L'esplosione di Villa avvenne con il Real Zaragoza tra il 2003 ed il 2005.
Asturiano classe 1981, David Villa non è mai stato uno che si arrende: da piccolo, ebbe un gravissimo infortunio che avrebbe potuto pregiudicarne i sogni di gloria. Quando ha quattro anni, il ragazzo si rompe il femore destro, ma lui ed il padre lavorano nel frattempo sul sinistro, permettendo a Villa di diventare un abile tiratore ambidestro, grazie all'aiuto del padre; sempre la famiglia gli consigliò di continuare a giocare quando - 14enne - ebbe contrasti con il suo coach dell'epoca. Insomma, un ragazzo con grande forza di volontà, sostenuto come si deve dai propri cari: ci vuole poco, allora, perché Villa si faccia notare. Le doti non gli mancano, ma il Real Oviedo - il più grande club delle Asturie - lo boccia perché troppo "corto"; non c'è problema. Villa viene ingaggiato dallo Sporting Gijon, dove segna 35 reti in due stagioni con la squadra B, prima di farne 40 con i titolari. Il salto in Liga arriva grazie al Real Zaragoza, che acquista l'attaccante da uno Sporting con problemi finanziari; sono tre milioni di euro spesi benissimo. L'asturiano si adatta immediatamente alla massima serie spagnola e segna subito 17 reti. Non solo: "Villa maravilla" - come intonano i suoi tifosi - gioca una parte importante nella conquista della Coppa del Re del 2004, in cui il Zaragoza batte addirittura il Real Madrid, così come nella Supercoppa vinta l'estate successiva. 41 reti in due anni con gli aragonesi sembrano abbastanza per attrarre il Valencia e la nazionale spagnola: se i primi pagano 12 milioni di euro al Zaragoza per averlo, Aragonés comincia a convocarlo nel 2005, convinto che Villa possa dare qualcosa in più alle "furie rosse".
Cambia città, ma la costanza di rendimento mostrata dal bomber è spaventosa: 28 marcature stagionali al primo anno, con tanto di gol clamorosi (come quello da metà campo contro il Deportivo al "Riazor"). Villa rimarrà a Valencia per cinque anni, non scendendo mai sotto la quota di 20 gol per stagione e vincendo la Coppa del Re con i "murciélagos" nel 2008; quando deciderà d'andar via, nel 2010, avrà realizzato la bellezza d 128 reti con la maglia del Valencia. Nel frattempo, Villa s'impone con la nazionale spagnola: l'asturiano si comporta bene al Mondiale del 2006, ma è l'Europeo del 2008 la svolta della sua carriera con le "furie rosse". L'attaccante è così importante per Aragonés da spodestare Raul Gonzalez Blanco, fino ad allora capitano e bomber principe della Spagna; la scelta si rivelerà più che giusta, viste le quattro reti che rendono l'asturiano capocannoniere della manifestazione. Convocato anche per la Confederations Cup dell'anno successivo, Villa stabilisce alcuni record importanti per la Spagna: maggior striscia di partite in cui va in gol (6), maggior numero di gol in una fase finale di Coppa del Mondo (6) e maggior numero di gol in ambito internazionale in un anno (12). Il capolavoro, però, arriva nel Mondiale sudafricano: scelto come "puntero" di una nazionale imbattibile, Villa realizza cinque gol, quasi tutti decisivi per i passaggi dei vari turni. Nel finale scompare un po', ma l'attaccante è fondamentale nei primi turni, quando bisogna scremare la concorrenza; così, Villa diventa campione del mondo e, nonostante la cinquina di reti, vince solo la "Silver Shoe", dato che Muller ha fatto più assist di lui. Poco male: il mondo è ai suoi piedi, come lo sarà l'intera Spagna qualche mese dopo. Infatti, il 25 marzo 2011, l'asturiano sorpassa il record di gol in nazionale di Raul (44 reti) e diventa il miglior marcatore nella storia della nazionale spagnola.
Villa in nazionale spagnola, della quale detiene il record di gol dal 2011.
Se in nazionale le cose vanno benissimo, nei club sembrano poter andare meglio: prima del Mondiale del 2010, Villa si trasferisce al Barcellona per la cifra di 40 milioni di euro. Come i suoi idoli Luis Enrique e Quini, l'attaccante passa dallo Sporting Gijon ai blaugrana; inoltre, non si smentisce, segnando 23 gol stagionali. Ma sopratutto, dopo la Coppa del Mondo e gli Europei, si fregia anche della Champions League; nella finale di Wembley, segna il 3-1 al Manchester United e grida la sua gioia al mondo. Sembra tutto perfetto; ma Villa non sa che il destino è pronto a tendergli una trappola. Nella Coppa del Mondo FIFA per club, che si svolge in Giappone nel dicembre 2011, l'attaccante si rompe la tibia e deve rinunciare a tutta la stagione, oltre che agli Europei della scorsa estate. Nei già delicati equilibri con Guardiola, Villa è costretto a guardare e, al suo ritorno, la situazione è cambiata: infatti, quest'anno, l'asturiano sta spesso partendo dalla panchina, ma sopratutto gioca raramente 90' interi. Chiaro che rientri anche nella logica di una buona ripresa dall'infortunio, ma Villa ha ripreso il contatto con il campo in agosto e non sembra che abbia conquistato posizioni nelle gerarchie di Vilanova. Con Messi ormai al centro dell'attacco, per l'ex Valencia non sembra esserci più spazio; specie nel Barcellona visto quest'anno.
Le speculazioni di mercato vanno avanti da diversi mesi. A Villa sono stati accostati più club europei (Juventus, PSG, Liverpool, Chelsea, Arsenal), così come il Barca si sta guardando intorno per cercare nuovi esterni d'attacco (vedi Neymar): insomma, il destino non sorride al bomber delle Asturie, che sembra ormai pronto all'addio in estate. Un peccato: perché sì, questo Barcellona corre, ma Villa avrebbe bisogno solo di rimettersi al centro di un progetto. Forse, però, quel progetto non può essere quello blaugrana, dove il piedistallo principale è occupato da un signore che ha vinto quattro Palloni d'Oro. Resto convinto che Villa abbia bisogno di continuità e di minutaggio nelle gambe: uno che va in doppia cifra per 12 stagioni consecutive, di sicuro, non è scarso. Così come credo che Villa possa riprendersi la nazionale ed il ruolo di interprete principale: Torres non si è ancora ripreso, Soldado non è considerato, Llorente e Negredo non sono al livello di "El Guaje". Intanto, una colica renale lo costringerà a stare fuori per qualche giorno; speriamo che questo bomber dimenticato possa ripartire. Non può e non deve finire così la carriera di un giocatore straordinario come David Villa.
David Villa, 31 anni: tempo di rinascere in una piazza diversa da Barcellona?
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