Julian Brandt, 19 anni, stellina del Bayer Leverkusen.
Due storie diverse. Uno gioca al Bayer Leverkusen, l'altro allo Schalke 04. Uno calca ancora i palcoscenici della Champions League, l'altro si "accontenta" di stupire nell'Europa minore. Uno sotto il gegenpressing di Schmidt, l'altro agli ordini del neofita Breitenreiter. Molto diversi, ma stranamente vicini per il futuro che li aspetta.
Brandt ha l'espressione di un principino prussiano di fine Ottocento: lineamenti dolci ma faccia dall'espressione dura, postura elegante in campo. Nato a Brema, il Bayer lo rubò nel dicembre 2013 al vivaio del Wolfsburg. Chissà se oggi l'avremmo visto in prima squadra con i Lupi. Il suo calcio ricorda uno che a Brema ha fatto la storia, ovvero Johan Micoud.
Invece, sono le Aspirine a farlo esordire in Bundesliga e in Champions League ad appena 17 anni. Ad aprile 2014, arriva anche il primo gol da professionista in una trasferta ad Amburgo. Nonostante l'arrivo di Roger Schmidt, Brandt non ha perso minutaggio e ha giocato sempre di più: a oggi lo score è di 44 presenze e otto gol in campionato.
Non è una caso se nel 2014 il ragazzo di Brema ha vinto la medaglia Fritz Walter tra gli U-18, dopo l'argento nella categoria U-17 dell'anno precedente. E poi c'è un contratto fino al giugno 2019 che lo protegge da possibili assalti. Lui se la gode, visto che è stato campione europeo con l'U-19 e ha già disputato il Mondiale U-20 nel maggio scorso.
E c'è chi quella medaglia di Fritz Walter potrebbe vincerla quest'anno: Leroy Sané aveva giocato appena tredici minuti in prima squadra fino al novembre 2014. Anche lui ha vestito la maglia del Bayer, ma prima e dopo ha sempre giocato nelle giovanili dello Schalke 04, di cui era una delle stelline del vivaio fino a poco tempo fa.
Poi Roberto Di Matteo ha ingranato una delle poche mosse da allenatore dei Königsblauen: il tecnico italiano ha aggregato Sané alla prima squadra nel 2014-15. All'inizio un via-vai tra giovanili e grandi, poi la definitiva scelta di usarlo il più possibile. Prime comparse, primi gol (tre in 13 partite di Bundesliga) e sopratutto una notte da ricordare.
Al "Santiago Bernabeu", lo Schalke ha sfiorato l'impresa nel marzo scorso, quando per poco non è riuscito a ribaltare lo 0-2 dell'andata contro il Real Madrid. Nel 4-3 in trasferta al ritorno, c'è la firma di Sané: gol del 3-3 e assist per il 4-3 di Huntelaar. Quella sera lo Schalke ha salutato la Champions, ma è nata una stella.
Non è un caso che Sané si stia confermando in questa stagione: Breitenreiter ha deciso di tenersi stretto il ragazzo in squadra. In sette giornate di Bundesliga, Sané ha già eguagliato i gol dell'ultima annata. Non solo reti, ma anche l'esperienza in Europa League e le attenzioni delle nazionali giovanili. Già, la Germania. Che ora ha altri due prodigi pronti a esplodere.
Leroy Sané, 19 anni, rivelazione dello Schalke 04.
I due sono giocatori diversi. Brandt è un "10" puro, abituato a giocare al suo ritmo: l'atletismo poco sviluppato è compensato da una classe e una visione di gioco assoluta, che col tempo potrà solo migliorare. Diverso il ruolo e il destino di Sané, che ha dalla sua i geni del padre senegalese (ex nazionale) e gioca da esterno d'attacco.
Brandt e Sané per ora fanno parte dell'Under 21 tedesca, impegnata nelle qualificazioni a Euro 2017. Dopo la semifinale raggiunta nella rassegna del giugno scorso in Repubblica Ceca, l'obiettivo della formazione guidata dal ct Horst Hrubesch è quello di qualificarsi per la prossima manifestazione e portare a casa il secondo alloro continentale.
Il contingente tedesco viaggia a punteggio pieno dopo due 4-0 contro Azerbaigian e Finlandia. Stasera si sfideranno le Far Oer, ma la cosa strana è che nell'ultima gara si è giocato a Essen, la città-natale di Sané. Un evento che il talentino dello Schalke 04 ha festeggiato con una doppietta, mentre Brandt ha giocato solo 45 minuti.
In un ciclo forse leggermente meno talentuoso di quello precedente, la Germania conta su questi due ragazzi per arrivare fino in fondo. Sané è stato cercato da Tottenham e Liverpool quest'estate, mentre molti in Italia hanno sperato che qualche club del nostro paese puntasse su questo tedeschino precoce. E invece niente da fare. Ora si aspetta che Joachim Löw giri gli occhi da questa parte: chissà che non ci sia spazio per loro nelle amichevoli di novembre.
I due saranno stelle nella Germania del prossimo futuro.
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