Lo so, lo so: sono un po' in ritardo: normalmente la J. League Review è materiale da inizio gennaio, se non proprio primo dell'anno. Tuttavia, le collaborazioni di quest'anno - tra cui la preziosa connessione con J. League Regista - e la gestione di Seeking Kazu mi hanno portato via tempo. Avevo bisogno di staccare per vedere meglio il 2016 del calcio giapponese: per cui ecco la prima parte, in cui tratteremo le prime tematiche.
Team dell'anno
Omiya Ardija
Lo so: dovrei presentare i Kashima Antlers in pompa magna, campioni nazionali, vincitori della Coppa dell'Imperatore e secondi al Mondiale per club. Tuttavia, non dimentico i 10 mesi prima di dicembre 2016: in campionato erano arrivati terzi, la squadra sembrava in disfacimento emozionale e tutto sembrava compromesso.
Ho deciso perciò di premiare un'altra realtà: già nel 2015 non avevo dato uno yen all'Omiya Ardija, dicendo che al massimo si sarebbero potuti giocare un posto ai play-off. Non solo hanno vinto la J2, ma nel 2016 hanno giocato un calcio divertente, sono arrivati quinti e hanno fatto crescere molti giocatori. Non credo di esser fuori dal mondo se dico che l'Omiya avrebbe meritato un posto in ACL. Il problema, ora, è ripetersi. E sarà durissima.
Il punto più alto? Il 3-2 al Kawasaki Frontale: questa vittoria in rimonta è parte di una serie da 24 punti in 10 gare, con l'Omiya che era in corsa per un posto in Champions.
Consadole Sapporo
Ero indeciso tra loro e il Fagiano Okayama, ma obiettivamente - se devo usare lo stesso metro della J1 - non posso dimenticare quanto il Consadole ha dominato il campionato. A ottobre era già promosso (ha tenuto la testa della classifica dalla 13° giornata alla fine), ma tre sconfitte (contro avversari di poco conto: Verdy, Roasso e Tokushima) hanno messo in pericolo la promozione fino alla fine.
Kagoshima United FC
Anche qui: si potrebbe parlare dell'Oita Trinita e della sua promozione, ma era nelle carte che ce la potesse fare (magari non soffrendo così tanto). Però il Kagoshima ha fatto un miracolo, che statisticamente è sempre più probabile quanto ci si abbassa nelle piramidi del calcio nazionale: al primo anno di professionismo, il club è arrivato anche in zona promozione. Ha chiuso quinto, ma era terzo a un turno dalla conclusione...
La prima vittoria non si scorda mai: di rigore, Noriaki Fujimoto - top-scorer del 2016 - segna l'1-0 contro lo YSCC e il primo gol del Kagoshima United FC tra i professionisti.
Flop dell'anno
Nagoya Grampus
Onestamente? In J1 poche squadre han deluso le attese. Ok, l'Avispa è affondato velocemente, lo Shonan non si è riconfermato (ma a Cho han cambiato mezza squadra) e il FC Tokyo ha disputato un first stage da mani nei capelli. Ma nessuno potrà mai eguagliare quanto combinato dal Nagoya Grampus, anche se... ci avevo visto lungo.
A inizio stagione avevo pronosticato come loro o i Kashiwa Reysol sarebbero potuti essere la "nobile decaduta" di questo 2016. Con Ogura in panchina è andata malissimo, tanto da inanellare una striscia di ? partite senza vittorie. La retrocessione - inizialmente quasi evitata con l'arrivo di Gjurovski e il ritorno di Tulio - è diventata realtà all'ultima giornata.
Giravanz Kitakyushu
Ci ho pensato a lungo: un duello con il JEF United, che ha speso un sacco di soldi per tornare almeno ai play-off ed è finito 11°! Tuttavia, il Giravanz veniva da un ottimo biennio (5° e 7° posto), non aveva perso nessuno sul mercato e si è ritrovato fin dalle prime giornate a evitare una retrocessione che avrebbe avuto del clamoroso.
La discesa in J3 - dopo sette anni in seconda divisione - alla fine è arrivata, ma la cosa incredibile è che Kazuki Hara ha comunque segnato 16 gol e la squadra di Hashiritani è sembrata fuori posto nella lotta per evitare la retrocessione. Si ripartirà da un nuovo stadio (un gioiellino) e dalla consapevolezza che per diventare grandi tornare in J2 sarà fondamentale.
Gainare Tottori
A differenza delle prime due divisioni, qui la scelta era ampia: il Tochigi suicida nel finale di stagione dopo aver condotto per quasi tutto l'anno, l'ennesima delusione Nagano Parceiro, la ridicola stagione del SC Sagamihara, le squadre B delle grandi compagini. Tuttavia, una situazione è sembrata più deludente di altre, quella del Gainare Tottori, che fino a tre anni fa giocava in J2.
Inoltre, il Gainare ha ottenuto un quarto e un sesto posto nelle sue prime due annate in J3. Eppure qualcosa si è spezzato: quest'anno a Tottori si è visto poco o niente, con il club che ha chiuso al 15° posto. Come ha spiegato un ottimo pezzo su J. League Regista, ci sono pochi soldi e ancor meno pubblico: la J. League spera di trovare una formula magica per il club.
Onestamente? In J1 poche squadre han deluso le attese. Ok, l'Avispa è affondato velocemente, lo Shonan non si è riconfermato (ma a Cho han cambiato mezza squadra) e il FC Tokyo ha disputato un first stage da mani nei capelli. Ma nessuno potrà mai eguagliare quanto combinato dal Nagoya Grampus, anche se... ci avevo visto lungo.
