Bentornati a l'ennesimo numero di "Road To Japan", la rubrica tramite la quale vi pubblicizzo i migliori talenti del Sol Levante. Oggi parleremo di una prima punta dal gol facile, cosa più unica che rara in Giappone: esulta sempre come l'"aeroplanino" Montella e, in effetti, le sue medie realizzative delle ultime stagioni fanno gridare al giocatore pronto per il salto definitivo. Un suo allenatore, per la sua vicinanza a Drogba nello stile di gioco, lo rinominò addirittura "Toyoguba". Ci ha messo molto ad esplodere, ma - a quasi 28 anni - Yohei Toyoda può forse dirsi maturo: lui gioca nel Sagan Tosu, club arrivato in J-League da un anno.
SCHEDA
Nome e cognome: Yohei Toyoda (豊田 陽平)
Data di nascita: 11 Aprile 1985 (27 anni)
Altezza: 1.85 m
Ruolo: Prima punta
Club: Sagan Tosu (2010-?)
STORIA
Nato a Komatsu, nella prefettura di Ishikawa, Toyoda arriva ad incrociarsi - durante le scuole superiori - con una delle star dell'attuale calcio giapponese: Keisuke Honda. Infatti, i due frequentano entrambi la Seiryo H.S. ed entrambi verranno acquistati dal Nagoya Grampus. Se Honda farà la carriera che tutti conosciamo, le cose non vanno altrettanto bene all'attaccante: Toyoda gioca poco (30 presenze in tre anni) e così chiede alla società di andare prestito, per scendere in campo con maggiore frequenza.
Ad accoglierlo è il Montedio Yamagata, squadra di J-League 2, categoria dove Toyoda dimostrerà di essere al di sopra della media. L'attaccante va in prestito per due anni: nel primo si adatta al calcio professionistico, nel secondo (con 13 gol) aiuta la squadra a raggiungere la prima e storica promozione in J-League. Non è comunque un periodo privo di problemi: il ragazzo è fumantino e gestirlo non è semplice. Nel 2007, viene squalificato per sei turni per un calcio in faccia ad un avversario durante una gara in J2; nel 2008, invece, subisce la rottura della gamba destra e rientra in tempo giusto per le Olimpiadi di Pechino. Insomma, nonostante i gol, il Montedio non trattiene il ragazzo ed il Nagoya non ne vuole più sapere di lui: il Kyoto Sanga, allora, ne preleva il cartellino per il 2009, sperando che Toyoda si ripeta sulle stesse prestazioni.
Purtroppo per l'attaccante, la sua forma non è la stessa e realizza appena un gol: l'ennesima occasione nella massima serie è sprecata e Toyoda ricomincia da Tosu, nel sud del Sol Levante. Il Sagan - tra i membri fondatori della J2 nel 1999 - è la squadra con la striscia più ampia di stagioni consecutive nella categoria: un destino che cambierà con Toyoda in squadra. Il ragazzo comincia a segnare a ripetizione: nel 2010 segna 13 reti, l'anno dopo 23. Una quota che porterà il Sagan Tosu alla promozione e Toyoda al titolo di capocannoniere della J2: il ragazzo si conferma, quindi, l'uomo delle "prime volte". Intanto, nell'inverno, il Gamba Osaka e lo Shimizu S-Pulse lo cercano, ma lui decide di rimanere a Tosu.
E' la scelta giusta: l'anno scorso, al primo anno da titolare nella massima serie, Toyoda è stato vice-capocannoniere con 16 gol in 30 presenze; il Sagan, oltretutto, è arrivato quinto, sfiorando la zona Champions. Rendimento che gli è valso anche la presenza nella top-11 stagionale: a quel punto, lo Shanghai Shenhua lo ha cercato per riempirlo di soldi; ma lui ha rifiutato un'altra volta, rimanendo alla corte di Yoon Jong-Hwan, allenatore sudcoreano dal calcio spregiudicato. Che l'uomo dal paradenti rosso (ormai utilizzato anche dai dentisti di Tosu) possa diventare il "9" che sta cercando la nazionale?
CARATTERISTICHE TECNICHE
Il pregio migliore ed il difetto peggiore sono in comune: Toyoda è un giocatore molto bravo con una squadra dietro. Basti vedere come si dispone il Sagan Tosu: una compagine che riesce ad essere una vera e propria cooperativa sul piano dell'impostazione del gioco e Toyoda ne è il fine rifinitore. Tuttavia, se la squadra non ci fosse dietro di lui, sarebbe un problema: non è una torre o un giocatore pesante, capace di creare gol da solo. Deve essere sostenuto: se c'è questo presupposto, è capace di timbrare almeno 15 volte in stagione. Del resto, dal punto di vista tecnico-tattico, è molto bravo: la sua capacità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto e di difendere il pallone negli ultimi 20 metri lo hanno reso il miglior centravanti giapponese dell'ultimo anno.
STATISTICHE
2004 - Nagoya Grampus: 4 presenze, 0 reti
2005 - Nagoya Grampus: 22 presenze, 5 reti
2006 - Nagoya Grampus: 9 presenze, 1 rete
2007 - → Montedio Yamagata*: 30 presenze, 7 reti
2008 - → Montedio Yamagata*: 25 presenze, 13 reti
2009 - Kyoto Sanga: 29 presenze, 2 reti
2010 - → Sagan Tosu*: 35 presenze, 16 reti
2011 - → Sagan Tosu*: 38 presenze, 23 reti
2012 - Sagan Tosu: 33 presenze, 17 reti
2013 (in corso) - Sagan Tosu: 4 presenze, 3 reti
* = in J-League 2 | → = in prestito
NAZIONALE
La nazionale è argomento doloroso per Toyoda: essendo esploso tardi e nella seconda serie, non ha mai avuto una seria chance con la prima squadra. L'unica esperienza risale alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Il Giappone, inserito nel girone con Nigeria, Olanda e Stati Uniti, uscì mestamente al primo turno; nonostante la presenza di Honda, Nagatomo, Uchida, Yoshida, Okazaki e Kagawa - tutti "samurai blue" di oggi - la squadra andò incontro a tre sconfitte. Un solo gol realizzato, proprio da Toyoda, nel 2-1 subito dalla Nigeria: quella è l'unica esperienza del bomber con la maglia del Giappone. Tuttavia, si vocifera che il 28enne attaccante potrebbe essere chiamato da Zaccheroni per la Confederations Cup, visti i suoi gol con il Sagan Tosu: se son rose, fioriranno.
LA SQUADRA PER LUI
Come chiarito anche nella parte sulle sue caratteristiche tecniche, l'ideale sarebbe una squadra di medio-bassa classifica (se parliamo di grandi campionati), capace di giocare un calcio propositivo e corale. Purtroppo, il calcio si sta trasformando e poche compagini impostano le proprie tattiche in questa maniera: in Italia, l'esempio potrebbe essere il Catania, in cui Toyoda figurerebbe bene come centravanti nel 4-3-3. Chiaro, l'adattamento è un passaggio importante: anche Miura arrivò in Italia, al Genoa, a 27 anni e fallì miseramente perché non fu né capito, né aspettato. Anche qui, la Francia o l'Olanda rappresenterebbero un ottimo approdo, in grado di dargli quei sei-sette mesi d'adattamento necessari. Il giocatore è in là con l'età, ma è al massimo della sua maturazione e costa solo 800mila euro (valore transfermarket.co.uk): un pensierino lo farei anche io.