Sewnet Bishaw, classe 1952, C.T. dell'Etiopia: i "Black Lions" sono agli spareggi.
Un'eliminazione sorprendente - ma attesa, per come stava andando il girone - è quella del Paraguay. La nazionale sudamericana, giunta ai quarti nell'ultimo Mondiale (e diciamo pure ad un passo dalle semifinali), era reduce dall'addio del C.T. Martino, ora allenatore del Barca di Neymar e Messi. Già questo passaggio poteva rappresentare una difficile transizione, visto che il tecnico dei blaugrana era stato protagonista anche di una rocambolesca Copa America nel 2011, quando il Paraguay giunse in semifinale, pur non vincendo nessuna gara. Insomma, il maestro di una rocciosa difesa aveva fatto il possibile per la nazionale "rojiblanca". Quella difesa rocciosa non c'è più: nel girone di qualificazione al Mondiale, solo la Bolivia ha preso più gol del Paraguay (29 contro 28) e la "rojiblanca" galleggia in ultima posizione. La miseria di 11 punti la rende già eliminata da tempo, anche se l'ufficialità è arrivata da poco: niente Mondiale brasiliano, con la striscia di partecipazioni consecutive che si ferma a quattro, da Francia '98 a Sudafrica 2010.
Non che quest'eliminazione fosse inaspettata: dopo aver fatto solo quattro punti nelle prime otto gare, sembra chiaro a tutti come il Paraguay non avesse più la spinta per puntare alla quinta partecipazione consecutiva alla rassegna mondiale. Del resto, l'eco della "generazione d'oro" del calcio paraguaiano - con esponenti come Chilavert, Gamarra, Celso Ayala, Arce e José Cardozo - è finita da tempo. Tutti si sono ritirati e le nuove linee non hanno né la sostanza, né l'esperienza delle vecchie. Così come sono apparsi senza sostanza la sequenza di nuovi allenatori: prima Francisco Arce, ex storico giocatore della nazionale, durato appena un anno. Poi, Gerardo Peluso, l'uruguaiano che non è riuscito a dare una sferzata alla squadra.
Insomma, niente Paraguay al prossimo Mondiale. Niente Larissa Riequelme, la modella che attirò l'attenzione dei media nell'estate del 2010 con le sue foto. E niente rassegna per Roque Santa Cruz, ormai all'alba dei 32 anni, che era pronto a giocarsi il suo quarto Mondiale consecutivo, stabilendo una sorta di record per la nazionale. Il 2010 sembra così lontano, quando la "rojiblanca" - nelle eliminatorie per il Sudafrica - giunse ad un solo punto dal Brasile. Peccato, ma è stato giusto così: ora il Paraguay deve ricostruire, partendo da quel Victor Genes, nominato a giugno, che è stato anche C.T. dell'U-20. L'allenatore conosce al meglio i giovani che possono dare nuovo smalto al Paraguay, anche perché li ha portati anche alla Coppa del Mondo di categoria, svoltasi in Turchia nello scorso luglio.
Roque Santa Cruz, 32 anni, non ci sarà al prossimo Mondiale.
Se ad Asuncion si piange, in altre parti del mondo non si ride di certo. Chi volesse dare un'occhiata alle qualificazione africane, troverà parecchi team mancanti all'appello. Le eliminatorie della CAF (la Confederazione Africana di calcio) sono giunte nella loro fase finale, con le dieci vincitrici dei rispettive gironi pronti a sfidarsi in gare di andata e ritorno per la conquista dei cinque posti che spettano al continente nero. Tuttavia, qualche nome stona per la sua tradizione calcistica, anche perché ci sono tre protagoniste ancora mai qualificate alla fase finale del Mondiale.
