Da un decennio la società di Maurizio Stirpe è arrivata nel calcio che conta. Il Frosinone gioca in C2 quando l'uomo di Torrice rileva il club ciociaro nel giugno 2003. Non è la prima volta che la famiglia Stirpe gestisce la società gialloblu: già Roberto e Benito (padre dell'attuale numero uno ciociaro) hanno avuto in mano la presidenza tra il 1965 e il 1967. Ma dall'arrivo di Maurizio Stirpe, dopo due rifondazioni e ascensore tra la D e la C, i ciociari cominciano a sognare. Prima la promozione in C1 (e i due derby vinti con il Latina) nel 2004, poi la scalata alla B.
Il sogno della cadetteria si realizza nel giugno 2006, dopo un campionato di C1 molto combattuto, in cui il Frosinone milita nello stesso girone del Napoli. C'è un testa a testa tra le due squadre, ma poi la forza dei partenopei viene fuori. La squadra di Iaconi riesce comunque a salire in B dopo i play-off e le vittorie contro Sangiovannese e Grosseto. Nel 2006-2007 - prima stagione in assoluto del club ciociaro in cadetteria - la Serie B vede la partecipazione straordinaria della Juventus (dopo Calciopoli), del Napoli, del Genoa e del Bologna. Un campionato d'alto rango, in cui il Frosinone non sfigura e si piazza addirittura a metà classifica.
Una posizione confermata anche negli anni successivi, nonostante i tanti cambi in panchina: Iaconi saluta tutti, ma anche con Cavasin, Braglia, Moriero e Carboni arriva la salvezza. Inoltre, al Matusa si vedono diversi giocatori di certo livello. Dall'italo-venezuelano Massimo Margiotta all'attuale sampdoriano Eder, dal Nacho Castillo al bomber di categoria Salvatore Mastronunzio. Fino ad arrivare al sinistro magico di Francesco Lodi, che ha fatto benissimo con i gialloblu e che ha fatto sognare i tifosi al Matusa. Basti pensare a questo dato: ancora oggi, Ciccio è - con 38 reti segnate - il terzo cannoniere nella storia del Frosinone.
Poi il rendimento è peggiorato e la retrocessione è stata inevitabile nel 2010-11. Né Carboni, né Campilongo sono riusciti a evitare la discesa in Lega Pro. A quel punto, la società gialloblu ha fatto una scelta lungimirante. Un anno a intermittenza - in panchina prima con Sabatini e poi con Corini - ha portato solo un ottavo posto nel primo tentativo di risalita. Quindi Stirpe ha deciso di affidarsi alle proprie giovanili, ai giocatori prodotti in casa. E a chi, con sagacia e arguzia, poteva guidarli al meglio. Una scelta che oggi sta pagando parecchio.
Federico Dionisi, 27 anni, una stella per il campionato di Serie B.
L'artefice dell'attuale momento di gloria del Frosinone è infatti Roberto Stellone. Da calciatore non è rimasto negli annali del calcio italiano, viste le sue medie realizzative. In A l'ex attaccante non ha mai realizzato più di quattro gol a stagione (con il Torino), mentre in B è stato un bomber di discreta razza: Stellone è andato in doppia cifra due volte con il Napoli e ha sfiorato i venti stagionali con il Genoa nel 2004-05. Quei gol sono valsi la promozione, poi annullata per uno scandalo legato alla partita contro il Venezia, decisiva per la scalata in A.
Gli ultimi due anni della carriera di Stellone sono stati proprio a Frosinone. Dopo il ritiro dal calcio giocato e la retrocessione in Lega Pro, il Frosinone ha deciso di affidare all'ex attaccante la gestione della squadra Allievi. Una scelta azzeccata: Stellone fa un miracolo e la sua squadra si laurea campione d'Italia tra le compagini di Lega Pro. La conferma della bontà del progetto viene data dalla vittoria in Supercoppa Italiana contro la Sampdoria, squadra numero uno tra gli Allievi di A e B: il Frosinone schianta i blucerchiati tre a zero. E alcuni giovani di quel gruppo sono poi diventati professionisti con la maglia dei laziali: basti pensare al difensore Formato, ai centrocampisti Gori, Ranelli, Altobelli e Crescenzi o all'attaccante Luca Paganini, decisivo sia in Lega Pro che in B. Tutti giovani, tutti importanti per il tecnico gialloblu.
Proprio per questi risultati ottenuti, Stellone si conquista la panchina della prima squadra nell'estate 2012. E il nuovo tecnico crea una sorta di squadra a immagine e somiglianza del suo vivaio, con l'inserimento massiccio di giovani. Prima arriva il settimo posto del 2012-13, poi l'anno scorso la lotta a tre con Lecce e Perugia per la promozione diretta in B. Le sconfitte in trasferta contro le dirette rivali per la risalita in cadetteria costano il primo posto ai ciociari, che si sono ripresi con gli interessi ai play-off: battute in sequenza Salernitana, Pisa e Lecce. Spesso all'ultimo, visto che i gol in zona Cesarini sono la consuetudine al Matusa.
Ora la squadra vive un momento magico grazie alle strategie di mercato estive. Assieme ai giovani, c'è un gruppo di uomini fidati e validi per la categoria: Zappino, Frara, Soddimo, capitan Gessa, Curiale e il bomber Ciofani. Stirpe quest'estate ha poi aggiunto alcuni uomini-chiave: Schiavi e Musacci dal Parma, gli svincolati Zanon e Masucci, ma sopratutto Federico Dionisi. L'attaccante aveva trascinato il Livorno in A nel 2012-13, poi è stato ceduto in prestito all'Olhanense in Portogallo: ha realizzato otto gol, ma non è bastato a evitare la retrocessione del club in Liga de Honra. E ora l'uomo di Rieti è finito a Frosinone, dove Dionisi ha già toccato quota quattro reti in stagione, compresa il 2-0 di ieri al Modena.
Al Matusa adesso si sogna in grande: c'è attesa per il derby laziale con il Latina tra due settimane, visto che i neroazzurri l'anno scorso hanno sfiorato la promozione in A (persa nei play-off contro il Cesena). Ma forse il pensiero vola anche più in là dello scontro regionale con il Latina. Lazio e Roma sono sempre sembrate così lontane, ma chissà che i ciociari non facciano una capatina all'Olimpico nella prossima stagione...
Roberto Stellone, 37 anni, è il tecnico dei ciociari dal 2012.
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