2.1.14

J-LEAGUE RESUME 2013: continua la saga di Hiroshima

Nuovo anno, nuova vita. Tuttavia, bisogna ricordare prima quanto è successo nel 2013: il calcio giapponese ha regalato nuove emozioni e grandi storie da raccontare. I Sanfrecce Hiroshima si riconfermano campioni nazionali, grazie al suo calcio spettacolare e al suo 3-4-2-1. Delusi i giocatori dello Yokohama F. Marinos, primi per la maggior parte del campionato e poi scavalcati all'ultima giornata; si possono consolare con la vittoria nella Coppa dell'Imperatore. Retrocede a sorpresa lo Jùbilo e risalgono due grandi del calcio nipponico, come Gamba Osaka e Vissel Kobe. Ci sarà anche la prima volta del Tokushima Vortis in J1 e del Kamatamare Sanuki in J2. La J3 è pronta a partire: pronti per il recap?

La gioia dei tifosi del Kamatamare Sanuki: giocheranno per la prima volta in J2.

Team dell'anno
Sanfrecce Hiroshima
Gli Yokohama F. Marinos, dopo la vittoria di oggi, aumentano i propri rimpianti: poteva essere uno splendido double e invece la squadra di Shunsuke Nakamura dovrà accontentarsi della Coppa dell'Imperatore. E' andata meglio ai viola di Hiroshima: l'anno scorso hanno vinto giocando alla grande, mentre in questa stagione hanno sofferto forse anche l'impegno della Champions League asiatica. A livello continentale non hanno fatto bene, ma in campionato hanno ripreso un buon passo dall'estate in poi: sembravano fuori dai giochi, ma il crollo dello Yokohama li ha rimessi in campo. Grazie alla vittoria sul campo dei Kashima Antlers, il club di Hiroshima ha rinvito la J-League: il 3-4-2-1, con Takahagi inventore, Aoyama costruttore di gioco e Sato bomber implacabile, continua ad essere la formula vincente della squadra allenata da Moriyasu. Se poi sulla scena appaiono nuovi interpreti, come Notsuda, il futuro sarà brillante. Anche se dovesse partire il miglior portiere della stagione, quello Shusaku Nishikawa che ha fatto benissimo quest'anno e che sembra destinato a essere l'ennesimo acquisto degli Urawa Reds.

Albirex Niigata
C'è un uomo da ringraziare per la risalita del club di Niigata: Maasaki Yanagishita. L'ex manager dello Jùbilo ha preso una squadra che nel 2012 si era salvata all'ultima giornata e per una serie di risultati favorevoli, trasformandola in un team capace di fare un ottimo campionato. L'Albirex ha stupito un po' tutti, vinto quasi tutti gli scontri diretti, ottenendo il settimo posto finale come naturale conseguenza. Il finale di campionato è stato da favola: cinque vittorie consecutive, senza mai fermarsi e conquistando anche il 2-0 sul campo dello Yokohama. Un risultato che è stato l'inizio della fine per i Marinos e le loro possibilità di vincere la J1. Leo Silva e Kawamata sono pure finiti nella Top 11 del 2013.

Gamba Osaka
La rovinosa retrocessione dell'anno scorso avrebbe potuto rovinare il lavoro di anni. Del resto, di nobili decadute la J-League 2 è piena: basti guardare alla situazione di Tokyo Verdy, Kyoto Sanga F.C. e JEF United Chiba. Nonostante questo, la dirigenza ha lavorato bene: ha tenuto quasi tutti (Endo e Leandro in primis, quest'ultimo almeno fino a giugno), ha messo a capo della squadra un manager preparato (Kenta Hasegawa) e ha lavorato sui giovani. Se la retrocessione è stata dura da digerire, almeno ora il Gamba ha una serie di youngsters che potranno imporsi nei prossimi anni dopo questa stagione di apprendistato. Mi vengono in mente Tatsuya Uchida, Kenya Okazaki, Takaharu Nishino. Il ritorno di Usami alla base, poi, ha solamente aiutato il club di Osaka a velocizzare il ritorno in J1, diventando campioni della seconda divisione giapponese. Basti guardare ai gol segnati: 99...

I Sanfrecce Hiroshima si sono riconfermati campioni della J-League.

