Alvaro Morata, 22 anni, sa come si può vincere la Champions.
Ci siamo lasciati alle spalle una stagione in chiaroscuro: le squadre italiane in Champions non sono praticamente esistite, se escludiamo l'ottima campagna della Juve di Allegri, chiusa con la finale persa a Berlino contro il Barcellona. Molto meglio l'Europa League, con due semifinaliste che però non hanno centrato l'ultimo atto di Varsavia.
In questo senso, è importante ricordare come questo sia un altro anno cruciale: dopo esserci allontanati da qualunque paventato pericolo di finire quinti nel ranking (ma c'era veramente questo rischio?), ora è tempo di sfruttare l'onda favorevole. Ma non nei confronti della Germania, bensì dell'Inghilterra, uscita malconcia dall'ultima campagna continentale.
Ed è proprio il sorteggio di Champions a lasciare l'amaro in bocca in questo senso: le quattro inglesi in Champions possono agevolmente passare il turno, se non addirittura da prime della classe nei propri gironi. Chelsea, le due di Manchester e l'Arsenal non rischiano, così come sembra tranquilla la situazione di Tottenham e Liverpool in Europa League.
E allora contiamo ancora sulla Juventus, che però non è più la corazzata dell'anno scorso. All'anno della rifondazione (via Tevez, Pirlo e Vidal), il sorteggio ha regalato un girone difficile ai bianconeri. Il Manchester City sembra inarrivabile, mentre ci sono buone chance di mettersi dietro Siviglia e Borussia Mönchengladbach. I campioni uscenti dell'Europa League si sono rafforzati, mentre i tedeschi sono ultimi in Bundesliga.
Diversa la sorte della Roma, che può sorridere nonostante fosse in terza fascia per il rotto della cuffia. I giallorossi hanno sì preso il Barcellona campione in carica della Champions, ma possono giocarsela con il Bayer Leverkusen, giustiziere della Lazio. Nessuna preoccupazione per quanto riguarda il BATE Borisov, alla quinta partecipazione in sei anni, ma che ha rischiato l'eliminazione per mano del Partizan.
Edin Džeko, 29 anni, nuovo rinforzo della Roma di Garcia.
L'Europa League riflette l'importanza di questa stagione sempre nella rincorsa all'Inghilterra. Southampton e West Ham sono uscite ai preliminari, ma lo stesso si può dire della Sampdoria, tranciata dal Vojvodina. Nel frattempo, la seconda competizione europea presenta sempre una certa incertezza: a parte il Borussia Dortmund, non si vedono favorite certe.
A proposito di preliminari, bisogna citare la Lazio, troppo inesperta per superare il Bayer Leverkusen nel doppio confronto. La squadra di Pioli è stata inserita nel girone G, dove affronterà Dnipro, St. Etienne e Rosenborg. Il sorteggio italiano più difficile vedrà comunque la possibilità di passare il turno per i capitolini. In fondo, gli ucraini hanno venduto diversi giocatori e il Rosenborg non è temibile come negli anni '90.
Diverso il discorso per le altre due italiane. Seppur allenato dal neofita europeo Sarri, il Napoli parte con le solite chance di vincere. L'anno scorso i partenopei uscirono incredibilmente contro il Dnipro, quest'anno ripartono dal girone D: gli avversari saranno il Club Brugge, il Legia Varsavia e il Midtjylland. I belgi si sono indeboliti, i polacchi sono interessanti ma c'è il gap tecnico da colmare. I danesi, invece, si sono ispirati a Moneyball.
Nuovo corso anche per la Fiorentina di Paulo Sousa, che ha beccato l'avversaria più tosta, ma può passare il turno in carrozza. Se il Basilea sarà un incrocio affascinante (perché Sousa ha vinto lo scudetto proprio con gli svizzeri la scorsa stagione), i polacchi del Lech Poznan e i portoghesi del Belenenses non rappresentano ostacoli insormontabili.
Sono passati 16 anni dall'ultima finale raggiunta da un'italiana in Europa League. Era il 1999 e c'era ancora la Coppa UEFA, quando il Parma di Malesani stritolò l'Olympique Marsiglia per 3-0 a Mosca. Siamo capaci di alzare nuovamente un trofeo? Nello stesso arco di tempo, l'Italia ha vinto tre Champions League, ma nessuna competizione ritenuta minore.
Nel frattempo, l'Europa League è stata vinta ben sette volte da squadre spagnole, mentre due volte è toccato a Russia, Portogallo e Inghilterra. Le briciole si dividono tra Turchia, Ucraina e Olanda. Vero che in questo manca anche la Germania, ma i tedeschi sono arrivati due volte in finale (2002 e 2009), mentre in Champions crescevano. Vedremo se ci toccherà diventare l'Europa minore, invece di vincerla.
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