23.4.15

Troyes bien.

La matematica non dà ancora nessuna certezza, ma ci siamo quasi. A sei partite dalla fine, il Troyes conserva 10 punti di vantaggio sulla seconda e 16 sulla quarta, la prima delle non-promosse. In Ligue 2 non c'è stata storia: i Troyens sono stati per tutto il campionato in zona promozione e ora sono vicini a tornare in Ligue 1 a soli due anni dall'ultima retrocessione.

Benjamin Nivet, 38 anni, capitano e simbolo del Troyes.

Merito di un club che ha saputo rimanere unito nei momenti difficili. Da poco il Troyes è nell'élite del calcio francese, ma negli ultimi 15 anni si è abituato a fare l'ascensore tra la prima e la seconda divisione. La squadra è vicina a ottenere la quarta promozione dalla fine degli anni '90, quando si affacciò per la prima volta in Ligue 1. Tuttavia, la storia del club parla anche di partecipazioni europee e momenti di gloria.
Nato in una città da 60 mila abitanti, il Troyes è molto giovane: la data di fondazione risale all'agosto 1986. Nel 1900 viene creata l'Union Sportive Troyenne, poi trasformatasi nell'Association Sportive Troyenne nel 1931. A metà degli anni '60 il club fallisce e bisogna ricominciare da capo. Arriva una seconda era con una nuova denominazione: nasce il Troyes Aube Football, che torna per cinque stagioni in Ligue 1. Tuttavia, nel 1979 arriva l'ennesimo fallimento per bancarotta e Troyes rimane nuovamente senza un club.
La svolta vera arriva nel 1986, quando Maurice Cacciaguerra e Angel Masoni fondano insieme ad altri l'Association Troyes Aube Champagne, ovvero il club che ancora oggi calca i campi francesi. All'epoca c'è stato un contenzioso con chi aveva riallocato il club altrove, ma Masoni e soci si riprendono quanto volevano. Al momento in cui scrivo, è Daniel - figlio di Angel - il presidente del Troyes. Si riparte dalla sesta serie, ma la risalita è veloce.
Nel 1999 il Troyes è tornato in Ligue 1 dopo 21 anni, quando vi giocò sotto altra denominazione. Il merito è stato di Alain Perrin, oggi ct della Cina ma per quasi un decennio allenatore dei Troyens. Dopo una prima salvezza faticosa, arrivano due settimi posti, che portano il Troyes in Intertoto. Lì il club francese elimina addirittura il Newcastle con uno storico 4-4 al St. James' Park, prima di esser eliminato al secondo turno dal Leeds United. Quando le notti europee finiscono, arriva la prima retrocessione. Dopo aver evitato l'ennesimo fallimento, il club ha un'altra risalita nel 2005 e una seconda discesa nel 2007.
Il club è sceso persino in terza divisione nel 2010. Dopo l'ennesimo ascensore tra il 2011 e il 2013, il Troyes non ha cambiato molto. Si è puntato sulla stabilità: ha tenuto lo stesso allenatore, ha confermato - dove ha potuto - lo stesso blocco di giocatori. Un anno di esperimenti, di attesa, con il 10° posto del 2013-14. Poi l'affermazione di questa stagione: il Troyes ha il miglior attacco (48 reti segnate), la miglior difesa (17 incassate) e il maggior numero di vittorie (20). Non c'è che dire: la squadra si sta stra-meritando questa promozione. Tutto ciò nonostante nei primi 20 della classifica cannonieri ci siano solo due giocatori del Troyes (Jean e capitan Nivet).


L'uomo che sta dietro alla vicina risalita del club è certamente Jean-Marc Furlan, al terzo mandato da tecnico del Troyes. Prima di arrivare nell'Aube, l'allenatore si era messo in luce con il Libourne Saint-Seurin: all'epoca Furlan - ex giocatore professionista da 420 gare - aveva aperto un negozio di articoli sportivi e sembrava accontentarsi di accompagnare il figlio a calcio. Invece, la sua squadra fa penare parecchi nella Coupe de France 2001-02, eliminando tra l'altro due formazioni di Ligue 1 come Metz e Lens. Ai quarti la corsa si fermò, ma nessuno l'ha dimenticata.
Il Troyes lo nota e lo chiamerà per tre volte alla guida del club. Nel primo mandato, Furlan porta la squadra per la seconda volta in Ligue 1, con un calcio spettacolare e offensivo. È lui a far esordire nella massima serie francese giocatori come Gomis e Matuidi. Tuttavia, quando il Troyes scende nuove in Ligue 2, lui prova nuove avventure. Purtroppo le esperienze con Strasburgo e Nantes sono dei fallimenti. E così torna a Troyes, dove conduce ancora l'Estac in Ligue 1. Stavolta rimane nonostante la retrocessione e ha pure raggiunto le semifinali di Coupe de la Ligue nella scorsa stagione.
In tutto questo, lanciare un gruppo giovane è stato fondamentale. Furlan è uno scopritore di talenti e non è detto che alcuni dei suoi ragazzi tra qualche anno non si ritrovi in qualche squadra importante. Tuttavia, l'esperienza di un giocatore come Benjamin Nivet è stata fondamentale. Il capitano dei Troyens aveva già giocato allo Stade de l'Aube dal 2002 al 2007, con il numero 10 sulle spalle. Lo stesso che si è ripreso quando è tornato al club tre anni fa, dopo un quinquennio al Caen. Conosce benissimo Furlan e ora si prepara con i suoi compagni ad affrontare la Ligue 1 alla veneranda età di 38 anni. E pensare che nel 2012 aveva firmato un contratto annuale con opzione per un rinnovo di un altro anno. Invece Benjamin non molla mai.
Nelle ultime settimane è partito il conto alla rovescia per la promozione. Con 16 punti di vantaggio sulla quarta, basta una vittoria nel prossimo turno: domani l'Estac sarà di scena sul campo del Nancy, ancora in corsa per i primi tre posti. Per altro, il Troyes si prepara a migliorare ulteriormente i suoi record: le tre promozioni precedenti sono arrivate tutte tramite un terzo posto. Quest'anno, invece, l'Estac può vincere il campionato e presentarsi alla Ligue 1 2015-16 come una mina vagante. Trés bien. Anzi, Troyes bien.

Jean-Marc Furlan, 57 anni, vicino alla sua terza promozione con l'Estac.

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