Flop dell'anno
Urawa Reds
Non credo di aver visto una squadra ben strutturata e forte come gli Urawa Reds prima dell'inizio della stagione appena conclusa. Un Kato migliorato in porta, l'arrivo di Moriwaki in difesa, l'esuberanza di Makino (che invece è stata pagata a caro prezzo nel finale), l'inventiva di Kashiwagi, i gol di Koroki e Haraguchi. Insomma, il materiale c'era per vincere qualcosa: se non il titolo, almeno una coppa. Invece, anche questa sarà un'annata trophy-less dalle parti di Saitama. Qualcosa è andato storto nel finale, quando la squadra ha proprio mollato alla grande: nelle ultime cinque giornate, la compagine di Petrović ha perso quattro gare e pareggiata una, raccogliendo un punto su quindici e subendo la bellezza di sedici reti. In Coppa dell'Imperatore è arrivata l'eliminazione da parte del Montedio Yamagata, mentre la finale di Nabisco Cup è andata persa contro i Kashiwa Reysol.

Jùbilo Iwata
Tutto ci si aspettava, meno che una squadra con un potenziale offensivo del genere potesse retrocedere. Oltretutto, lo Jùbilo lascia la J-League con largo anticipo, visto che la sua retrocessione è arrivata matematicamente con tre giornate d'anticipo. Non è bastato avere fra i propri ranghi gente come Maeda, Matsuura, Yamada, Kanazono e Yamazaki: i soli 23 punti totalizzati in quest'annata disastrosa fanno capire come ci sia molto da ricostruire. Solo quattro vittorie in tutto l'anno e la squadra non è mai uscita dalla zona retrocessione, nonostante l'arrivo di Sekizuka, C.T. dell'U-23 nipponica. La compagine azzurra, sponsorizzata dalla Yamaha, non ha mai dato segni di risveglio e lascia la prima divisione. Era una delle squadre che c'era dalla nascita della J-League: sarà strano non vederla lì.

JEF United Chiba
Avrei voluto mettere nuovamente il Kyoto Sanga F.C., ma la verità è che lo JEF quest'anno aveva una squadra migliore di quella dell'anno scorso. Non potendo tenere il passo delle due squadre del Kansai, lo JEF United si è limitato a stare nella zona play-off, alternando buone prestazioni a cadute dure e inspiegabili. Nonostante la presenza di Kempes - rinato in J-League 2 - e l'arrivo di Takayuki Morimoto ad agosto, lo JEF è arrivato ai play-off zoppicando. E il pareggio nella semifinale dei play-off contro il Tokushima Vortis ha messo fuori gioco i ragazzi di Jun Suzuki. Dal 2010, la squadra di Chiba non riesce a risalire la china. Infine, la partenza di uno degli elementi migliori - Koki Yonekura - verso il Gamba Osaka non aiuterà di certo il club di Chiba.

Gli Urawa Reds hanno decisamente deluso le aspettative.

MVP
Shunsuke Nakamura
Avere 35 anni e non sentirli neanche un po': qualche acciacco, ma è il caso di Shunsuke Nakamura. L'ex Reggina, Celtic ed Espanyol ha fatto un anno veramente straordinario, dimostrando come la classe non passi con il tempo. C'è poco da dire su di lui: è un grandissimo giocatore. Non lo scoprirò di certo io, facendo un racconto della sua carriera calcistica.

Yoichiro Kakitani
Da una leggenda a uno che potrebbe diventarla. Kakitani aveva concluso il 2012 in crescendo, dimostrando come il futuro era dalla sua parte. Dopo tanti anni spesi in prestito con la maglia del Tokushima Vortis, l'attaccante stava finalmente ripagando la fiducia mostratagli dal suo club d'appartenenza, il Cerezo Osaka. Che quest'anno è giunto quarto anche sopratutto all'apporto del numero 8 dei rosanero, integratosi al meglio nel gioco spettacolare e offensivo di Levir Culpi, tecnico del club e scopritore di talenti (Kagawa, Kiyotake, Inui, Minamino). Ora il brasiliano lascerà, vedremo se farà altrettanto Kakitani: forse altri sei mesi a Osaka sarebbero la soluzione migliore in vista della Coppa del Mondo. Ma in tanti lo cercano in Bundesliga.

