Edu, 33 anni, ormai a suo agio nel sud-est asiatico.
Ma perché paragonare i campioni di Cina e prossimi vincitori della Champions League asiatica per la seconda volta nella loro storia (provo a tirargliela) con una compagine che FORSE sarà prima divisione l'anno prossimo? Semplice, perché il pattern alle spalle dell'Hebei sembra essere lo stesso.
Se le Southern China Tigers hanno conquistato la qualificazione in finale una settimana fa a Osaka, l'Hebei sabato ha battuto il Guizhou Zhicheng per 2-0. E mentre lo Yanbian Changbaishan festeggiava la promozione nella Super League del 2016, l'Hebei ha mantenuto due punti di vantaggio sugli inseguitori a una gara dalla fine.
Anche sullo Yanbian ce ne sarebbero da raccontare (sponsorizzazione da 13 milioni di dollari in cinque anni) ma l'Hebei ha la storia più interessante. Fondato nel maggio 2010 per volere della regione e dell'Hebei Zhongji Group, l'Hebei riceve da questi ultimi la promessa di investire ben tre milioni di yuan (quasi quattro milioni di euro) all'anno per un quadriennio.
Non male per chi è partito dalla China League Two. Nel 2011 la federazione di Hebei ha mollato tutto e ha lasciato la squadra in mano al gruppo finanziario. Una prima promozione è arrivata nel 2013, ma in realtà quel traguardo è sembrato l'inizio della fine. Basti pensare che il duo uruguayano Agresta-Larrea ha portato la squadra a pessimi risultati durante tutto il 2014.
Sembrava si dovesse iniziare da capo. Invece, in un inverno è cambiato tutto a Qinhuangdao. E non mi riferisco necessariamente al campo. Basti pensare al cambio di logo e di nome (da Hebei Zhongji FC a Hebei China Fortune Football Club), nonché l'arrivo di nuovi giocatori, di un nuovo allenatore e sopratutto di una nuova proprietà.
Già, perché il club nel gennaio scorso è passato in mano alla China Fortune Land Development Company: alla sua guida c'è Wang Wenxue. Patrimonio? Quattro miliardi di euro. Per questo a inizio anno in panchina è arrivato Radomir Antić, che ha allenato in carriera le due squadre di Madrid, il Barcellona e la nazionale serba. Già in Cina da un paio d'anni, il serbo ha accettato l'offerta di un ricco triennale. Peccato che sia stato cacciato ad agosto per aver fallito l'obiettivo promozione.
Non si è badato a spese neanche sul mercato giocatori. Se si parla di una clamorosa offerta (rifutata) per Odion Ighalo quest'estate, è andata meglio con altri. Dopo le comparse in Giappone e Corea del Sud, Edu ha deciso di giocare in seconda divisione cinese, così come il serbo Nenad Milijaš. A loro si sono aggiunti anche il portiere Yang Cheng e l'esperto centrale Du Wei, ancora oggi in nazionale.
Nenad Milijaš è stato uno dei motivi per cui l'Hebei potrebbe festeggiare la promozione.
Se la guida di Antić non ha dato i risultati sperati, ad agosto si è optato per una soluzione rischiosa, ma di prestigio: dentro Li Tie, leggenda del calcio cinese. Bandiera del Liaoning e della Cina da giocatore, è stato poi assistente di Marcello Lippi al Guangzhou Evergrande. Ha svolto questo ruolo anche con Alain Perrin in Coppa d'Asia in nazionale.
Proprio Li Tie era il numero due di Antić all'Hebei. Non solo, perché rivestiva le vesti anche di direttore sportivo e general manager. Poi è arrivato il licenziamento del serbo e così il club ha affidato a Li Tie anche il ruolo di allenatore. La scelta dell'Hebei ha ricalcato un po' la storia della Cina: responsabilità in mano a un solo uomo per ottenere risultati immediati.
Dura, ma saggia decisione. Sotto la guida di Li Tie, la squadra si è ripresa e ora viaggia stabilmente in zona promozione da un mese. Per sperare nella promozione, ora l'Hebei dovrà battere lo Shenzen Ruby domenica: in tal modo, avrà la certezza di concludere il campionato davanti al Dalian Aerbin, rivale temibile e retrocesso giusto nel 2014.
C'è anche un altro dettaglio che è cambiato: lo stadio. Nonostante la media-spettatori dell'Hebei non superi le 7000 unità, il club ha la possibilità di giocare al Qinhuangdao Olympic Sports Center Stadium, situato nell'omonima città della regione settentrionale. Un impianto che può contenere ben 32mila persone, utilizzato anche per le Olimpiadi di Pechino del 2008, e che ha sostituito il Yutong International Sports Center (38mila unità).
Ora Xang Wanxue e l'intera regione sognano: se domenica sarà promozione, magari l'anno prossimo si cercherà di contendere da subito il titolo nazionale al Guangzhou, a cui questa società sembra ispirarsi in tutto e per tutto, dai colori all'organizzazione del club (per non parlare dei money). I soldi fanno la felicità, no?
Li Tie, 38 anni, leggenda del calcio cinese e allenatore dell'Hebei CFFC.
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