3-1 per il Sanfrecce: gol di Sato, rigore di Asano e tris di Utaka. Per il Gamba il solito Usami.
Il mercato
J1 League - Difficile capire cosa accadrà senza vedere cos'è cambiato nelle 53 squadre professionistiche al via per questa stagione. Ci sono state diverse operazioni ed è bene capire chi si è mosso al meglio e chi, invece, può essere incappato in qualche scivolone, dividendo il tutto per ogni categoria.
Se dovessi scegliere tre squadre che si sono mosse al meglio in prima divisione, occhi puntati sul Gamba Osaka. Due acquisti mirati per rinforzarsi (Ademilson e Jungo Fujimoto), mentre sono partiti giocatori che non avevano più spazio nel piano tattico di Hasegawa (Akamine), che hanno deluso (Lins) o che volevano provare altre esperienze (Myojin).
Anche il FC Tokyo si è mosso bene, autore di un'ottima campagna acquisti. Dopo aver perso Muto nel giugno 2015 e Ota quest'inverno, il club della capitale ha fatto tutto per bene: Akimoto dallo Shonan per sostituire Gonda, poi gli arrivi di Mizunuma, Komano, del sudcoreano Ha Dae-sung e di Takuma Abe. A loro si aggiunge Sei Muroya, universitario dal futuro assicurato.
La terza squadra a meritare una menzione è l'Omiya Ardija, che non solo potrebbe salvarsi, ma potrebbe essere la sorpresa di questo campionato. Dopo aver vinto il campionato, ha confermato il blocco che ha riportato gli Squirrels in J. League e ci ha aggiunto alcuni giocatori interessanti. Su tutti Ataru Esaka e quel Yuzo Iwakami di cui avevo parlato a luglio scorso, oltre allo sloveno Pečnik.
Ademilson (al centro), 21 anni, presentato al Gamba Osaka.
Tra le compagini deludenti sul mercato, sicuramente possiamo includere lo Shonan Bellmare: ripetere l'ottavo posto del 2015 era già molto difficile, figuriamoci con tutte le cessioni fatte. Via Akimoto, Kobayashi, Wataru Endo, capitan Nagaki: come farà il tecnico Cho Kwi-jea, calcolando che i sostituiti sono di livello nettamente inferiore?
Altra squadra da osservare è lo Yokohama F. Marinos, che vive un'epoca di downsizing clamorosa. Nessun acquisto particolarmente importante, però Fujimoto e Ademilson hanno lasciato la baia. E Mombaerts non pare un fenomeno della panchina: qual è il vero progetto attorno al club? Solo essere il parcheggio del City?
Infine, penso che l'Albirex Niigata dovrà stare attento. Quindicesimo l'anno scorso, l'Albirex ha perso il suo capitano Oi, che ha raggiunto il buon Kosuke Yamamoto al Jubilo Iwata (dove quest'ultimo è tornato dopo due anni di prestito). In entrata solo ritorni da prestito, seppur interessanti (vedi Kozuka). Sicuri di salvarsi?
Kazuki Kozuka, 21 anni, uno dei pochi sorrisi in quel di Niigata.
J2 League - Il mercato della seconda divisione è stato ancora più attivo di quello della categoria principale. A farla da padrone è stato il Cerezo Osaka, deciso a tornare su. Via in molti (persino Pablo e capitan Yamaguchi), dentro Sugimoto, Maruoka, Kiyohara, Yamamura, altri tre brasiliani - ma servivano? - e soprattutto il figliol prodigo Yoichiro Kakitani.
Sebbene anche il JEF United abbia rivoltato la squadra come un calzino, trovo più interessante la rivoluzione targata Kyoto Sanga. Arrivato 17° l'anno scorso, il club punta alla promozione. Lo si vede dagli acquisti pesanti arrivati quest'inverno: l'esperto Sugeno, Muta, Yuki Honda, Horigome (acquistone), Lee Yong-jae e Yajima.
Bene anche lo Zweigen Kanazawa, che ora ha il compito più difficile: dopo aver sorpreso tutti nel 2015, l'obiettivo è confermarsi a metà classifica. Molti i prestiti, ma alcuni sono di prestigio. In squadra ci sono Andrew Kumagai, Ando, An Byong-jun... persino il figlio di Romario! L'unica partenza pesante è stata quella del capitano Kiyohara.
Yoichiro Kakitani, 26 anni, è tornato al Cerezo dopo la delusione di Basilea.
