Si può dire che sia quasi fatta: manca un punto, dopo la vittoriosa trasferta di Ancona, conclusa per 2-1. La SPAL è vicinissima a tornare in B dopo 23 anni: una bella storia, di quelle che la Lega Pro riesce ancora a regalare. Più si sale nella scala del calcio italiano, meno s'incontrano queste favole: il lavoro della squadra ferrarese è da apprezzare. Specie dopo le difficoltà degli ultimi anni.
Leonardo Semplici, 48 anni, l'uomo che porterà la SPAL in B.
A Ferrara hanno anche conosciuto la Serie A negli anni '60, salvo poi rimanere impantanati tra la cadetteria e la terza divisione. L'ultima volta in B è stata all'inizio degli anni '90, quando il club del presidente Giovanni Donigaglia, nativo di Argenta (paesino in provincia di Ferrara) e presidente all'epoca di Coopcostruttori, una cooperativa rossa.
L'allenatore era Giovan Battista Fabbri (l'uomo che ha portato il Lanerossi Vicenza al secondo posto in A a fine anni '70), in campo c'erano Paramatti, Servidei (passato nella Roma di Zeman) e Brescia. Nel 1992-93, il piano era quello di andare in A. Invece quel progetto non si è mai realizzato, nonostante l'arrivo di Nappi, Dario Bonetti e Dall'Igna.
Da quella retrocessione nel 1993, la SPAL ha vissuto due fallimenti. Nel 2005, l'allenatore della squadra era un certo Max Allegri, ma forse quello del 2012 segna molto di più il destino del club. Dopo la mancata iscrizione alla Lega Pro 2012-13, il sindaco di Ferrara - una delle città più segnate dal terremoto emiliano di quell'estate - decide di far ripartire il club.
Dopo un'annata tribolata sotto la presidenza targata Pelliccioni-Benasciutti, il club viene venduto alla famiglia Colombarini, all'epoca proprietaria della Giacomense. La piccola squadra emiliana confluisce nello SPAL e così parte un periodo diverso, trasformando il club nella SPAL 2013. Tuttavia, se escludiamo la forma di Max Varricchio sotto porta, le soddisfazioni sono poche.
Tutto cambia quando sulla panchina della SPAL approda Leonardo Semplici, ancora oggi il mister dei biancoazzurri. In un anno e mezzo di reggenza, l'ex mister della Primavera della Fiorentina ha condotto la SPAL a recuperare il terreno perso in questi anni: Cosmi l'ha pubblicamente lodato qualche giorno fa per il lavoro svolto a Ferrara.
L'allenatore era Giovan Battista Fabbri (l'uomo che ha portato il Lanerossi Vicenza al secondo posto in A a fine anni '70), in campo c'erano Paramatti, Servidei (passato nella Roma di Zeman) e Brescia. Nel 1992-93, il piano era quello di andare in A. Invece quel progetto non si è mai realizzato, nonostante l'arrivo di Nappi, Dario Bonetti e Dall'Igna.
Da quella retrocessione nel 1993, la SPAL ha vissuto due fallimenti. Nel 2005, l'allenatore della squadra era un certo Max Allegri, ma forse quello del 2012 segna molto di più il destino del club. Dopo la mancata iscrizione alla Lega Pro 2012-13, il sindaco di Ferrara - una delle città più segnate dal terremoto emiliano di quell'estate - decide di far ripartire il club.
Dopo un'annata tribolata sotto la presidenza targata Pelliccioni-Benasciutti, il club viene venduto alla famiglia Colombarini, all'epoca proprietaria della Giacomense. La piccola squadra emiliana confluisce nello SPAL e così parte un periodo diverso, trasformando il club nella SPAL 2013. Tuttavia, se escludiamo la forma di Max Varricchio sotto porta, le soddisfazioni sono poche.
Tutto cambia quando sulla panchina della SPAL approda Leonardo Semplici, ancora oggi il mister dei biancoazzurri. In un anno e mezzo di reggenza, l'ex mister della Primavera della Fiorentina ha condotto la SPAL a recuperare il terreno perso in questi anni: Cosmi l'ha pubblicamente lodato qualche giorno fa per il lavoro svolto a Ferrara.
Lo strapotere della SPAL è stato talmente forte che la squadra di Semplici è stata l'unica in Lega Pro a condurre il suo girone in maniera incontrastata. Infatti, i biancoazzurri sono stati gli unici a esser primi in classifica in solitaria durante il 2015-16. Tutto questo nonostante siano arrivate tre sconfitte, di cui due contro il Pisa di Gattuso, secondo in graduatoria.
Un'eventuale promozione, inoltre, metterebbe per la prima volta la SPAL nel gotha del calcio emiliano. Il Parma e il Piacenza l'anno prossimo saranno in Lega Pro, così come la Reggiana. Il Modena rischia la retrocessione dalla B, mentre il Cesena lotta per i play-off: a giugno, solo Bologna e Sassuolo potrebbero essere più in alto della SPAL.
