2.12.14

Sulle orme di Didier.

L'Eredivisie è un buon campionato per scoprire attaccanti capaci. Dall'Olanda sono arrivati in Europa Marco van Basten, Zlatan Ibrahimovic e Ronaldo. Se guardiamo i vincitori della classifica cannonieri degli ultimi vent'anni, c'è un 75% di possibilità di scovare un ottimo giocatore. Se sei sfortunato, ti ritrovi con Mateja Kežman o Björn Vleminckx. Se la buona sorte ti accompagna, invece, acquisti Wilfried Bony, centravanti dello Swansea City ed ex top-scorer del Vitesse 2012-13.

Come riportato da Opta Joe nel tweet postato qui, Bony è attualmente l'attaccante con più gol in Premier League nell'anno solare 2014 (18). Un risultato di grande prestigio, specie se si pensa che l'ivoriano precede di una rete addirittura un mostro sacro come Sergio Aguero (qui la graduatoria). Tutto questo partendo da Bingerville, suo luogo di nascita in Costa d'Avorio. L'infanzia di Bony si è poi snodata per le strade della città di Tebrau, città della Malesia. Da lì, l'accademia di Cyril Domoraud - sì, lo stesso che ha fatto male a Milano all'inizio degli anni 2000 - lo ha accolto e Bony ha avuto modo di farsi notare anche in Europa.
Il centravanti sarebbe potuto già arrivare in Inghilterra, ma un provino al Liverpool nel 2007 non è andato bene e così Bony si è trasferito a Praga. Lo Sparta l'ha accolto a braccia aperte e l'ivoriano ha ripagato il club ceco: nel 2010-11, l'attaccante ha segnato 17 gol in 24 partite della prima parte di stagione (tra le vittime anche il Palermo in Europa League). Il Vitesse non ha potuto ignorare tale exploit e ha acquistato Bony a gennaio 2011 per una cifra vicina ai quattro milioni di euro. Soldi ben spesi: ad Arhnem l'ivoriano ha segnato 53 gol in 73 partite totali con la maglia giallonera. Un bel bottino, che gli è valso anche il titolo di top-scorer nel 2012-13. A quel punto è intervenuto lo Swansea City.
Il club gallese, fresco di vittoria in League Cup, avrebbe affrontato l'Europa nella stagione successiva per la prima volta nella sua storia. Dalle parti del Liberty Stadium, sapevano di aver bisogno di un altro attaccante di un certo livello. E così è arrivato Bony per 14 milioni di euro, che si è preso il numero 10 e fin da subito gli applausi dei tifosi, visto che al suo esordio nel preliminare di Europa League ha esordito con una doppietta e un assist contro il Malmö. Al suo primo anno in uno dei maggiori campionati europei, Bony ha concluso con 25 gol in 48 match. Un ruolino di marcia straordinario, che l'ha visto segnare tanto sia in campo nazionale che internazionale. Ed è riuscito a segnare a quasi tutte le grandi d'Inghilterra (gli manca il Chelsea).
L'ottimo rendimento si sta prolungando quest'anno, visto che Bony ha segnato sei reti in Premier League. Ci ha messo un po' a sbloccarsi, ma ora l'ex Vitesse sembra esser tornato quello devastante dell'anno scorso. L'ivoriano ha assorbito anche il cambio di allenatore: a metà della scorsa stagione è andato via Micheal Laudrup, ma con Garry Monk le cose vanno ugualmente bene. Per altro, non poteva che esser così: Bony non è il classico centravanti statico d'area di rigore, ma un giocatore capace di andare a dialogare con i compagni anche al di fuori degli ultimi 16 metri. Tanto da colpire anche dalla distanza: basti guardare il suo gol contro il Manchester City.


Nonostante questa carriera entusiasmante, il buon Wilfried ha ottenuto un altro grande riconoscimento: è forse l'erede designato per succedere alla leggenda Didier Drogba nei cuori dei tifosi ivoriani. Con la sua nazionale, Bony ha segnato due gol ai Mondiali di giugno scorso (contro Giappone e Grecia). Tra coloro che hanno fatto una buona impressione in Brasile, forse il centravanti dello Swansea è stato uno dei pochi a non cambiare maglia durante l'ultimo mercato estivo. Ciò nonostante, le offerte non sono mancate: Liverpool e Arsenal l'hanno seguito tutta l'estate, ma lui non si è mosso dal Liberty Stadium. E ci vorranno ancora più soldi per portarlo via dal Galles, visto che il suo contratto scade nel giugno 2018.
Ora il suo obiettivo è regalare la Coppa d'Africa alla Costa d'Avorio. Gli Elefanti hanno un nuovo manager, ovvero quel Hervé Renard che ha già vinto la competizione con il miracoloso Zambia poco meno di tre anni fa. La generazione d'oro degli Elefanti ha quasi finito i suoi giorni e questa potrebbe essere veramente l'ultima occasione per rimanere nella storia. E l'ambito trofeo continentale manca loro dall'ultimo e unico successo del 1992, quando gli arancioni superarono ai rigori il Ghana nell'ultimo atto di Dakar.
Didier Drogba non dovrebbe esserci a quasi 37 anni suonati, sempre che non si rimangi la promessa di ritiro dalla nazionale di cui è tutt'oggi top-scorer (il ct Renard già ha espresso il desiderio di rivolerlo in squadra). Sarà difficile raggiungere il suo score per Bony: per ora è un 65-11 in favore dell'attaccante del Chelsea, ma il centravanti dello Swansea potrebbe riuscire a regalare ai tifosi quello che Drogba non è riuscito a ottenere. E forse, per gli stessi Elefanti, sarebbe meglio passare oltre, affidandosi a colui che più assomiglia al capitano di mille battaglie.

Wilfried Bony, 25 anni, stella dello Swansea e della Costa d'Avorio.

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