19.12.14

Hate 'em.

Qualche settimana fa ero davanti al divano e giravo i canali. A un certo punto capito su Fox Sports: c'è Manchester United-Hull City, con i Red Devils davanti per 1-0. Gli ospiti sono un po' contratti e non sono in una buona posizione di classifica. Steve Bruce, tecnico dei Tigers, decide di operare un cambio già al 35' del primo tempo: dentro Aluko, fuori Hatem Ben Arfa. Se parlo di rock-bottom per il talento di proprietà Newcastle, credo di non andar lontano.


Il video che vedete sopra è quello di un gol realizzato dal fantasista francese quasi tre anni fa. Eppure in questo scorcio di tempo è cambiato così tanto nella sua carriera. Ben Arfa è senza dubbio uno dei talenti prodotto dall'accademia di Clairefontaine, il centro tecnico dove sono nati alcuni dei giocatori francesi più interessanti degli ultimi anni. Non solo: Ben Arfa è stato uno degli ultimi gioielli sfornati dall'Olympique Lione dominatore della Ligue 1 negli anni 2000. All'OL fa coppia con un certo Karim Benzema e nel 2008 il talento di origine tunisina viene premiato dall'associazione calciatori francese come il miglior giovane del campionato.
Dopo un litigio in allenamento con Squillaci, la sua partenza è scontata. Nonostante l'interessamento di alcuni grandi club europei, Ben Arfa sceglie Marsiglia per ripartire. Con l'Olympique arriva anche una pesante valutazione di mercato - 12 milioni di euro per portarlo via dalla Gerland - e la fama di essere uno spacca-spogliatoi. Continuano le bizze, ma al Velodrome Ben Arfa fa un altro passo in avanti nella sua crescita: sotto Didier Deschamps, il talento del numero 10 dell'OM è fondamentale per rivincere la Ligue 1 dopo 18 anni. Tuttavia, anche l'idillio marsigliese è destinato a esser interrotto.
Come al Lione, Ben Arfa sente odore di mercato e decide di cambiare, anche a costo di non tornare agli allenamenti del club. Il francese viaggia addirittura per Newcastle, anche se l'accordo tra le due società non c'è ancora. Poi vince il buon senso e viene definito un prestito con diritto di riscatto appena raggiunte le 25 presenze in campionato. Ben Arfa si romperà tibia e perone dopo appena quattro gare, ma il Newcastle lo riscatta. E la fiducia del tecnico Alan Pardew e dell'ambiente galvanizza il fantasista, che sfodera un 2011-12 da paura. La squadra va in Europa e Ben Arfa sembra finalmente sbocciato, come da promessa. C'è un "ma" grosso come una casa, però.
Anche a Newcastle la discontinuità non l'abbandona: il numero 10 dei Magpies ti può decidere una gara, ma anche ciondolare per gli interi 90'. Il Newcastle è andato incontro a un paio di stagioni incolore: se anche Pardew è stato oggetto dei malumori dei tifosi, figuriamoci il francese, che non ha replicato lo stesso rendimento del 2011-12. A questo punto, il Newcastle ha preferito prestarlo all'Hull City, che in teoria avrebbe dovuto giocare l'Europa League. Poi l'eliminazione nei preliminari, il poco feeling con il tecnico Steve Bruce e quello che possiamo definire l'epilogo della sua avventura. Gennaio non è ancora arrivato, ma si sa già che Ben Arfa non rimarrà ai Tigers. C'è di più: Bruce ha detto che "non sa" dov'è Ben Arfa in questo momento.

Ben Arfa e il Newcastle: dal 2010 il francese è un Magpie.

Da quella gara all'Old Trafford, Ben Arfa non ha più messo piede in campo con la maglia dell'Hull City. A questo punto, dopo nove presenze e zero gol, il ritorno al St. James' Park è scontato. Un volere per altro confermato dall'agente del giocatore. Peccato che Pardew - ancora saldo alla guida del Newcastle - ha già fatto sapere che il francese non è il benvenuto. Mettiamoci anche che il contratto di Ben Arfa scade a giugno 2015: la prospettiva di essere un separato in casa, magari allenandosi e basta, c'è tutta.
Qualcuno parla di una possibilità italiana per il francese: Inter e Milan ci stanno già pensando (come se non abbiano avuto abbastanza lezioni in tal senso). L'occasione fa l'uomo ladro e la possibilità di prendere un talento del genere - indisciplinato, sì, ma forte - a costo zero attrae troppo due club che stanno vivendo un momento finanziario difficile. L'Inter pensa a Cerci in prestito, il Milan cerca disperatamente di disfarsi di Torres e Pazzini: non si fa fatica a capirli.
Possiamo parlare di un Cassano francese? Il paragone ci sta: tanta tecnica e un talento innato, ma la testa è altrove. E forse ha funzionato meno di quello che ha fatto con l'italico attaccante. L'unico che ha saputo capirlo, forse, è Didier Deschamps, che però attualmente non è alla guida di un club, bensì della nazionale francese. Ben Arfa è stato anche convocato per l'Europeo del 2012, ma non vede maglia dei galletti da troppo tempo. E alla Francia, attualmente, non serve una testa calda come il fantasista del Newcastle.
Non c'è solo la chance italiana. L'Olympiacos sarebbe interessato al ragazzo di origini tunisine. Fatto sta che la carriera di Ben Arfa ha bisogno disperatamente di ripartire dal campo, dove il ragazzo ha saputo mostrare qualche volta ciò di cui è capace (tipo qui). Altrimenti il suo nome potrà prestarsi a una battuta facile: "Hate 'em" ("Odiali"). Tutti quelli che ti rendono la vita complicata. Tutti quelli che non ti permettono di esprimere il tuo talento. Tanto la colpa è sempre degli altri: vero, Hatem?

Hatem Ben Arfa, 27 anni, vicino alla fine della sua avventura all'Hull City.

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