2.1.16

J. LEAGUE REVIEW: la marea viola (Parte I)

Anno nuovo, vita nuova. Oddio, fino a un certo punto: la J. League 2015 si è conclusa da un mese, mentre la finale di Coppa dell'Imperatore si è disputata giusto ieri. Si chiude così un anno particolare per il calcio giapponese: incolore per la nazionale, decisamente viola per il calcio dei club. Tante le storie da raccontare: oggi la prima parte.


Team dell'anno

Sanfrecce Hiroshima
Ok, avrebbero potuto far meglio in Champions League. E forse la sconfitta in semifinale della Coppa dell'Imperatore è arrivata al termine di una stagione massacrante. Tuttavia, la vittoria in campionato e il terzo posto alla Coppa del Mondo per club sono risultati che bastano a decretarli come i veri vincitori di questa stagione.
L'anno scorso, il Sanfrecce Hiroshima è arrivato ottavo e molti avevano dato per finita la loro dinastia. Sono tornati più forti, più motivati, più organizzati e con una panchina (leggermente) più lunga. Ora ci si attende da loro il salto definitivo anche in Asia, dove la squadra di Moriyasu non ha mai superato gli ottavi di finale.

Sotto 2-1 al minuto 91, il Sanfrecce rimonta e vince all'Expo '70 Stadium di Osaka: è la partita che consegna il titolo alla squadra di Hiroshima.

Omiya Ardija
A marzo non avrei scommesso un euro sulla loro presenza ai play-off (!) e invece me li sono ritrovati campioni della seconda divisione. Un grande lavoro quello di Hiroki Shibuya, nuovo manager del club e per 14 anni allenatore tra le giovanili e la prima squadra.
La loro promozione è arrivata con merito. Dragan Mrđa ha continuato a fare il suo lavoro, Ienaga ha capitanato bene la squadra. In più ci sono state le esplosioni di Kato e Izumisawa. La nuova stagione inizia con i presupposti giusti, se è vero che sono arrivati Esaka e Iwakami (di quest'ultimo avevo parlato a luglio scorso).

Ehime FC
Dato che ho già menzionato in un articolo l'avventura del Renofa Yamaguchi, spostiamoci a Matsuyama, Ehime. A febbraio si era saputo che l'Ehime aveva violato qualche regola finanziaria. Ci si aspettava una penalizzazione (mai arrivata) o un contraccolpo psicologico. Pensavo addirittura che il club sarebbe arrivato ai play-out.
Invece, l'Ehime Football Club ha conquistato il miglior piazzamento nella sua storia: la squadra ha chiuso il campionato al quinto posto e ai play-off è stata eliminata, ma solo dopo uno scialbo 0-0 contro il Cerezo Osaka. Il merito va sopratutto al tecnico Takeshi Kiyama, che ha preso questi ragazzi nel 2015 e gli ha regalato un anno magnifico.

15 agosto 2015: in una serie di cinque vittorie consecutive, l'Ehime FC batte per 3-1 l'Omiya Ardija, capolista incontrastata. Una dimostrazione di forza notevole.


Flop dell'anno

Kashima Antlers
Eh sì, a Ibaraki c'è da pensare. Ci sarebbe da citare anche il Vissel Kobe in questa speciale classifica, ma l'occasione persa dalla squadra di Kashima è irripetibile. Per talento sono la squadra numero uno in Giappone. E lo saranno, prima o poi. Magari già nel 2016. Ma quest'anno una vittoria in Nabisco Cup (3-0 al Gamba Osaka) non può colmare i rimpianti.

Cerezo Osaka
Sarebbero dovuti risalire immediatamente e invece fin da ottobre hanno pensato ai play-off. Chiusa la stagione a -15 dal secondo posto (valido per la promozione diretta), due vittorie nelle ultime dieci gare di campionato: neanche il l'esonero di Paulo Autuori è servito a qualcosa.
Kiyoshi Okuma ha guidato la squadra ai play-off, dove la squadra ha pareggiato due volte e per poco non tornava immeritatamente) in J1. Okuma è stato confermato, ma le sue doti da allenatore finora si sono viste solo a Tokyo, sponda FC.
Per il resto, è tutto da verificare. Il 2016 finora racconta del ritorno di Yoichiro Kakitani dal Basilea, talento esploso proprio al Kincho Stadium. Basterà per tornare in prima divisione? In fondo, già una volta il Cerezo ci ha messo quattro anni a tornare su...

Keiji Tamada, 35 anni, uno dei pochi a salvarsi nel disastro Cerezo.

Nagano Parceiro
C'è persino spazio per un team della J3 League. E c'è perché il Nagano DOVEVA salire quest'anno. Nuovo stadio, quasi 5000 spettatori di media e Naohiko Minobe alla guida. Invece, i prossimi giganti del Nord sono arrivati terzi, hanno perso il loro allenatore per strada (cambio dovuto a motivi di salute) e non hanno nemmeno giocato lo spareggio contro l'Oita Trinita. L'anno prossimo bisognerà porre rimedio con un gran campionato.


MVP

Dyanfres Chagas Matos, detto Douglas
Dovrei citare il solito Yoshito Okubo, capo-cannoniere per la terza volta di fila. O Hisato Sato, arrivato a quota 157 gol in J. League. O Toshihiro Aoyama, meritatamente MVP della J. League. Invece premio il brasiliano. Per lui vale lo stesso discorso fatto per l'Omiya: chi l'avrebbe mai detto a inizio anno?
Con la maglia del Tokushima Vortis, l'anno scorso non aveva segnato neanche un gol in J1. Nel 2015, invece, il bilancio è di 21 reti segnate (di cui alcune pregevoli): uno score che lo mette dietro solo a Okubo. Il finale di stagione è stato travolgente, visto che ha deciso anche la finale per il terzo posto nella Coppa del Mondo per club.



Jay Bothroyd
Ci sarebbero tanti motivi per ricordarsi la sua figura. Dal suo addio con l'Arsenal alle intemperanze che l'hanno caratterizzato. Dall'ingloriosa stagione al Perugia all'amicizia con Al-Saadi Gheddafi, figlio del dittatore libico. Dal soprannome The Snake all'unica presenza con la nazionale inglese, merito della forma con il Cardiff City.
Si era trasferito in Thailandia e non sembrava un giocatore valido. Non più. Eppure il passaggio a Shizuoka l'ha rinvigorito: non solo è stato importante, ma è stato decisivo per le sorti del Júbilo Iwata. Il suo score parla di 20 gol in 32 partite, ma è l'affetto per l'ambiente ad aver colpito (dimostrato anche su Twitter).

Kazuhito Kishida
Spiace andare solo con i cannonieri, ma il caso di Kishida è più unico che raro. Al di là della vittoria di squadra, il Renofa Yamaguchi ha potuto contare su un bomber implacabile, capace di segnare da solo quattro gol più della J. League U-22 e otto in più del YSCC Yokohama.
E pensare che Kishida faceva panchina al Machida Zelvia, che poi ha subito due dei 32 gol realizzati in questo magnifico 2015. Ora il nativo di Hiji è atteso dal salto di qualità in seconda divisione, dove i suoi gol saranno ancora decisivi per permettere al Renofa di sognare.



(continua domani...)

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