Essere tra i portieri più forti d'Europa non basta, così come potrebbe non bastare far parte di una delle nazionali più promettenti dell'intero panorama mondiale. Thibaut Courtois ci si deve abituare: dimostrare di essere il più bravo non significa esserlo. Specie se di mezzo ci sono il Chelsea e quattro allenatori diversi: Villas-Boas, Di Matteo, Benitez e Mourinho.
Nato nel 1992, questo portiere belga è pronto a vivere la terza stagione in prestito all'Atletico Madrid. Come se la prime due, condite da vittorie e prestazioni rassicuranti, non fossero bastate al Chelsea per capire la forza di questo giovane estremo difensore, ma con l'esperienza di un veterano.
L'equivoco nasce nel 2011: Courtois difende la porta del Genk, appena laureatosi campione di Belgio. Nonostante sia appena maggiorenne, in patria non hanno mai avuto dubbi su di lui: dopo un decennio nel vivaio del Genk, esordisce quando ha compiuto 16 anni, per poi diventare titolare nel 2010/11. Sarà una figura-chiave per la vittoria del Genk nel campionato.
Infatti, il Chelsea tenta di guardare anche al futuro e preleva Courtois dal Genk per quasi nove milioni di euro. A "Stamford Bridge", intanto, è arrivato André Villas-Boas, che però manda lo statuario portiere (quasi due metri d'altezza) in quel di Madrid, sponda Atlético. Il compito è sostituire David de Gea, trasferito al Manchester United.
I Colchoneros hanno recentemente vinto Europa League e Supercoppa Europea e sostituire lo spagnolo tra i pali dell'Atlético non sarà semplice. Nonostante la giovane età, però, il belga si prende immediatamente il posto da titolare rispetto a Sergio Asenjo, nonché lo stesso numero vestito dallo spagnolo (il 13): i risultati non si fanno attendere.
Nonostante tali prestazioni, il ragazzo è saggio e sa bene che è presto per il Chelsea: a metà stagione, alla domanda di Villas-Boas sul tornare a Londra, il belga risponde che vuole rimanere a Madrid e che poi vorrebbe un prestito in Inghilterra nella successiva annata. Così, mentre l'Atletico vince a Bucarest un'altra Europa League, a Londra si riflette.
Il prestito di Courtois è prolungato per altri 12 mesi, con l'Atlético che conferma uno dei portieri più talentuosi d'Europa a costo zero per un'altra stagione. In Supercoppa Europea, non c'è solo Torres contro l'Atletico, ma anche Courtois contro la squadra che detiene il suo cartellino: una sfida che finisce 4-1 per i Colchoneros. La scorsa stagione ha fatto anche meglio: 820' di imbattibilità casalinga e "Premio Zamora" come miglior portiere della Liga.
Non solo: l'Atlético ha vinto un altro trofeo, battendo i cugini del Real in finale di Copa del Rey. Dopo tanti derby persi, l'Atletico si è ripreso la stracittadina, confermando un rendimento migliore nelle coppe rispetto ai Blancos. A fine gara, dopo tanti salvataggi determinanti, il belga si è preso anche i complimenti di Mourinho.
Dopo il doppio trionfo europeo, il Chelsea non sembra voler rinunciare a Petr Cech e così il belga ha fatto sapere come preferiva rimanere all'Atletico per un'altra stagione. Il terzo anno di prestito, che legherà Courtois ai colori biancorossi, specie se fosse fondamentale per qualche ulteriore successo. Inoltre, l'ex Genk non vuole perdere il treno dei Mondiali: fare la riserva di Cech al Chelsea sarebbe stato l'errore peggiore.
La domanda, a questo punto, è un'altra: cosa spinge il Chelsea a tenere un Cech esperto, ma ormai in là con gli anni, e a non puntare sul giovane belga? La poca considerazione dei Blues verso Courtois la verificate con una piccola ricerca: se digitate "Courtois Chelsea"su Google, alla ricerca di qualche immagine del belga con la tuta del Chelsea, non la troverete.
Eppure, cosa deve fare di più questo ragazzo per meritarsi la vetrina della squadra proprietaria del suo cartellino? Subire zero gol in una stagione? Fare qualche salvataggio alla Benji Price? Vincere la Champions con l'Atlético Madrid? Sono tutte ipotesi difficilmente realizzabili.
Lungi da me criticare Cech: negli ultimi anni, si è un pochino ripreso, ma non sembra più quello esplosivo dei primi anni a Londra e perciò sembra scontato che Courtois, con l'esperienza fatta a Madrid, possa soffiargli il posto. Sembra più un favore al ceco che una sana competizione tra i due, che si verifica già in altri club inglesi.
Basti guardare il duello Friedel-Lloris che c'è stato l'anno scorso al Tottenham, con Villas-Boas che ha fatto sudare il francese per fargli avere il posto da titolare. Insomma, il Chelsea potrebbe perdere un'occasione, specie con il ritorno di Mou: proprio il portoghese, che aveva fatto i complimenti a Courtois per la parate contro il suo Real, non l'ha rivoluto. Strano, ma vero.
A questo punto, Courtois è pronto per la prossima stagione e potrebbe prendersi tutto: l'Atlético sembra potercela fare a centrare nuovamente la zona Champions, specie dopo l'acquisto di Villa e nonostante l'addio di Falcao.
Il belga è il titolare nella sua nazionale e la squadra del c.t. Wilmots potrebbe essere la sorpresa numero 1 ai prossimi Mondiali: completi, giovani ed affamati. Come Courtois, che non ha finito ancora di stupire l'Europa e il mondo. Gli manca poco per essere il migliore: speriamo che ci possa arrivare rapidamente, in modo da dimostrare quanto il Chelsea ha sbagliato a non puntare su di lui.
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