21.9.14

La coscienza di Dmytro.

Se la guerra si diffonde a macchia d'olio in Ucraina, a rimetterci è sopratutto la popolazione. Così come il suo sport preferito: il calcio. L'Ucraina, qualificatasi al Mondiale del 2006 e all'Europeo del 2012 (come paese ospitante), ha vissuto momenti migliori. Anche i club nazionali non se la passano bene. E alcuni dei suoi giocatori scompaiono, come ad esempio Dmytro Chygrynskiy: il centrale dello Shakhtar Donetsk è sparito, come un artista in declino. Una beffa per lui, laureato in Arte.

Chygrynskiy con la maglia del Barcellona: sarà una debacle.

Tutto va fatto risalire all'agosto 2009. Quello è il momento alla sliding doors per Chygrynskiy. In quel momento, il centrale ucraino è sulla cresta dell'onda. Classe '86, all'epoca il giocatore è la colonna portante sia della nazionale ucraina che dello Shakhtar Donetsk, squadra allenata da Mircea Lucescu. Chygrynskiy arriva a Donetsk nel 2000 e ci rimarrà per un decennio: prima si fa tutta la trafila delle giovanili, sia nel club che in nazionale, poi arriva finalmente in prima squadra per non uscirne più. C'è un periodo in prestito al Metalurh Zaporizhya, ma si tratta di una stagione. Per altro, Chygrynskiy esordisce con la maglia dello Shakhtar in campionato proprio nell'anno in cui arriva Mircea Lucescu al vecchio RSC Olimpiyskiy.
A quel punto, il centrale difensivo si guadagna credito e reputazione con la maglia arancione. Chygrynskiy gioca in Champions e conquista il secondo posto all'Europeo U-21 con l'Ucraina. Poi il difensore viene anche convocato in nazionale dal ct Oleg Blokhin per i Mondiali del 2006 a soli 19 anni (non giocherà neanche un minuto) e nell'annata successiva veste la fascia di capitano dello Shakhtar nella finale della coppa nazionale contro la Dinamo Kiev. Insomma, un'ascesa praticamente inarrestabile. Tanto che lo Shakhtar non fa che aumentare la sua reputazione europea: il club vince continuamente il campionato ucraino e trionfa anche nell'ultima edizione della Coppa Uefa, battendo il Werder Brema per 2-1 dopo i supplementari.
Lì cambia la carriera di Chygrynskiy. Il momento decisivo arriva dopo la Supercoppa Europea: lo Shakhtar Donetsk, in quanto vincitore della Coppa Uefa, affronta il Barcellona, campione uscente in Champions League. Finisce 1-0 con gol di Pedro, ma ciò che conta è che prima della gara si sa già che sarà l'ultima partita di Chygrynskiy con la maglia dello Shakhtar. Il centrale è pronto a partire e l'accordo è... proprio con il Barcellona. I blaugrana hanno deciso di rinforzarsi in difesa e spenderanno ben 25 milioni di euro per aggiudicarsi il simbolo dello Shakhtar Donetsk. Una bella cifra, che si rivelerà uno dei fiaschi più clamorosi della gestione Guardiola.
Primo ucraino a giocare con la maglia blaugrana, Chygrynskiy collezionerà appena 14 presenze tra Liga e Copa del Rey, mentre non giocherà mai in Champions. I tifosi non esitano a fischiarlo al primo errore e ciò non aiuta di certo l'ucraino ad ambientarsi. Persino Guardiola lo difende a spada tratta, ma anche le condizioni fisiche del difensore - leggasi rottura del legamento - non gli danno il tempo per integrarsi. A fine anno, la soluzione più logica per Chygrynskiy è tornare allo Shakhtar, che se lo riprende per la modica cifra di 15 milioni di euro.


Da quel momento in poi, la carriera di Chygrynskiy non è più decollata come prima. Il 2010 ha rappresentato una sorta di tabula rasa per il centrale ucraino: è tornato allo Shakhtar, ma non sembrava comunque più quello di prima. Non è stato tanto il lato psicologico a condizionarlo, quanto quello fisico. Da quando è tornato a Donetsk, in quattro stagioni, Chygrynskiy ha giocato appena 49 partite e segnato quattro gol. Praticamente ha una media di 12 gare a stagione. Il tutto è dovuto a diversi infortuni che stanno condizionando pesantemente la sua carriera: ancora ai legamenti, poi problemi muscolari, infine le scelte tecniche di Lucescu hanno visto mettere da parte un giocatore che forse non è più lo stesso di cinque anni fa.
Nel 2013-14, Chygrynskiy ha giocato appena quattro match. L'ultima apparizione del centrale con la maglia dello Shakhtar è datata 23 novembre 2013 (!), quando ha giocato 90' in campionato contro l'FK Sevastopol e ha persino segnato la rete del 2-0. Va peggio se cerchiamo negli annali la sua ultima partita con la sua nazionale: Chygrynskiy non gioca con l'Ucraina dall'ottobre 2011, quando la sua squadra ha vinto un'amichevole per 2-0 in Estonia. Gli infortuni gli hanno poi impedito di esser convocato per l'Europeo casalingo di nove mesi più tardi.
Ora la domanda non è se Chygrynskiy tornerà il giocatore visto fino al 2009, bensì se potrà semplicemente essere un giocatore a tempo pieno. Nel 2014-15, il difensore non ha ancora visto il campo. Che la sua carriera possa concludersi già a quasi 28 anni, con più di venti trofei alle spalle? Solo il futuro ce lo dirà. Viene quasi da dire che l'unica occupazione futura per Chygrynskiy potrebbe essere legata all'arte, visto che il centrale ha una laurea guadagnata poco prima del suo passaggio al Barcellona. Il difensore legge Arthur Conan Doyle, cita Kafka e magari spera in un'altra vita calcistica, come fu per il Mattia Pascal di Luigi Pirandello. Per ora, per Chygrynskiy, si può parlare solo della sindrome di cui narrò Italo Svevo: l'ucraino è un Zeno Cosini dei nostri tempi pallonari. Sta a lui ritrovare la sua coscienza.

Dmytro Chygrynskiy, 27 anni, è scomparso dal radar del calcio ucraino.

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