A inizio stagione avevo pronosticato come loro o i Kashiwa Reysol sarebbero potuti essere la "nobile decaduta" di questo 2016. Con Ogura in panchina è andata malissimo, tanto da inanellare una striscia di ? partite senza vittorie. La retrocessione - inizialmente quasi evitata con l'arrivo di Gjurovski e il ritorno di Tulio - è diventata realtà all'ultima giornata.
Giravanz Kitakyushu
Ci ho pensato a lungo: un duello con il JEF United, che ha speso un sacco di soldi per tornare almeno ai play-off ed è finito 11°! Tuttavia, il Giravanz veniva da un ottimo biennio (5° e 7° posto), non aveva perso nessuno sul mercato e si è ritrovato fin dalle prime giornate a evitare una retrocessione che avrebbe avuto del clamoroso.
La discesa in J3 - dopo sette anni in seconda divisione - alla fine è arrivata, ma la cosa incredibile è che Kazuki Hara ha comunque segnato 16 gol e la squadra di Hashiritani è sembrata fuori posto nella lotta per evitare la retrocessione. Si ripartirà da un nuovo stadio (un gioiellino) e dalla consapevolezza che per diventare grandi tornare in J2 sarà fondamentale.
Gainare Tottori
A differenza delle prime due divisioni, qui la scelta era ampia: il Tochigi suicida nel finale di stagione dopo aver condotto per quasi tutto l'anno, l'ennesima delusione Nagano Parceiro, la ridicola stagione del SC Sagamihara, le squadre B delle grandi compagini. Tuttavia, una situazione è sembrata più deludente di altre, quella del Gainare Tottori, che fino a tre anni fa giocava in J2.
Inoltre, il Gainare ha ottenuto un quarto e un sesto posto nelle sue prime due annate in J3. Eppure qualcosa si è spezzato: quest'anno a Tottori si è visto poco o niente, con il club che ha chiuso al 15° posto. Come ha spiegato un ottimo pezzo su J. League Regista, ci sono pochi soldi e ancor meno pubblico: la J. League spera di trovare una formula magica per il club.
Il punto più basso della stagione? Il 2-0 a Morioka contro il Grulla: il Gainare scivola all'ultimo posto, dove rimarrà per quattro giornate. Un girone di ritorno dignitoso lo tirerà fuori dal fondo della classifica, ma non basterà a cambiare un'annata disastrosa.
MVP
Kengo Nakamura
La J. League ha già provveduto a premiarlo nonostante i suoi Kawasaki Frontale siano rimasti all'asciutto anche quest'anno, confermando una certa vocazione a non vincere mai (anche quando giocano alla grande). Eppure il capitano ha tirato fuori il meglio del suo repertorio a 35 anni: come ignorarlo?
Akito Fukumori
Va bene che al Kawasaki non avevamo più spazio nel settore di sinistra (han dovuto cedere Nakano per tenere Kurumaya e Noborizato), ma forse la cessione a titolo definitivo di Akito Fukumori al Consadole Sapporo - dopo due anni in prestito - potrebbe essere una di quelle mosse di cui ti penti solo anni più tardi.
Eroe silenzioso della cavalcata della squadra del nord verso la J1, Fukumori è cresciuto tantissimo: piede educato e gran tiratore da fermo, ha messo ben 11 assist quest'anno. Non so quanta produzione offensiva sia passata dai suoi piedi, ma il Consadole gli deve molto.
Noriaki Fujimoto
Non aveva mai giocato a livello professionistico: classe '90, Fujimoto vantava quattro stagioni al Sagawa Printing Kyoto Soccer Club, che ha chiuso i battenti nel novembre 2015. Ritrovatosi disoccupato, è saltato sul treno del Kagoshima United FC: oltre al risultato di squadra, lui si è guadagnato il titolo di top scorer (15 gol in 27 partite), meritatamente. Vedremo se si confermerà nel 2017.
La J. League ha già provveduto a premiarlo nonostante i suoi Kawasaki Frontale siano rimasti all'asciutto anche quest'anno, confermando una certa vocazione a non vincere mai (anche quando giocano alla grande). Eppure il capitano ha tirato fuori il meglio del suo repertorio a 35 anni: come ignorarlo?
Akito Fukumori
Va bene che al Kawasaki non avevamo più spazio nel settore di sinistra (han dovuto cedere Nakano per tenere Kurumaya e Noborizato), ma forse la cessione a titolo definitivo di Akito Fukumori al Consadole Sapporo - dopo due anni in prestito - potrebbe essere una di quelle mosse di cui ti penti solo anni più tardi.
Eroe silenzioso della cavalcata della squadra del nord verso la J1, Fukumori è cresciuto tantissimo: piede educato e gran tiratore da fermo, ha messo ben 11 assist quest'anno. Non so quanta produzione offensiva sia passata dai suoi piedi, ma il Consadole gli deve molto.
Noriaki Fujimoto
Non aveva mai giocato a livello professionistico: classe '90, Fujimoto vantava quattro stagioni al Sagawa Printing Kyoto Soccer Club, che ha chiuso i battenti nel novembre 2015. Ritrovatosi disoccupato, è saltato sul treno del Kagoshima United FC: oltre al risultato di squadra, lui si è guadagnato il titolo di top scorer (15 gol in 27 partite), meritatamente. Vedremo se si confermerà nel 2017.
(continua domani...)
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