Team dell'anno
Probabilmente avrei dovuto inserire gli Urawa Reds, ma il loro botto finale ha lasciato spazio ad altri. Meglio dar credito al Gamba Osaka, capace di risalire dalla J2 e giocarsi tre competizioni fino alla fine. Tanto da vincerle: è il primo treble dal 2000, quando i Kashima Antlers vinsero tutte le competizioni nazionali. Il panorama è sicuramente diverso, ma è stato un successo meritato, specie nelle coppe, dove il Gamba ha lavorato duro. Inoltre, in Coppa dell'Imperatore, ha avuto anche un calendario favorevole. Higashiguchi, Abe, Patric, Usami e Yasuhito Endo (sì, ancora lui: a quasi 35 anni MVP della stagione) sono stati i migliori.
Credo sia la prima volta che inserisco due squadre di J-League 2 nel mio resume tra le migliori dell'anno, ma ho dovuto. Nonostante le imprese di Sagan Tosu e Ventforet Kofu in J1, la favola del Montedio andava inserita. Finale di Coppa dell'Imperatore (persa, ma giocata con onore) e promozione in J1 tramite i play-off. Una grande impresa, che ha due facce a rappresentarla: Masato Yamazaki e il capitano Satoru Yamagishi. Il primo ha segnato il gol che ha regalato la promozione al club, il secondo fa il portiere, ma ha segnato e festeggiato lo stesso.
Matsumoto Yamaga
Anche qui vanno dei gran meriti allo Shonan Bellmare, capace di risalire subito in J1 e fare 100 punti. O al Giravanz Kitakyushu, che è arrivato nei play-off, ma non li ha potuti disputare (non aveva la licenza per la J1). Tuttavia, il cuore dice che una squadra alla terza stagione in assoluto in J2 conquista la promozione e disputerà la J-League per la prima volta. Un esordio da non dimenticare, fatto di programmazione e tanti tifosi. Con la mente, si ricorderà anche Naoki Matsuda, morto nell'agosto 2011, quando giocava proprio al Matsumoto Stadium.
Flop dell'anno
La definizione di chokers (coloro che si fermano a un passo dal traguardo) calza loro a pennello. Nelle ultime sette partite hanno vinto una sola gara e hanno portato a casa appena sei punti. Normale che qualcuno possa puntare al sorpasso: il Gamba ci è riuscito con la differenza reti, ma alla fine è stato giusto così. Per il tecnico Mihailo Petrović una delusione immensa. Per il club di Saitama un grave peccato, visto che la squadra è nettamente la più forte per tasso tecnico e larghezza della rosa. E sarebbe stato anche un bel modo per festeggiare al meglio la retrocessione dei cugini dell'Omiya Ardija.
Cerezo Osaka
Il colosso Yanmar si riscopre debole. Dopo aver speso in lungo e in largo lo scorso inverno (con l'arrivo di Diego Forlan), il Cerezo ha fatto una stagione deludente. Aver perso Kakitani a luglio è una scusa buona fino a un certo punto, perché retrocedere non è stata un'impresa facile. Nonostante tre tecnici diversi (Popovic, Pezzaiuoli e Okuma), la svolta non è mai arrivata. Mettiamoci anche un gruppo poco coeso, l'infortunio di Yamaguchi e il salto di qualità mancato da parte di Minamino - prossima stella nella generazione degli "8" del Cerezo - e la retrocessione è stata inevitabile.
Júbilo Iwata
La risalita non è sempre automatica, ma la squadra di Shizuoka aveva i mezzi per farcela. Invece, il Júbilo ha fatto la fine dei vari JEF United e Kyoto Sanga: intrappolata in J2. Ora bisognerà vedere chi rimarrà e se la compagine del 2015 avrà la forza per scalare la categoria. Già non esser promossi direttamente era un mezzo fallimento (-33 dallo Shonan, -15 dal Matsumoto); figuriamoci esser eliminati in semifinale dei play-off con un gol del portiere avversario al 92'.
MVP
Takashi Usami
Voglio andar controcorrente. Non mi nascondo e dico che calcisticamente amo Yasuhito Endo alla follia, ma forse quest'anno sarebbe stato giusto premiare il ragazzo con la maglia numero 39. Usami è tornato dalla Germania totalmente distrutto nelle sue sicurezze, ma il ritorno nella squadra che l'ha cresciuto gli ha fatto bene (ne ho parlato anche qui). Tanti i gol decisivi, enorme il contributo al successo della squadra: nella finale odierna di Coppa dell'Imperatore è lui ad aver segnato due gol e fornito l'assist per il 3-1 in favore del Gamba. Penso che Aguirre difficilmente potrà ignorarlo in vista della Coppa d'Asia.
Gaku Shibasaki
Se c'è qualcuno che non è più una sorpresa, è proprio Gaku Shibasaki. Non sappiamo quando Yasuhito Endo scenderà dal suo trono di simbolo giapponese, ma il numero 20 degli Antlers è il candidato più credibile per succedergli. Con questo 2014 di maturazione e una buona Coppa d'Asia (difficile che Aguirre lo lasci a casa), l'Europa non è lontana.
Takayuki Funayama
Masashi Oguro ha segnato 26 gol, ma questi non sono serviti al Kyoto Sanga per risalire in J1. Invece, il buon numero 10 del Matsumoto Yamaga ha contribuito alla promozione dei Ptarmigians: 19 le reti messe a segno in questa stagione. Classe '87 e cresciuto nelle giovanili dei Reysol (squadra della sua città), ha girato molto. Ryutsu Keizai University, poi il Tochigi S.C; infine la decisione di scendere in Japan Football League con il Matsumoto per la stagione 2012.
Fino a maggio viaggiava a una media-gol da record (11 marcature in 16 match), poi ha rallentato. Ciò però non gli ha impedito di portare il Matsumoto alla storica promozione in J-League. Per altro, Funayama ha dimostrato di esser un buon rigorista e di saper sfruttare le situazioni confuse negli ultimi 20 metri: gli sarà utile anche nella massima divisione. Il suo gol casalingo contro il Tochigi S.C. è stato uno dei più belli quest'anno in J2.
(continua domani...)
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