Usami con il Giappone U-23: era l'Olimpiade di Londra 2012.
Il 3-2 ai Sanfrecce Hiroshima è solo una tappa per il Gamba Osaka, rinato dopo la retrocessione del 2012 in J-League 2 e tornato ai massimi livelli. Ma se il club ha saputo conquistare qualche vittoria, un merito ce l'ha anche Takashi Usami. Un predestinato del calcio nipponico, un bambino prodigio. Classe '92, appartiene alla generazione di platino del Giappone. Capace di giocare come trequartista, seconda punta o ala in un tridente d'attacco, Usami ha cercato la sua via per tanto tempo. Il Gamba Osaka non ci ha messo molto ad apprezzarne i progressi e l'ha fatto esordire a 17 anni: l'attaccante entra e segna nello stesso match, battendo entrambi i record di precocità del club. Li aveva stabiliti un certo Junichi Inamoto, leggenda del calcio giapponese.
Con gli anni, Usami è cresciuto all'ombra dell'Osaka Expo '70 Stadium, diventando anche il miglior giovane della J-League 2010. Il suo nome è talmente considerato in Europa che su di lui arriva addirittura il Bayern Monaco. Non è uno scherzo: il trasferimento diventa realtà nell'estate del 2011. Maglia numero 14, un anno in prestito in Baviera con la possibilità di esser riscattato a fine stagione. Per Usami sembra l'inizio di una folgorante carriera: c'è chi preventiva la sua esplosione, come successo con Kagawa a Dortmund. Invece, chiuso da troppi campioni e alle prese con l'ambientamento alla Germania, il giovane prodigio nipponico non vede praticamente mai il campo. Con la squadra riserve del Bayern colleziona sei gol in 18 presenze, ma con i "grandi" appena cinque spezzoni di gara. Heycknes non lo vede, considerandolo troppo acerbo. L'unica effimera soddisfazione è il gol segnato in DFB-Pokal contro l'Ingolstadt.
Usami non si arrende e ci riprova: sempre Bundesliga, stavolta in prestito all'Hoffenheim. La formula è la stessa vista con il Bayern. Markus Babbel, tecnico del club, sembra considerarlo e così il giapponese mostra qualche sprazzo di pura classe. Nel 4-2-3-1 dell'Hoffenheim, gioca da esterno sinistro. La sua velocità e la sua tecnica sono impressionanti: la rete segnata in casa dello Stoccarda è una delle più belle negli ultimi anni del campionato tedesco, così come quella in amichevole al Darmstadt. Usami è discontinuo, ma mostra qualcosa. Purtroppo poi la forma del giapponese peggiora e Babbel viene esonerato. Né Marco Kurz, né Markus Gisdol contano su di lui e gli fanno spendere il resto della stagione in tribuna.
A giugno 2013, il ritorno al Gamba Osaka è l'unica soluzione. Tuttavia, il club neroazzurro non è più uno dei migliori di tutto il Giappone. Anzi, è retrocesso in seconda divisione dopo un campionato molto negativo. L'esperienza in Germania ha fortificato Usami, che in J2 fa quello che vuole: 19 gol in 18 gare e Gamba nuovamente promosso in prima divisione. Una volta tornato in J-League, Takashi dimostra che non ha dimenticato come si giochi: finora, lo score stagionale è di 14 reti e 12 assist in 29 match. Quindi, da quando è tornato in patria, Usami è andato a segno ben 33 volte in 47 partite. Una media-gol mostruosa. Se poi ricordiamo che è stato infortunato per due mesi (forse gli è costato la possibilità di andare in Brasile per il Mondiale), si può dire che è stato un ritorno col botto. Tuttavia, c'è un "ma" grosso come una casa.
Il problema rimane la nazionale. Usami non ha MAI giocato la Nippon Daihyo. Zaccheroni l'ha sempre seguito, ma alla fine non l'ha mai considerato sul serio per la sua scarsa forma in Europa. Solo un paio di convocazioni per Usami: per l'amichevole contro il Perù nel giugno 2011 e per le qualificazioni in Oman nel novembre 2012. Tuttavia, una volta tornato in Giappone, il giocatore del Gamba non è mai stato chiamato, nonostante un'ottima forma. L'ex ct nipponico ha spiegato quale era il problema all'epoca: «La sua crescita dipenderà dal tipo di impegno che ci metterà». Ecco, Usami è sembrato svogliato il più delle volte. Prima dell'esperienza tedesca, gli mancava qualcosa: non rincorreva gli avversari, non era tatticamente disciplinato.
Tutto cambiato al suo ritorno in Giappone. Anzi, Usami è diventato il trascinatore del Gamba Osaka nell'ultimo anno. È passato dall'essere un esterno d'attacco al ruolo di seconda punta: meglio, così deve difendere di meno. Merito del manager Kenta Hasegawa, l'uomo che ha riportato il Gamba in J1. I risultati si sono notati e la media-gol del ragazzo è migliorata. Tuttavia, la storia di Usami con il Giappone ha molto da raccontare: la stella del Gamba ha fatto tutta la trafila nelle giovanili. Dall'U-15 all'U-23, presenze ovunque. Usami ha partecipato a un Mondiale U-17 nel 2009 ed è stato convocato per le Olimpiadi di Londra del 2012. Nella rassegna a cinque cerchi, però, il ct Sekizuka l'ha fatto giocare da titolare solo nella gara contro l'Honduras (col Giappone già qualificato) e in tre spezzoni da 10'-20' nelle gare successive.
Insomma, manca la fiducia nel ragazzo, che aspetta di sfondare con la maglia della Nippon Daihyo. La Coppa d'Asia sarà a gennaio e a fine anno si sapranno i 23 protagonisti che seguiranno il ct Javier Aguirre nella rassegna continentale. Per ora il tecnico messicano non ha mai preso in considerazione Usami, sebbene egli possa far bene nel 4-3-3 del nuovo Giappone. Ora bisognerà vedere se quest'ultimo mese di stagione - dove il Gamba è in corsa per il titolo (-5 dagli Urawa) e per la Coppa dell'Imperatore - può far cambiare idea ad Aguirre. Personalmente lo spero: Usami è un '92, avrà tempo per imporsi. Tuttavia, non si può negare che questo sia il suo momento d'oro. E allora meglio sfruttare quello che sembra un figlio del vento. Lui e le sue percussioni possono far molto, molto comodo al Giappone per confermarsi campione d'Asia.
Takashi Usami, 22 anni, alla caccia di un posto nel Giappone di Aguirre.
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