Buongiorno a tutti e benvenuti al secondo numero del 2018 di "Under The Spotlight", la rubrica che vi consente di scoprire i maggiori talenti sparsi in giro per il globo. Oggi ci spostiamo in Venezuela, un paese in grande difficoltà, ma che sta rifiorendo dal punto di vista calcistico. E il simbolo di questa rinascita è Wuilker Faríñez.
SCHEDA
Nome e cognome: Wuilker Faríñez Aray
Data di nascita: 15 febbraio 1998 (età: 20 anni)
Altezza: 1.81 m
Ruolo: Portiere
Club: Millionarios (2018-?)
STORIA
Nato nella capitale venezuelana Caracas nel febbraio del '98, Wuilker Faríñez è cresciuto durante l'urbanizzazione del nord della città, quella denominata Parroquia Sucre (la parroquia in Venezuela è una sorta di unità amministrativa). La zona prende il nome da Antonio José de Sucre, generale venezuelano dell'Ottocento.
Suo padre gli regalò un pallone all'età di sette anni e il genitore ricorda come Wuilker - fin da piccolo - fosse sempre molto cosciente in campo, con la capacità ulteriore di sapersi destreggiare bene anche come attaccante. Ciò nonostante, le sue doti vengono fuori al Nueva Esparta y Family Club; lì gli osservatori del Caracas FC lo vedono e se ne innamorano.
Faríñez approda al club della capitale nel 2011, ma firma un contratto professionistico di tre anni nell'estate del 2013, quando il ragazzo ha solo 15 anni. Eppure in società tutti ci credono. Anche Wuilker, che abbandona i sogni da delantero e si dedica anima e corpo al diventare l'arquero più credibile per la prima squadra.
Il suo esordio arriva a soli 16 anni, in coppa: si gioca una gara contro una squadra di seconda divisione, l'Arroceros de Calabozo FC. Eppure se ne parla nell'ambiente, se si pensa che arriva a vestire la maglia della nazionale maggiore prima di esordire in Primera División, nel luglio del 2015. Scende in campo al posto del titolare Baroja a causa di un infortunio.
Dopo quella gara contro il Tucanes de Amazonas, Faríñez non abbandonerà più i gradi da titolare. Lo lancia Eduardo Saragó, ma il suo successore Antonio Franco mantiene il giovane estremo difensore tra i pali del club. A ragione, visto che Faríñez stabilisce un nuovo record d'imbattibilità della porta (689' non sono pochi).
La lega locale l'ha premiato, schierandolo nella Top 11 del 2016, anno nel quale è stato nominato miglior portiere. Poi è arrivato il recente momento del salto: invece dell'Europa, Faríñez ha scelto per ora di rimanere in Sud America, firmando per i colombiani dei Millionarios. Sotto la guida di Miguel Ángel Russo, l'obiettivo è crescere ancora: l'antipasto in Supercoppa colombiana è stato promettente.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Di Faríñez colpiscono principalmente due cose. La prima: è così giovane, ma sembra già così padrone del ruolo. Se facessimo un paragone con due classe '99 come Donnarumma e Lafont, è incredibile quanto si siano incensati questi due interpreti, mentre Faríñez è rimasto ai margini delle cronache europee, come se non esistesse.
La seconda: è di un'esplosività pazzesca. Ma non nelle uscite, bensì proprio tra i pali. C'è chi sa uscire quasi come se giocasse a hockey su ghiaccio e c'è chi è un gatto, capace di arrivare su qualunque pallone con un riflesso folle. Faríñez appartiene all'ultima categoria. E c'è un altro dettaglio sul quale non ci stiamo soffermando.
Al Mondiale U-20 si è visto un portiere di ultima generazione, di quelli che cerca con i propri rilanci una miglior distribuzione del gioco. In principio fu El Pato Abbondanzieri, oggi è la norma. Ma questo particolare - unito alle doti che sembra possedere - rende il venezuelano uno dei candidati a esser tra i migliori a interpretare il ruolo nei prossimi 10-15 anni.
La seconda: è di un'esplosività pazzesca. Ma non nelle uscite, bensì proprio tra i pali. C'è chi sa uscire quasi come se giocasse a hockey su ghiaccio e c'è chi è un gatto, capace di arrivare su qualunque pallone con un riflesso folle. Faríñez appartiene all'ultima categoria. E c'è un altro dettaglio sul quale non ci stiamo soffermando.
