La festa dei giocatori del club bielorusso dopo la vittoria con il Bayern.
Già, perché la squadra dei campioni di Bielorussia - non certo conosciuta per grandi risultati nel calcio - sta stupendo tutti in questo scorcio iniziale di Champions League. I bielorussi sono ormai degli habitué delle coppe europee, grazie alla nuova riforma Platini, che consente anche ai club di paesi calcisticamente più deboli di arrivare alle fasi finali dei due tornei continentali. Ed il BATE ne ha approfittato, con la quinta partecipazione consecutiva negli ultimi cinque anni ad una tra Champions ed Europa League. Non solo: la compagine dell'est sta dimostrando anche di poterci stare a certi livelli.
Tutto ciò non è frutto del caso. Non si battono squadre (per 3-1!) come Lille e Bayern Monaco solamente perché sei in forma; la costruzione di questo BATE parte da lontano. Più lontano di quanto si pensi.
Alla fine degli anni '90, il club di Borisov vince il suo primo campionato bielorusso. Nel 1999, dopo un doppio salto dalla terza divisione bielorussa tra il 1996 ed il 1998, il BATE diventa campione. Quello è il primo passo per diventare grandi, poiché la squadra guadagna l'accesso ad una competizione europea per la prima volta. Così, il BATE fa le sue prime esperienze continentali, facendo l'ascensore tra la vecchia Coppa UEFA e la Champions, senza però riuscire ad andare molto avanti in queste competizioni. Una seconda svolta avviene tra il 2001 ed il 2002. Prima il BATE affronta il Milan nella Coppa UEFA 2001/2002: sono i rossoneri a spuntarla nettamente, ma intanto il club di via Turati decide di comprare proprio un giocatore avversario. Il suo nome è Vitaly Kutuzov. La sua carriera è stata di alti e bassi, ma il ricordo lasciato da Kutuzov nelle squadre in cui ha giocato (sopratutto tra Avellino, Sampdoria e Pisa) è perlopiù positivo. Poi, la squadra bielorussa deve registrare il ritiro di un suo difensore, per altro molto giovane: Viktor Goncharenko, all'epoca 25enne, smette di giocare nel 2002, a causa di ripetuti infortuni che lo tengono fuori dal campo di gioco. Tenete a mente questo nome, tornerà utile più avanti nella storia..
Intanto, dal 2006, il BATE comincia una serie di vittorie tutt'ora in corso: la "Belarussian Premier League" è ad esclusivo appannaggio del club di Borisov e non c'è nessun rivale in grado di fronteggiarlo. Tutto questo inizia sotto il tecnico Krushenko, che però ha un assistente, nel suo staff, già visto da qualche parte.. Goncharenko, infatti, una volta ritiratosi, ha cominciato ad allenare ed è entrato nello staff tecnico della squadra dove ha giocato per la sua breve, ma intera carriera. Prima ha fatto da tecnico alle riserve del BATE, poi nel 2007 diventa l'assistente dell'allenatore in carica. Purtroppo per il club, la compagine di Borisov non riesce a fare grossi passi in avanti in Europa, dove viene regolarmente eliminato nei primi turni delle due principali competizioni.
La vera svolta per il BATE arriva alla fine del 2007. La dirigenza prende una decisione importante e dà l'incarico di allenatore della prima squadra a Viktor Goncharenko: è l'inizio della consacrazione per la squadra bielorussa.
Alexander Hleb, 31 anni: cresciuto nel BATE, ora è tornato per aiutarlo in Champions.
Difatti, l'ex giocatore del BATE riesce a dare un nuovo assetto alla squadra, più offensivo, in grado di giocarsela anche contro compagini molto più forti. Non è un caso se il club di Borisov comincia a fare bene in Europa proprio quando Goncharenko ne diventa il condottiero. Seppur giovanissimo (ha trent'anni quando viene chiamato alla guida della squadra), il tecnico bielorusso sa il fatto suo. Dopo aver conquistato il suo primo campionato nazionale, Goncharenko guida il BATE in un'incredibile avventura in Champions League. Per la prima volta nella sua intera storia nazionale, una squadra bielorussa raggiunge la fase a gironi della Champions League; la compagine di Borisov vi riesce grazie alle vittorie nei preliminari contro Anderlecht e Levski Sofia. Il girone è di ferro, con Zenit, Real Madrid e Juventus; ciò nonostante, il BATE strappa due pareggi ai bianconeri ed un punto alla squadra vincitrice della Coppa UEFA e della Supercoppa Europea. Inoltre, Goncharenko diventa il più giovane allenatore ad aver mai condotto una squadra in Champions League.
Nelle due stagioni successive (2009-2011), i bielorussi falliscono l'accesso alla Champions League; tuttavia, riescono ad entrare nella fase a gironi della neonata Europa League. Nel primo anno, il BATE viene eliminato per appena due punti dall'Everton, nonostante una vittoria sul campo degli inglesi. Durante la seconda partecipazione, Goncharenko mette insieme un'altra impresa: il girone è proibitivo, con Dinamo Kiev e AZ Alkmaar, due formazioni più attrezzate dei bielorussi. Ma non basta neanche questo a fermare il BATE, che passa il girone con un turno d'anticipo e lo fa ai danni degli olandesi, battuti per 4-1 a Minsk. Purtroppo per i bielorussi, nei 32esimi di finale, il BATE esce contro il Paris Saint-Germain per la regola dei gol in trasferta.
Ma è un altro straordinario risultato. E quando il BATE raggiunge nuovamente la fase a gironi della Champions League nella stagione successiva, non è più una sorpresa. Il gruppo è praticamente impossibile da passare ed la squadra di Borisov rimedia appena due pareggi contro Viktoria Plzen e Milan, ma è un altro mattone nella storia del club. Ora è successo l'incredibile: il BATE è stato sorteggiato con i vice-campioni d'Europa del Bayern Monaco, il Valencia ed il Lille. Possibilità di passare il gruppo apprentemente nulle, eppure i bielorussi hanno già stupito tutti con due vittorie incredibili. Il bello è che sono state entrambe meritate, il BATE ha veramente messo sotto gli ex campioni di Francia ed i bavaresi. Ora si sogna l'impossibile, come un posto in Europa League o addirittura la qualificazione nel girone. Possibilità che diventa reale anche grazie al ritorno di Alexander Hleb a Borisov, che ha alzato il tasso tecnico della formazione di Goncharenko. E così il tecnico bielorusso, che ammira Wenger, Ferguson e Capello, rischia di trovarsi al loro stesso livello tra qualche anno. Sopratutto se il BATE continuerà a coltivare questa favola. Così come ha fatto l'Apeol Nicosia l'anno scorso.
Viktor Goncharenko, 35 anni, allenatore del BATE dei miracoli europei.
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