27.9.13

Chiamatelo pure San Walter.

E' presto per pontificare, ma c'è qualcosa che lascia sicuramente interdetti guardando la classifica di Serie A. Sì, la Roma impressiona, ma la base c'era; mancava solo l'amalgama ed un po' di testa sulle spalle. A guardare invece l'attuale posizione dell'Inter (seconda) e confrontarla con quella dell'ultimo anno (nona), viene quasi da ridere: l'autore del miracolo è Walter Mazzarri. Uno - parole sue - «mai stato esonerato in carriera».

Diego Milito, 34 anni: rientrato dall'infortunio, subito in gol contro il Sassuolo.

Tuttavia, a deporre in favore di Mazzarri sono di più i risultati. Come se non bastasse aver riportato il Livorno in A, la Samp in Europa, il Napoli in Champions League ed aver salvato la Reggina con un fardello di undici punti di penalizzazione, il tecnico di San Vincenzo si sta inventando l'ennesimo miracolo. Quella che era una "bagnarola" ora è la seconda forza del campionato, insieme a Napoli e Juventus. Il tutto senza grossi aggiustamenti - sono arrivati solo Campagnaro e Taider tra i "titolari" - e con tanta, tanta rabbia. Un miracolo da confermare, ma intanto è già un enorme passo avanti.
Già, perché l'Inter uscita dalla stagione 2012/2013 era veramente a pezzi: posizione di classifica a parte, i nerazzurri erano stati schizofrenici. Partiti a razzo, a novembre 2012 erano l'anti-Juve; poi, la squadra di Stramaccioni - tra infortuni, prestazioni poco convincenti e l'Europa League - è crollata, fino ai 18 punti nell'intero girone di ritorno. Stramaccioni, in quanto a gioco e tenuta della squadra, ha convinto poco (vedi anche il caso Sneijder). In questo quadro, Mazzarri aveva deciso di lasciare Napoli dopo un bel secondo posto. Il motivo era semplice: i pochi stimoli rimasti, visto che il tecnico era conscio di non poter portare la squadra più in alto di così. A quel punto, le soluzioni erano due: Roma o Inter. Forse, dopo quattro anni in uno degli ambienti più caldi d'Italia, Mazzarri ha preferito Milano e la sua maggiore tranquillità, per quanto un ambiente possa essere quieto dopo una stagione da noni in classifica. Tuttavia, il tecnico di San Vincenzo ama le sfide difficili: sapete che bello potersi vantare di aver riportato l'Inter dal nono posto anche al quarto, in un campionato prestigioso come quello di quest'anno?
In fondo, però, quale rivoluzione c'è stata all'Inter non si sa. Il calciomercato non ha portato grossi cambiamenti, anche a causa dell'attuale situazione economica dei nerazzurri: se Moratti sta vendendo la società al primo indonesiano che passa, non è certo un caso. Tuttavia, gli arrivi di Campagnaro (a parametro zero), Rolando e Wallace (in prestito) non hanno fatto certo palpitare i tifosi; così come Icardi e Belfodil - pagati insieme 13 milioni per le loro metà - hanno finora fatto più panchina che altro. L'unico nuovo acquisto fortemente coinvolto nel progetto, insieme a Campagnaro, è Saphir Taider, che ha fatto sedere in panchina persino un certo Kovacic, molto atteso dai tifosi. In tutto questo, l'Inter ha lasciato partire i promettenti Caldirola e Donati verso la Germania, mentre Cassano è andato via sbattendo la porta, in direzione Parma. Insomma, tutto sembrava tranne che l'Inter potesse fare grandi miracoli in questa stagione. Tuttavia, la mano di Mazzarri si è visto subito: 3-0 al Catania, 2-0 al Genoa, il pareggio caparbio contro la Juve e la roboante vittoria in casa del Sassuolo per 7-0. Mettiamoci anche il 2-1 alla Fiorentina di Montella e si capirà come l'attuale situazione non sia certo figlia del caso. Al di là di come proseguirà la stagione, già questo è un miracolo targato Mazzarri, l'uomo che rivolta le squadre come un calzino.

Jonathan, 27 anni, è il nuovo miracolo di Mazzarri targato Inter.

Basta guardare la situazione di qualche elemento dell'Inter per capirlo. Juan Jesus sembrava ormai fuori da qualunque discorso nerazzurro, ora è uno dei capisaldi della difesa di Mazzarri; Alvarez era uno dei più beccati dal popolo interista, mentre ora pare la versione buona di Alvaro Recoba. Cambiasso è passato dallo status di "vecchietto indesiderato" a capitano coraggioso della nuova Inter, in attesa del ritorno di Javier Zanetti dall'infortunio. Anche Ranocchia sembra aver dimenticato i periodi altalenanti dell'ultimo anno. Ma il caso più eclatante è sicuramente quello di Jonathan: arrivato in Italia tra mille interrogativi, l'anno scorso era stato il giocatore-simbolo dell'Inter di Stramaccioni. Molle, indeciso e considerato scarso da tutti; ora, invece, Mazzarri l'ha rigenerato ed il brasiliano ha già segnato tre gol tra campionato e Coppa Italia. In più, con Nagatomo, forma l'attuale miglior coppia di esterni del campionato: una situazione totalmente cambiata. E pensare che il suo posto doveva essere di Wallace, giovane connazionale arrivato in prestito dal Chelsea. Mou l'aveva mandato a Milano per maturare; invece, ora scalda la panchina a Jonathan Cicero Moreira.
La catena di eventi è derivante dall'approccio di Walter Mazzarri, che è ormai una sorta di marchio di fabbrica: tanto agonismo, automatismi precisi ed una fede incrollabile nel 3-5-2, che l'ha reso temuto e famoso in tutta la penisola. Lo usa sin da quando era a Reggio Calabria e ha raramente cambiato idea. Inoltre, la cerchia dei "titolarissimi" è sempre in voga: ci sono 15-16 giocatori che ruotano, gli altri possono solo guardare dalla panca. A maggior ragione se si pensa che l'Inter non ha coppe europee quest'anno. Così, tanti saluti ad Ishak Belfodil, che non sta vedendo molto il campo, e a Mauro Icardi, che ha segnato contro la Juve, ma sembra destinato a lasciar spazio al rientrante Milito.
Ora ci si chiede dove i nerazzurri possono arrivare. Quattro vittorie ed un pareggio possono esser frutto di un caso o di un periodo di forma favorevole, ma l'apporto di Mazzarri esclude entrambe le cause. Intanto, tutto questo avviene mentre l'Inter sta facendo un passaggio di proprietà che potrebbe riportare i nerazzurri prepotentemente sul mercato. Sappiamo bene come il tecnico interista potrebbe chiedere qualche rinforzo: se glielo danno e s'integra nel suo sistema di gioco, il campionato potrebbe trovare una nuova contendente. Alla faccia dei pronostici e dei pensieri sotto gli ombrelloni d'estate. Nel frattempo, chiamatelo pur "San Walter", l'uomo dei miracoli. L'uomo che non sbaglia mai. L'uomo che potrebbe essere, ancora una volta, il migliore a fine campionato, anche senza aver vinto. Perché lui, a quanto pare, vince sempre.

Walter Mazzarri, 52 anni, uno dei migliori tecnici del panorama nazionale.

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