permesso di lavoro necessario per giocare in Premier.
Ma il terzo è forse quello più atteso. In un momento così difficile per gli attaccanti - Falcao è in tribuna, Muriel fatica alla Samp, Martinez è finito in Cina e Gutierrez non è stato nemmeno convocato - potrebbe essere il turno di Marlos Moreno, classe '96 capace di realizzare già tre gol in quattro partite di Copa Libertadores.
E questo senza contare i tanti giocatori già presenti con la Colombia: il portiere Bonilla, i difensori Bocanegra e Sánchez, nonché i mediani Torres e Mejía (quest'ultimo convocato al Mondiale 2014). Il futuro può solo sorridere all'Atlético Nacional, la mina vagante di questa Libertadores 2016: Medellín chiama, vedremo cosa accadrà da qui ad agosto.
Víctor Ibarbo, 25 anni, è tornato recentemente a casa.
Nessun commento:
Posta un commento