SCHEDA
Nome e cognome: Yuki Kobayashi (小林 祐希)
Data di nascita: 24 aprile 1992 (età: 23 anni)
Altezza: 1.82 m
Ruolo: Trequartista, regista di centrocampo
Club: Júbilo Iwata (2012-?)
STORIA
Nato nella città di Higashimurayama (nell'area urbana di Tokyo), Yuki Kobayashi viene svezzato nelle giovanili del Tokyo Verdy fin dalla giovane età di 13 anni. All'epoca il club non era ancora una nobile decaduta e aveva appena prodotto uno dei giovani più interessanti dell'epoca, quel Takayuki Morimoto passato anche in Italia con le maglie di Catania e Novara.
La crescita è talmente notevole che la squadra giovanile del Tokyo Verdy trionfa nel trofeo dell'area metropolitana di Tokyo: è l'unica vittoria del club nella storia del torneo. Inevitabile che avvenga la promozione in prima squadra dal 2011, dopo aver giocato qualche partita di seconda divisione e di Coppa dell'Imperatore l'anno precedente.
La personalità di Kobayashi è tale che il tecnico Ryoichi Kawakatsu lo promuove al ruolo di capitano della squadra! I progressi vengono notati anche in prima divisione, dove il Júbilo Iwata lo preleva in prestito a metà stagione nel 2012. Bastano pochi mesi e il club di Shizuoka decide di assicurarsi il giovane regista a titolo definitivo.
Purtroppo il 2013 è una stagione maledetta per Kobayashi: il Júbilo disputa un pessimo campionato e retrocede, mentre lui gioca appena 55' in tutto l'anno, figli di qualche infortunio e di un difficile rapporto con i vari tecnici succedutisi in quell'annata (su tutti Sekizuka). Una volta retrocesso in seconda divisione, il Júbilo fa un repulisti generale e decide di puntare su Kobayashi.
Il 2014 è stato un anno positivo dal punto di vista personale, ma il club ha perso la promozione ai play-off contro il Montedio Yamagata, deludendo tutti. Ben diverso il 2015: Kobayashi è persino riuscito a mettere il suo nome nella storia del club, segnando il gol decisivo sul campo dell'Oita Trinita.
La rete del 2-1 nei minuti finali della gara è valsa il ritorno in J. League dopo due anni di purgatorio. Ora starà a Kobayashi dimostrare che la fiducia di Hiroshi Nanami - suo tecnico ed ex leggenda al Júbilo - è ben ripagata anche nella massima divisione.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Piede mancino ben dotato, Kobayashi ha una buona visione del gioco e riesce a esser decisivo dai calci piazzati, sia per la conclusione in porta che per l'assist al compagno. Deve migliorare un pochino dal punto di vista fisico, perché in Europa di sicuro i contrasti con gli avversari potrebbero metterlo a dura prova.
Dal punto di vista tattico, Kobayashi nasce come regista, ma pian piano è stato valorizzato anche negli altri due ruoli del centrocampista centrale: prima box-to-box, poi anche trequartista, in modo da giocare più vicino alla porta e sfruttare al meglio le occasioni di tiro che si creavano. Dai venti metri, spesso il numero 4 del Júbilo va alla conclusione.
STATISTICHE
2010 - Tokyo Verdy: 5 presenze, 0 reti
2011 - Tokyo Verdy: 36 presenze, 3 reti
2012 - Tokyo Verdy: 24 presenze, 4 reti
2012 - → Júbilo Iwata: 14 presenze, 1 rete
2013 - Júbilo Iwata: 2 presenze, 0 reti
2014 - Júbilo Iwata: 39 presenze, 2 reti
2015 - Júbilo Iwata: 41 presenze, 6 reti
2016 - Júbilo Iwata (in corso): 4 presenze, 0 reti
NAZIONALE
In questo momento, è un peccato che Kobayashi non rientri - per pochi mesi - nella generazione che potrebbe andare a Rio quest'estate. Oltre a un rinforzo in attacco, l'U-23 di Teguramori potrebbe affiancare (o alternare) uno come Kobayashi accanto a Ryota Oshima, grande promessa del calcio giapponese con la maglia dei Kawasaki Frontale.
Kobayashi ha militato in tutte le rappresentative giovanili del Giappone, dall'U-15 all'U-23 prima di Londra 2012. La verità è che andare in nazionale in questo momento non è facile, dato che Halilhodzic sta facendo ruotare quasi sempre gli stessi giocatori. Si spera che le amichevoli possano essere un'occasione buona per il regista del Júbilo.
LA SQUADRA PER LUI
Prima di buttarsi in un'avventura europea, è fondamentale che Kobayashi possa confermarsi con il Júbilo Iwata anche in prima divisione. La personalità non gli è mai mancata, la continuità sì. Una volta acquistata questa dote, partire da un campionato europeo di seconda fascia potrebbe rivelarsi la scelta giusta.
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