Luigi Delneri, 62 anni, nel 2010/2011 alla Juventus: solo un settimo posto per lui.
E pensare che, un anno e mezzo fa, tirava ben altra aria dalle parti di Torino: il post-Calciopoli era iniziato bene, con la squadra che era tornata in A sotto Deschamps e che aveva rivisto le piazze alte della massima serie sotto la guida di Claudio Ranieri. C'era stata anche qualche soddisfazione europea, come la vittoria a Madrid contro il Real. Tuttavia, è mancato quel "quid" per essere i migliori e così la Juve è piombata in due stagioni chiaroscure, che hanno raso al suolo tutte le certezze faticosamente ricostruite. Tre allenatori diversi (Ferrara, Zaccheroni e Delneri) non hanno portato nessun risultato, se non qualche effimera luce. I bianconeri, nonostante molti acquisti, hanno concluso nel 2010 e nel 2011 al settimo posto, rispettivamente a 27 e 24 punti dai campioni d'Italia; nel secondo caso, la Juventus finì fuori dalla zona delle coppe europee, come non le capitava dal 1991.
Insomma, la delusione più assoluta per chi sperava di tornare nella scala del calcio italiano. Fortunatamente per i bianconeri, il lavoro paga e così Marotta ha messo a segno il colpo più importante nell'estate del 2011, quando ha assunto Antonio Conte. L'ex capitano della Juventus, che aveva vinto due campionati cadetti a Bari e a Siena, presentava anche un fallimento a Bergamo in A. Ma l'a.d. della Vecchia Signora non si è fatto spaventare ed è stato ripagato da un'ottima stagione, conclusasi con la vittoria del campionato con una giornata d'anticipo; il "double" è stato sfiorato, ma ciò non toglie che la Juventus è stata in grado di rinascere grazie ad una molteplicità di fattori: Conte, l'assenza di impegni europei, la lunga rosa ed un gruppo coeso.
Non solo: il tecnico è stato capace di valorizzare i nuovi (Lichsteiner, Pirlo, Vidal e Vucinic) e, al tempo stesso, di rivalutare coloro che erano stati i principali colpevoli della passata stagione (Bonucci, Barzagli, Pepe ed un Buffon in rendimento calante). Certo, la gestione dell'ultimo anno di Del Piero è stata controversa e ci sono stati acquisti come Elia o Krasic lasciati al loro destino, ma poco importa ai tifosi juventini, che possono riabbracciare la vittoria dello scudetto dopo nove anni.
Nella nuova stagione, gli innesti di Asamoah e Giovinco si stanno rivelando utili alla causa bianconera, che può vantare uno score di 14 vittorie, due pareggi ed altrettante sconfitte. Nonostante l'imbattibilità persa, la Juve viaggia più veloce dell'anno scorso: tutto questo va attribuito ad un gioco ormai consolidato ed alla capacità di poter spaccare le partite con i tanti giocatori a disposizione.
Alessandro Del Piero, 39 anni, alza la coppa dello Scudetto nel maggio 2012.
Come detto, adesso la Juventus ha otto lunghezze di vantaggio sulla Lazio, nove sull'Inter e sulla Fiorentina, dieci sul Napoli, dodici sulla Roma; i punti accumulati rispetto al Milan sono addirittura 17. Inoltre, i bianconeri sono stati gli unici ad avere la leadership solitaria della classifica. Insomma, un dominio senza se e senza ma. La domanda è: campionato finito? La risposta potrà sembrare prematura, ma sembra essere "sì". La storia del calcio, tra cui anche quello italiano, è piena di rimonte subite: la stessa Juventus, con Conte capitano, perse uno scudetto a Perugia nel 2000 a favore della Lazio. Lo fece nonostante nove punti di vantaggio a sette giornate dalla fine; perciò, nulla è scontato.
Tuttavia, è innegabile come la Juve sia la squadra più forte dell'attuale Serie A: le inseguitrici - per un motivo o un altro - hanno tutte un problema. L'Inter manca di continuità e di gioco, il Napoli non è abbastanza cinico. La Roma di Zeman è imprevedibile, la Lazio è concreta, ma non ancora pronta per certi traguardi. Infine, la Fiorentina ha bisogno di tempo, mentre il Milan sta attraversando una fase di rinnovamento. Quindi, come ha detto Prandelli, l'anti-Juve è la Juventus stessa. Solo i bianconeri possono mancare il bis in campionato e nessuno può fermarli, se non loro stessi. Quale potrebbe essere un ostacolo? Non certo gli infortuni, dato la lunghezza della rosa; né il gioco, dato che è abbastanza efficace. L'unico intoppo potrebbe essere la Champions League: ho sempre pensato che i bianconeri - senza un top-player in attacco - non potessero andare oltre i quarti di finale. Per ora, sembra confermarsi tale ipotesi, visto che affronteranno il Celtic e dovrebbero avere la qualificazione a portata di mano. Tuttavia, come faranno a fronteggiare un Barcellona, un Manchester United o un Bayern con questa squadra? A mio modo di vedere, non sarebbe possibile.
Chiudo con una considerazione finale: questa Juve domina questa Serie A, ma lo deve anche all'abbassamento del livello-medio nel campionato italiano. Faccio un confronto con la Juventus che vinse l'ultimo scudetto pre-Calciopoli nel 2003: quella compagine, guidata da Lippi, aveva in attacco Del Piero, Trezeguet, Di Vaio, Salas e un efficace Zalayeta, più Nedved vicino alle punte. Tutt'altra storia: quella Juventus sfiorò la Champions, questa potrebbe al massimo giungere ai quarti di finale.. intanto, i bianconeri d'adesso sono a corto di nemici: che si annoino da qui a fine campionato?
Antonio Conte, 43 anni: pochi avversari per la sua Juve in Serie A.
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