Fondata nel 1967, la polisportiva dell'Al-Rayyan in realtà è stata eccelsa in altre discipline: due titoli continentali nella pallacanestro, uno arabo nella pallamano, alcuni domestici nel calcetto, tennis-tavolo e pallavolo. Diversa l'attenzione per la rappresentativa calcistica, con l'Al-Rayyan Sports Club che ha avuto un periodo di assoluta gloria tra gli anni '70 e '80.
Con la venuta degli anni 2000, la squadra è scesa addirittura in seconda divisione. L'ultimo titolo era del 1994-95 e neanche l'apertura del nuovo impianto - l'Ahmed bin Ali Stadium - sotto la gestione di Mishaal Al-Thani aveva portato qualche novità.
L'Al-Rayyan appariva sulle cronache internazionali soprattutto per gli stranieri apparsi con la maglia dei Lions. Negli anni '80, fu ingaggiato Vavá nel ruolo di allenatore. In campo, invece, Frank de Boer è stato uno dei primi ad apparire nella Qatar Stars League: a lui si sono poi aggiunti il fratello Ronald, Hierro, Sonny Anderson, Mario Basler, Lucho González, Nilmar e tanti altri.
Tuttavia, l'Al-Rayyan ha militato in seconda divisione fino al 2015. Ci voleva un santone per ribaltare la situazione, qualcuno che conoscesse a fondo le dinamiche del calcio arabo e qatariota. Così la società si è rivolta a Jorge Fossati, tecnico uruguayano che a molti non dirà granché, ma che in realtà ha avuto un grosso impatto su due continenti.
Fossati, infatti, ha allenato il Peñarol, vinto una Copa e una Recopa Sudamericana con gli ecuadoregni del LDU Quito ed è stato selezionatore dell'Uruguay tra il 2004 e il 2006. Dopo il play-off perso contro l'Australia e la mancata qualificazione ai Mondiali del 2006, la sua carriera sembrava finita. Invece, il Qatar l'ha rilanciato.
Fossati ha avuto due esperienze sfortunate in Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, ma ha allenato la nazionale qatariota e per due volte è stato sulla panchina dell'Al-Sadd. Nel 2011, ha persino condotto questo club alla vittoria della Champions League asiatica. Inevitabile che ad Al-Rayyan abbiano pensato a lui per rilanciare la squadra.
Alla fine, è stata la scelta giusta: l'Al-Rayyan SC ha stravinto la Qatargas League (la seconda divisione nazionale) ed è tornata nella massima serie sotto la guida di Manuel Jiménez. Una volta arrivato Fossati, il 2015-16 è stato trionfale: a novembre 2015, la squadra aveva già stabilito il nuovo record di vittorie consecutive (11!).
Tra i risultati da segnalare, un 9-0 in trasferta sul campo del Qatar SC (quarto l'anno prima) e il 3-1 sul Lekhwiya. La prima sconfitta è arrivata contro l'Al-Sadd il 10 dicembre scorso, ma quando vinci 20 delle prime 21 gare, è normale festeggiare il titolo con cinque giornate d'anticipo...
Una delle tante cose incredibili successe con l'Al-Rayyan quest'anno.
Miglior attacco, miglior difesa, migliore differenza reti, maggior numero di vittorie: un dominio su tutta la linea. Il merito va anche a chi ha costruito la squadra, perché sono arrivati i giusti pezzi per lo scacchiere di Fossati, in grado di stravincere il campionato.
Nella scorsa estate, la società ha portato a casa Víctor Cáceres, mediano paraguayano con una grande esperienza in Sud America; Sergio García, ex capitano dell'Espanyol e vincitore di un Europeo con la Spagna nel 2008; infine, Sebastián Soria, uruguayano ormai da tempo naturalizzato qatariota, che a 32 anni ha ancora una discreta forma sotto porta.
Basti pensare che ai 10 gol di Soria e ai 16 di Sergio García, si sono aggiunte le 21 marcature di Rodrigo Tabata, altro fautore della naturalizzazione qatariota dei sudamericani. Brasiliano dai tratti nipponici con un passato al Santos e al Besiktas, in realtà è arrivato all'Al-Rayyan nel 2011. Dallo scorso marzo ha esordito ufficialmente con il Qatar, a 35 anni.
Per altro, la straordinaria annata dell'Al-Rayyan si è sentita anche in nazionale: al di là di Tabata e Soria, il Qatar di José Daniel Carreño ha visto la presenza tra i convocati anche di Alaaeldin, Ismail e Bari (anche qui, guineano naturalizzato). Insomma, la crescita del club è stata certificata anche dalle chiamate per le competizioni internazionali.
Dopo aver dominato il proprio campionato in maniera imbarazzante, quale può essere mai l'obiettivo futuro per l'Al-Rayyan? Semplice, l'Asia. Il club non ha mai superato la fase a gironi dell'AFC Champions League in cinque partecipazioni.
Per altro, Fossati potrebbe essere anche disposto a una nuova esperienza sulla panchina del Qatar: «Sarebbe ingiusto dire che ho cambiato tutto una volta arrivato all'Al-Rayyan: è stata una stagione folle. Mai avrei immaginato di vincere il campionato con un tale vantaggio. Qui il livello del calcio sta migliorando: per il 2022 le cose andranno decisamente meglio».
Rodrigo Tabata, 35 anni, brasiliano con un presente nella nazionale del Qatar.
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