Dopo il quasi-ritiro, Pelé si è rilanciato con il Sochaux.
Formalmente si è preso il numero 1, ma in realtà Pelé farà il back-up di Steve Mandanda, capitano di lungo corso e rimasto per un altro anno al Velodrome. Soprannominato Albatross per la sua capacità di volo tra i pali, Pelé esordisce giovanissimo con il Le Mans. Passerà ben un decennio allo Stade Léon-Bollée, esordendo in Ligue 2 a vent'anni.
Un predestinato nelle serie inferiori, capace di portare il MUC 72 nella massima divisione francese. Rimasto a lungo in Ligue 1 con il club che l'ha fatto esordire (lo allenò anche un allora sconosciuto Rudi Garcia), nel 2009 Pelé viene acquistato dal Tolosa. Nonostante l'attrattiva di alcune offerte inglesi (si dice addirittura Arsenal e Manchester United), il portiere firma un contratto di quattro anni con Les Pitchouns.
Sotto la guida di Alain Casanova, Pelé diventa un titolare e aiuta il TFC a giocarsela persino in Europa League. Tuttavia, la delusione è dietro l'angolo: nell'ottobre del 2010, a Yohann viene diagnosticata un'embolia polmonare bilaterale. I tempi di stop si aggirano almeno sui sei mesi. Purtroppo quel termine - "almeno" - sarà più lungo di quanto tutti s'immaginano.
In appena due mesi, i tempi di recupero si allungano alla fine del 2011. Poi la tragica rivelazione del compagno di squadra, Mohamed Fofana: «Non credo che potrà più giocare a calcio». Così il Tolosa lo lascia a piedi e Pelé rimane fermo per un anno e mezzo. Fortunatamente, il portiere riceve l'autorizzazione per tornare a giocare.
A rilanciarlo è il Sochaux guidato da Hervé Renard, che ha bisogno di tutti i miracoli possibili. Tra questi, c'è proprio la rinascita di Pelé, che ricomincia a giocare in Ligue 1 (e bene). Nonostante la retrocessione, l'estremo difensore rimane in gialloblu: niente promozione con il Sochaux, ma viene nominato tra i migliori portieri della stagione di Ligue 2 appena conclusa (34 gol subiti in altrettante gare giocate).
Inevitabile l'attenzione di qualche grande club: l'Olympique Marsiglia è stata la più veloce ad assicurarsi il portiere, permettendo così di migliorare la squadra con un acquisto a parametro zero. Dal canto suo, Pelé potrà riassaporare l'Europa e un palcoscenico di prestigio come il Velodrome, uno degli stadi più belli di Francia.
Dopo aver firmato fino al giugno 2018, Pelé è sembrato felice della sua nuova destinazione: «Sono molto contento di esser qui: ho controllato le strutture d'allenamento e non vedo l'ora di iniziare. Quando l'OM s'interessa a te, sei felice per forza: è un grande club. Anche se ho una certa età, voglio continuare a migliorare qui». Per altro, il portiere è sembrato in forma già nel ritiro con la sua nuova squadra.
Ora Pelé è pronto a riconquistare tutto: la Francia, la Ligue 1, l'Europa e chissà, magari un posto in nazionale da riserva. Scrollare Mandanda sarà difficilissimo (sempre che la sua permanenza sia certa...), ma Yohann ha superato sfide più importanti di una semplice concorrenza in squadra. La sua rinascita è quasi completa: manca solo il tocco finale.
Yohann Pelé, 32 anni, riparte da Marsiglia in Ligue 1.
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