Il 2014 appena concluso è stato l'anno che gli ha consegnato una grande dote: la responsabilità. Capitano del Crystal Palace, autore di una stagione miracolosa e di una salvezza insperata. Capitano dell'Australia eliminata nel girone al Mondiale, ma che ha superato le aspettative in un gruppo complicato. Mile Jedinak è pronto a una grande sfida: la Coppa d'Asia, che si giocherà proprio in Australia. L'obiettivo? Vincerla da protagonista.
Jedinak è al Palace dal 2011: oggi ne è capitano e colonna.
Classe '84, Jedinak nasce a Sydney da una famiglia di immigrati croati e cresce calcisticamente nel Sydney United 58 F.C., un club che milita nelle divisioni minori australiane. A confermare i legami con la Croazia c'è anche l'esperienza in prestito al Varaždin, dove Jedinak riesce anche a collezionare una presenza europea nella vecchia Coppa Uefa.
Tornato in Australia, vince le NSWPL Finals Series con lo United e guadagna una provino con i Central Coast Mariners. A Gosford, nella regione del New South Wales, il mediano si fa conoscere ulteriormente. Dopo aver spiccato il volo con i Mariners, per lui è tempo di trasferirsi in Europa: l'occasione giusta è in Turchia.
Il Gençlerbirliği lo preleva alla fine del 2008 con un contratto di due anni e mezzo, adeguato per un giocatore ancora tutto da scoprire. Jedinak, però, si presenta bene ai tifosi di Ankara, visto che il suo primo gol con il club decide per 1-0 la contesa contro il Fenerbahce. In realtà, il rapporto con il tecnico Doll è contrastante.
Jedinak finisce un anno in prestito all'Antalyaspor (dove fa molto bene). Con il contratto in scadenza, l'australiano è pronto a nuove sfide: arriva la svolta della vita, con la firma con il Crystal Palace nell'estate del 2011. Alle Eagles, il mediano parte subito da titolare. Con la squadra in Championship, Jedinak è uno dei due centrali di centrocampo nel 4-2-3-1 di Dougie Freedman.
Il 2012-13 è la stagione della vita per Jedinak, visto che il tecnico scozzese lascia Londra per allenare il Bolton nell'ottobre 2012. Arriva Ian Holloway e la squadra vola, tanto da essere anche in testa al campionato. Con il capitano McCarthy spesso infortunato, la fascia viene ceduta proprio a Jedinak, che guida il centrocampo e la squadra.
Alla fine arriva la promozione nella finale dei play-off a Wembley contro il Watford e la squadra torna in Premier dopo otto anni. Per Jedinak - giocatore dell'anno dai tifosi - c'è stato anche il rinnovo fino al giugno 2017. L'anno scorso è stato faticoso, ma alla fine il Palace ce l'ha fatta a salvarsi. Partito con Holloway, il club ha cambiato in corsa e si è affidato a quello scienziato delle salvezze che si chiama Tony Pulis.
Con il gallese in panchina, le Eagles hanno volato da marzo a maggio e non si sono solo salvati, ma sono addirittura arrivati undicesimi. In questo, Jedinak è stato fondamentale. Il 2014-15 ha portato nuove difficoltà: nonostante una squadra migliorata, il club di Londra fa fatica e recentemente ha anche licenziato il manager Neil Warnock. Nonostante questi problemi, chi ha fatto il botto è stato proprio il capitano australiano.
Il 2014 è stato l'anno di Jedinak. Con il Palace ha giocato quasi tutti i minuti della scorsa stagione in Premier League: avvenimento raro per un giocatore di movimento. Purtroppo, l'infortunio contro il Fulham gli ha fatto saltare mezz'ora di gioco. E anche il suo inizio di 2014-15 è stato impressionante, tanto da esser proposto il PFA Player of the Year.
A fine ottobre, solo quattro giocatori avevano fatto meglio dell'australiano secondo le statistiche Opta: Messi, Ronaldo, Lacazette dell'OL e (a sorpresa) Vitorino Hilton del Montpellier. Se osserviamo i dati Squawka, il mediano australiano è stato uno dei migliori in Premier League in quest'inizio di stagione. Nell'indice di performance score dal punto di vista difensivo, il capitano del Palace è dietro solo a Toulalan del Monaco e Bruno del Villareal.
Dopo Alexander Meier dell'Eintracht (che però gioca da attaccante), Jedinak è il centrocampista che ha vinto più duelli aerei nelle cinque migliori leghe europee. E dopo anni da basse realizzazioni, a fine 2014 l'australiano è già a quota cinque gol. Normale per chi batte rigori e punizioni, ma anche questa è una responsabilità che Jedinak si è conquistato con il tempo.
E poi c'è la nazionale. Perché sì, la Premier continua, ma Jedinak sarà ora impegnato con la sua Australia. Già il 2014 è stato soddisfacente: il neo-capitano degli Aussies ha segnato (su penalty) contro l'Olanda al Mondiale ed è stato nominato miglior giocatore dell'AFC (la confederazione asiatica) al di fuori dei confini continentali.
Un riconoscimento importante per chi era partito da una singola presenza nel 2008 contro Singapore ed è diventato - tramite il lavoro e la fatica - il simbolo di un'Australia integrata e vogliosa di vincere. Ora arriva la Coppa d'Asia casalinga. E Jedinak ha confermato l'attesa in un'intervista concessa a fifa.com: «Penso che abbiamo ciò che serve per vincere. I ragazzi non vedono l'ora di esserci e fare il loro lavoro». Il capitano non vede l'ora di esser decisivo ancora una volta.
Mile Jedinak, 30 anni, capitanerà l'Australia nella Coppa d'Asia 2015.
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