La SPAL ha perso a Pisa la partita che le avrebbe consegnato la promozione in anticipo. Reagire subito, vincendo il derby contro il Santarcangelo, è stato il miglior segnale possibile.
Per altro, la promozione è una sorpresa se si pensa alla scorsa estate, ma non ricordando quello che era successo a inizio stagione. La SPAL ha addirittura eliminato il Catania in Coppa Italia, salvo perdere a tavolino la gara per aver schierato un giocatore indisponibile. Nella Coppa Italia di Lega Pro, è arrivata in semifinale, perdendo solo contro il Cittadella.
Il mercato della SPAL è stato solido, acquistando buoni giocatori anche a gennaio (vedi il ritorno a Ferrara di Schiavon). Ma forse il colpaccio vero è stato davanti. Con Germinale fuori tutta la stagione, i gemelli del gol hanno fatto la differenza: il tandem d'attacco Zigoni-Cellini ha messo insieme ben 33 gol in tutte le competizioni del 2015-16.
Gianmarco Zigoni doveva liberarsi della fama paterna, di quel Gianfranco - alias Dio Zigo - che ha fatto perdere lo scudetto al Milan nel 1973. Zigoni jr. si era perso nei meandri della provincia italiana. Il Milan l'ha prestato ovunque, lui ha brillato a Lecce e Avellino. E ora a Ferrara sembra aver trovato la definitiva consacrazione.
L'altro, invece, è un esperto dei gol di provincia: Marco Cellini ha segnato un po' ovunque. Foggia, Perugia, Modena, Carrara. Che fosse Lega Pro o B, non importava. Si è reso famoso soprattutto con l'Albinoleffe, dove ha anche incassato quattro mesi di squalifica per il calcio-scommesse. Quest'anno è a quota venti in stagione (tre triplette!).
L'appuntamento con il destino è previsto tra tre giorni, quando la SPAL ospiterà l'Arezzo al Paolo Mazza. Semplici prova a prenderla con filosofia e a spegnere l'eccessivo entusiasmo: «L'obiettivo è vicino, ma non voglio che la squadra molli. Il prossimo anno? Mancano le firme, ma credo che rimarrò. Sabato voglio uno stadio interamente biancoazzurro».
Se il ritorno in B del Cittadella - festeggiato l'altro giorno con la vittoria sul Pordenone - poteva essere previsto, questo exploit della SPAL ha del clamoroso. Un riscatto dopo tante difficoltà, un ritorno d'orgoglio che può render fiera la città di Ferrara. E chissà, la B è in grado di regalare altre storie a sorpresa: chiedete a Crotone...
Il mercato della SPAL è stato solido, acquistando buoni giocatori anche a gennaio (vedi il ritorno a Ferrara di Schiavon). Ma forse il colpaccio vero è stato davanti. Con Germinale fuori tutta la stagione, i gemelli del gol hanno fatto la differenza: il tandem d'attacco Zigoni-Cellini ha messo insieme ben 33 gol in tutte le competizioni del 2015-16.
Gianmarco Zigoni doveva liberarsi della fama paterna, di quel Gianfranco - alias Dio Zigo - che ha fatto perdere lo scudetto al Milan nel 1973. Zigoni jr. si era perso nei meandri della provincia italiana. Il Milan l'ha prestato ovunque, lui ha brillato a Lecce e Avellino. E ora a Ferrara sembra aver trovato la definitiva consacrazione.
L'altro, invece, è un esperto dei gol di provincia: Marco Cellini ha segnato un po' ovunque. Foggia, Perugia, Modena, Carrara. Che fosse Lega Pro o B, non importava. Si è reso famoso soprattutto con l'Albinoleffe, dove ha anche incassato quattro mesi di squalifica per il calcio-scommesse. Quest'anno è a quota venti in stagione (tre triplette!).
L'appuntamento con il destino è previsto tra tre giorni, quando la SPAL ospiterà l'Arezzo al Paolo Mazza. Semplici prova a prenderla con filosofia e a spegnere l'eccessivo entusiasmo: «L'obiettivo è vicino, ma non voglio che la squadra molli. Il prossimo anno? Mancano le firme, ma credo che rimarrò. Sabato voglio uno stadio interamente biancoazzurro».
Se il ritorno in B del Cittadella - festeggiato l'altro giorno con la vittoria sul Pordenone - poteva essere previsto, questo exploit della SPAL ha del clamoroso. Un riscatto dopo tante difficoltà, un ritorno d'orgoglio che può render fiera la città di Ferrara. E chissà, la B è in grado di regalare altre storie a sorpresa: chiedete a Crotone...
Marco Cellini, 34 anni, uno che i gol li ha sempre fatti.
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