Al Mondiale U-20 si è visto un portiere di ultima generazione, di quelli che cerca con i propri rilanci una miglior distribuzione del gioco. In principio fu El Pato Abbondanzieri, oggi è la norma. Ma questo particolare - unito alle doti che sembra possedere - rende il venezuelano uno dei candidati a esser tra i migliori a interpretare il ruolo nei prossimi 10-15 anni.
STATISTICHE
2014/15 - Caracas FC: 1 presenza, 2 reti subite
2015 - Caracas FC: 23 presenze, 18 reti subite
2016 - Caracas FC: 35 presenze, 30 reti subite
2017 - Caracas FC: 26 presenze, 31 reti subite
2018 - Millonarios FC (in corso): 3 presenze, 1 rete subita
NAZIONALE
Spesso è la storia a segnare l'interesse per un determinato giovane, ma forse - più che con altri - per Faríñez dobbiamo soffermarci sul capitolo nazionale. Ha esordito con l'U-15 nel 2013, poi è saltato prima all'U-17 e infine all'U-20, con la quale s'impone totalmente. Già al Sub-20 si comincia a intuire qualcosa, visto che il Venezuela si qualifica al Mondiale di categoria del 2017.
Quattro mesi più tardi, la squadra si ritrova in Corea del Sud per un'inattesa cavalcata. Faríñez guida i suoi compagni con destrezza e riesce a mantenere la porta inviolata per ben 506 minuti, prendendo il primo gol solamente ai quarti di finale contro gli Stati Uniti. In più, è decisivo nei penalty della semifinale contro l'Uruguay e segna. Sì, su rigore contro Vanuatu.
A quel punto, sarebbe logico prenderlo in considerazione per la nazionale maggiore, visto che la sua imbattibilità al Mondiale U-20 e l'esser stato il primo portiere a segnare in una competizione di quella categoria l'hanno messo sotto i riflettori. Il problema è che Rafael Dudamel è il ct dell'U-20, ma anche quella della selezione maggiore. E Faríñez ha già esordito.
Anzi, il portiere è stato il più giovane a giocare per il Venezuela in una gara di qualificazione al Mondiale, a tenere la porta inviolata per la nazionale e a parare un rigore per la Vinotinto (cinque giorni dopo il suo esordio, contro il Cile). Il merito del suo arrivo in nazionale viene in realtà dall'ex ct Noel Sanvicente, che l'ha poi allenato al Caracas FC.
Sebbene sia stato chiamato per la Copa América 2015, Sanvicente non lo mandò mai in campo. Così tocca a Dudamel l'onore di farlo esordire contro Panama (aveva giocato contro la Galizia, ma non era una gara ufficiale per la FIFA). L'allenatore non è andato troppo per il sottile: «Abbiamo un portiere per i prossimi vent'anni».
Quattro mesi più tardi, la squadra si ritrova in Corea del Sud per un'inattesa cavalcata. Faríñez guida i suoi compagni con destrezza e riesce a mantenere la porta inviolata per ben 506 minuti, prendendo il primo gol solamente ai quarti di finale contro gli Stati Uniti. In più, è decisivo nei penalty della semifinale contro l'Uruguay e segna. Sì, su rigore contro Vanuatu.
A quel punto, sarebbe logico prenderlo in considerazione per la nazionale maggiore, visto che la sua imbattibilità al Mondiale U-20 e l'esser stato il primo portiere a segnare in una competizione di quella categoria l'hanno messo sotto i riflettori. Il problema è che Rafael Dudamel è il ct dell'U-20, ma anche quella della selezione maggiore. E Faríñez ha già esordito.
Anzi, il portiere è stato il più giovane a giocare per il Venezuela in una gara di qualificazione al Mondiale, a tenere la porta inviolata per la nazionale e a parare un rigore per la Vinotinto (cinque giorni dopo il suo esordio, contro il Cile). Il merito del suo arrivo in nazionale viene in realtà dall'ex ct Noel Sanvicente, che l'ha poi allenato al Caracas FC.
Sebbene sia stato chiamato per la Copa América 2015, Sanvicente non lo mandò mai in campo. Così tocca a Dudamel l'onore di farlo esordire contro Panama (aveva giocato contro la Galizia, ma non era una gara ufficiale per la FIFA). L'allenatore non è andato troppo per il sottile: «Abbiamo un portiere per i prossimi vent'anni».
LA SQUADRA PER LUI
In questo momento, la squadra giusta per lui è quella colombiana, che per altro ha appena vinto la Superliga Colombiana 2018 con lui in campo. Ma se questa crescita diventasse inarrestabile alla fine di quest'anno, chi ci assicura che le grandi del Sud America o persino qualche squadra europea non si farà avanti?
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