Infatti, all'appello sono presenti squadre come il Burkina Faso. Qualcuno dirà: dov'è la sorpresa? In fondo, sono pur sempre i vice-campioni d'Africa. Eppure, il Burkina era quasi spacciato un anno fa e non sembrava in grado di rimontare la leader del girone E, ovvero il Congo. Due sconfitte iniziali contro i nove punti dei congolesi nelle tre gare iniziali. Nonostante ciò, la nazionale di Paul Put ha fatto registrare quattro vittorie consecutive, superando il Congo al fotofinish. Un successo dovuto anche ai passi falsi degli avversari, incapaci di vincere sul campo del Niger, fanalino di coda del gruppo. E così, in un 2013 straordinario, la nazionale del C.T. belga può festeggiare un altro traguardo.
Le imprese del Burkina vengono però oscurate da due epiloghi ancor più rocamboleschi. Il primo è quello di Capo Verde, nazionale che rappresenta un popolo di appena 500mila abitanti, ma che è una realtà in grande crescita nel panorama del calcio africano. Recentemente, la nazionale ha partecipato alla sua prima Coppa d'Africa, giungendo addirittura ai quarti di finale. Tuttavia, il raggruppamento non aveva portato buone notizie: inserita nel gruppo B con Tunisia, Sierra Leone e Guinea Equatoriale, Capo Verde perde le prime tre gare e sembra già fuori. Poi, l'inaspettato: i punti della sfida persa contro la Guinea gli vengono restituiti, poiché gli avversari hanno usato un giocatore ineleggibile per la propria nazionale. A quel punto, arriva il miracolo: altre tre vittorie consecutive, tra cui il successo in Tunisia per 2-0 di qualche giorno fa, portano Capo Verde agli spareggi. Ora, la nazionale è al numero 37 del Ranking FIFA di agosto 2013: non è finito il tempo di sorprendere, grazie a Lúcio Antunes. Il 46enne C.T., nel 2010, ha dovuto lasciare il suo posto da controllore aereo per potersi dedicare al calcio a tempo pieno: ora se ne vedono i risultati.
Infine, la più incredibile delle storie conduce ad una terra martoriata: l'Etiopia. Dalle parti di Addis Adeba non se la passano bene: diverse guerre civili ed una forte crisi economica hanno colpito il paese africano nell'ultimo secolo. E le cose non vanno meglio nello sport, dove - atletica a parte - si fatica a costruire qualcosa. Nel calcio, però, la situazione sta cambiando: con l'arrivo di Sewnet Bishaw, C.T. dal 2011 e già responsabile nel biennio 2004-2006, la nazionale di calcio etiope sta dimostrando di esserci. Ritornata in Coppa d'Africa quest'anno dopo un'assenza di trent'anni, l'Etiopia è partita dal primo turno delle qualificazioni africane e dal numero 139 del Ranking FIFA nel luglio 2011. Dopo un 5-0 complessivo alla Somalia, i "Black Lions" si sono ritrovati nel girone A, con Sudafrica, Rep. Centrafricana e Botswana. Nulla di eccezionale, ma neanche un girone facile per gli etiopi, che però sono partiti bene: pareggio in Sudafrica, poi due vittorie, mentre i "Bafana Bafana" faticavano. Purtroppo, a causa dell'utilizzo di un giocatore ineleggibile, l'Etiopia perde la terza vittoria nel gruppo e così deve sudare. Tuttavia, la vittoria casalinga contro un Sudafrica in continua crisi ha permesso all'Etiopia di balzare in testa al gruppo. Non è mancata, però, una sofferenza finale: alla fine dei primi tempi delle ultime partite del gruppo, il Sudafrica era in vantaggio, mentre l'Etiopia perdeva a Brazzaville. Fortunatamente, il "giant killing" si è concretizzato nella ripresa, con la rimonta dei "Black Lions" e la vittoria per 2-1. Ora saranno spareggi: vuoi vedere che Drogba, Asamoah e compagni debbano tremare?
Lúcio Antunes, 46 anni: da controllore di volo a C.T. di Capo Verde.
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