Herrmann e Reus, la coppia d'oro del Gladbach nel 2011-12.
L'occasione migliore per rivedersi è capitata sabato scorso, quando il Gladbach ha travolto il Dortmund per 3-1 in casa. Un altro risultato di prestigio in una stagione fantastica, con il numero 7 dei Fohlen che ha messo l'assist per il momentaneo 2-0 e ha partecipato anche al vantaggio dopo 28 secondi. Il Dortmund, già. La squadra proprio di Marco Reus. Una delle vittime in una delle risalite più gloriose del club, quando nel 2010-11 la compagine di Favre si assicurò i playout proprio con una vittoria casalinga per 1-0 sui gialloneri.
A distanza di quattro anni, la carriera di Herrmann è cambiata parecchio. Nato a Saarbrücken, il giovane Patrick cresce nelle giovanili del club locale, fino all'offerta del Borussia Mönchengladbach nel 2008. All'epoca Herrmann ha 18 anni e tanto da imparare. Lo conferma anche nelle sue prime apparizioni in Bundesliga: Frontzeck lo fa esordire contro il Bochum nel gennaio 2010 e un minuto dopo mette l'assist per l'1-1. Il club si salverà alla fine di quella stagione, ma Herrmann si fa spazio gradualmente in prima squadra e ottiene un nuovo contratto fino al 2014.
Il merito va a Lucien Favre, il tecnico principale che il numero 7 del Gladbach abbia avuto nella sua (breve) carriera. Arrivato nel gennaio 2011 al Borussia Park, ad agosto scorso avevo già lodato il lavoro dell'allenatore svizzero. Capire che questo Gladbach sarebbe andato lontano non era difficile: i segnali c'erano già l'anno scorso. Ma il lavoro che il manager elvetico ha fatto su Herrmann è stato straordinario: gli ha dato il tempo di crescere e in questo 2014-15 si stanno raccogliendo i risultati di una dote spesso dimenticata, la pazienza.
Il 2011-12 è l'anno della quasi-esplosione: con Reus forma una coppia straordinaria (24 gol, 21 assist) e i due si somigliano anche come tipo di gioco. Tuttavia, una volta che il biondo lascia Mönchengladbach per tornare a Dortmund, Herrmann non dà seguito a quanto fatto vedere l'anno precedente. Tutto dimenticato in questa stagione: il Borussia Mönchengladbach è al terzo posto, a +2 sul Bayer Leverkusen e a +12 sullo Schalke 04, quinto in classifica. Insomma, la Champions League sembra ampiamente alla portata: bisogna solo capire se sarà raggiunta tramite preliminari o direttamente.
Con la doppietta realizzata nel 4-1 sul campo dell'Hoffenheim dieci giorni fa, Herrmann è arrivato in doppia cifra in stagione. Un traguardo raggiunto per la prima volta in carriera, sia in campo nazionale che comprendendo le reti nelle coppe. Ben 15 le reti segnate quest'anno in tutte e tre le competizioni giocate dal Borussia, quasi le stesse di quelle realizzate nell'ultimo triennio (18). Tra queste, c'è anche una delle reti più lente nella recente storia del calcio, quella contro il Paderborn. E poi Herrmann è un talismano: quando segna lui, il Mönchengladbach vince sempre.
Il tutto giunge a una settimana dal rinnovo di contratto: Herrmann si è infatti legato al Gladbach fino al giugno 2019. Meglio, perché le sirene del Manchester United gravitano sul ragazzo e a Louis van Gaal piacerebbe tanto avere Herrmann all'Old Trafford. L'ala del Borussia ha una clausola rescissoria da 20 milioni di euro, ma a 15 si potrebbe trovare un accordo. E poi già l'anno scorso David Moyes - oggi alla Real Sociedad - aveva chiesto qualche parere sui progressi del tedesco.
E ora cosa manca? La convocazione con la Germania. O meglio, l'esordio. Joachim Loew ha avuto il merito di chiamare moltissimi giocatori in un decennio alla guida della Nationalmannschaft, ma Herrmann non ha avuto ancora il piacere di esordire. Anche perché la Germania è piena di interpreti sulla trequarti offensiva. Lui tuttavia aspetta, come ha ripetuto a novembre: «Se esordissi con la nazionale, sarebbe una grande esperienza per me». E allora diamola una chance a questo ragazzo, che una volta forse si pensava sarebbe passato alla storia come spalla dimenticata. Oggi, invece, il palcoscenico è tutto suo.
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