Takashi Usami
Chi invece è appena tornato dalla Germania è Takashi Usami, attaccante del Gamba Osaka. Il giapponese era arrivato a Monaco di Baviera nell'estate del 2011, tra mille speranze e il sogno di imporsi anche in Buli. Purtroppo, la realtà è stata ben diversa: una squadra troppo competitiva per l'ancora fragile attaccante, che così ha provato un'altra esperienza con l'Hoffenheim. Quando poi è stato cambiato il tecnico, il già traballante posto da titolare di Usami è saltato via e nelle ultime gare non è stato nemmeno convocato. Così, il fantasista è tornato al Gamba Osaka, ancora titolare del suo cartellino. La risposta dell'attaccante è stata straordinaria: 21 gol in 19 gare. Devastante a tratti, chissà se Usami è ancora in corsa ancora per il Mondiale.

Shunsuke Nakamura, 35 anni, capitano dello YFM e MVP della J-League 2013.

Rivelazione
Kengo Kawamata & Léo Silva
L'Albirex è stata una delle squadre rivelazioni della J-League 2013: senza questi due giocatori, la stagione del club arancione sarebbe stata decisamente diversa. L'attaccante ha realizzato 23 gol dopo un anno in prestito in seconda divisione; il brasiliano, nato nella scuola calcistica del Cruzeiro, ha giocato un gran campionato. E' stato fondamentale per l'annata del club di Niigata: come Jorge Wagner e Leandro Domingues per i Kashiwa Reysol nel 2011, Léo Silva potrebbe rappresentare una risorsa anche per il futuro. Inoltre, conferma il buon feeling che alcuni brasiliani hanno per la J-League.

Yoshito Ōkubo
Ecco un'altra storia che nessuno si aspettava di raccontare. 26 i gol dell'attaccante che l'anno scorso sembrava quasi finito con la maglia del Vissel Kobe, di cui era anche capitano. Fanno 28, se si contano anche i match di coppa nazionale. Insomma, Ōkubo è riuscito a fare ciò che sperava: rinascere. E' finito nella Top 11 della J-League ed è stato molto bravo nel confermare la sua duttilità: ha giocato da esterno, da seconda punta e da centravanti. Con questo andazzo, il futuro potrà solo essere dalla sua parte, sebbene a 31 anni ormai compiuti.


Yoshito Ōkubo, 31 anni, capocannoniere con la maglia dei Kawasaki Frontale.

L'allenatore
Masaaki Yanagishita
Non è facile rivoltare una squadra come un calzino. Nel 2012, l'Albirex Niigata si salvò complice una strabordante vittoria su un Consadole Sapporo già retrocesso e le sconfitte di Gamba Osaka e Vissel Kobe. Probabilmente, dalle parti della costa occidentale, c'era il timore di dover affrontare un altro campionato di sofferenza. La squadra di Yanagishita era partita male: 11 punti in dieci gare e solo tre vittorie. Eppure, l'Albirex si è rialzato, ha avuto pazienza e ha aspettato l'ex tecnico del Jùbilo. Le cinque vittorie finali di fila hanno portato il club al settimo posto finale e Niigata si è goduta un anno da favola.

Masaaki Yanagishita, 54 anni e un ottimo campionato alla guida dell'Albirex.

Il caso di stagione
L'Omiya Ardija e quella voglia di cambiare
C'è stato un certo punto della stagione in cui il destino della J-League sembrava totalmente in mano alla città di Saitama. No, non erano gli Urawa Red Diamonds a dominare il campionato, bensì l'Omiya Ardija, seconda squadra della città. Gli "scoiattoli" stavano volando sulle ali della Slovenia: con il tecnico Verdenik e gli attaccanti Novaković e Ljubijankić, l'Omiya ha fatto i primi tre mesi di campionato a tutta. Numeri impressionanti quelli del club arancione: fino al ritorno dalla Confederations Cup, il club di Saitama stava volando nelle prime posizioni, dopo aver tenuto la testa della J-League dall'inizio. Poi una serie di sconfitte consecutive ha rovinato tutto. E la piazza ha cominciato a ribollire: ci sono state difficoltà, giocatori insoddifatti con il tecnico sloveno e ad agosto l'addio. Eppure l'Omiya era quarto, in piena zona asiatica. Incredibilmente, il club è riuscito a finire tredicesimo: chissà come sarebbe andata con Verdenik fino a fine anno. Anche perché i nove punti nelle ultime 19 gare non hanno che aumentato tali interrogativi.

Zdenko Verdenik, 64 anni, silurato dall'Omiya quando il club era quarto in J1.

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