Proprio perché il mercato in entrata è stato scoppiettante (anche all'interno della stessa divisione), difficile indicare qualcuno deludente. Il Mito Hollyhock dovrà prestare attenzione, perché perdere Yuto Suzuki, Kenji Baba, Yudai Tanaka, Makito Yoshida e Kim Song-gi nella stessa finestra di mercato avrà qualche effetto sulla pericolante squadra di Ibaraki.
Un po' di timore c'è anche in casa Thespakusatsu Gunma: possibile che ci siano state 20 entrate e 21 uscite? Il calcio giapponese consente tutto questo, perché più si scende di categoria, più i contratti sono meno lunghi. L'aver ceduto Ataru Esaka era inevitabile, ma un'assenza così si farà sentire. A Gunma sperano che i brasiliani presi siano migliori di quelli dell'anno scorso.
Chi rischia anche di più è lo Yokohama FC, uscito malconcio dalle amichevoli pre-stagionali. Intanto, però, il contratto a King Kazu è stato rinnovato (alla soglia dei 50 anni) e la squadra dipende sempre più dagli sponsor, dimostrando poca lungimiranza sul mercato. Sono partiti anche Koike, Kurotsu, Watanabe e Nakajima: ce la faranno?
Nguyễn Tuấn Anh, 20 anni, speranza vietnamita dello Yokohama FC. In prestito...
J3 League - Qui il numero di squadre è minore e onestamente non ho gli stessi strumenti per valutare le operazioni avvenute nelle prime due categorie. Quindi è meglio limitarsi a un'indicazione positiva e a una negativa, tanto per capire dove ci stiamo dirigendo. Inoltre, c'è un altro fattore da considerare.
Per quanto visto nei primi due anni di vita della lega, non sembrano tante le operazioni di mercato a incidere sul risultato finale, quando una chimica di squadra difficile da trovare. Prendiamo le prime due squadre a vincere il campionato, lo Zweigen e il Renofa: quanti lo avrebbero detto a inizio stagione? Credo in pochi.
Se gli acquisti universitari si riveleranno adeguati e l'ambiente avrà pazienza, il Kataller Toyama potrebbe essere la sorpresa della stagione. Confermato a titolo definitivo, Yuki Kitai sarà uno che sposterà gli equilibri in J3. Sono arrivati Kenji Dai e Yu Eto. Dubito che il Kataller tornerà in seconda divisione, ma la chance c'è con certe condizioni.
Chi ha deluso un po', invece, è l'Oita Trinita. L'ho detto. Proprio la favorita, la squadra che più di tutte ha bisogno di ritornare immediatamente in seconda divisione per evitare il crack finanziario. Tante operazioni, che però sono sembrate un po' confuse. Soprattutto se n'è andato Hirotaka Tameda, giovane di bellissime speranze che ora militerà a Fukuoka.
Yuki Kitai, 25 anni, uno dei giocatori più interessanti in J3 League.
Le panchine
Tanti i movimenti anche fuori dal campo. Ridotti in prima divisione, abbondanti altrove. In J1 League c'è stato soprattutto il ritorno di Hiroshi Jofuku, che aveva salvato il Ventforet e poi si era preso un anno sabbatico. Ora Jofuku è di nuovo l'allenatore del FC Tokyo, già condotto dal 2008 al 2010.
Due i tecnici che hanno semplicemente cambiato città: Tatsuma Yoshida ha lasciato i Kashiwa Reysol per trasferirsi a Niigata, mentre ci sarà curiosità per seguire la nuova avventura di Massimo Ficcadenti. L'ex allenatore di Cagliari e Hellas sembrava con un piede in Cina dopo aver lasciato Tokyo, invece allenerà il Sagan Tosu.
Altrettanti i tecnici che si affacceranno alla J. League per la prima volta. Il nuovo manager dei Kashiwa Reysol sarà Milton Mendes, brasiliano che ha portato il Ferroviária nella massima serie del Campionato Paulista. A Nagoya, invece, sarà il GM Takafumi Ogura a guidare la squadra. Un altro dato fa male: l'esperienza di Nagoya potrebbe aver definitivamente cancellato Akira Nishino dal calcio che conta.
Akira Nishino, 60 anni, in cattiva luce dopo le esperienze di Kobe e Nagoya.
In seconda divisione chi ha fatto delle scelte ottime sembrano essere Shimizu S-Pulse e Tokushima Vortis. A Shizuoka hanno salutato Kazuaki Tasaka (oggi assistente nello staff del Matsumoto Yamaga) per accogliere Shinji Kobayashi, l'uomo che ha portato il Tokushima Vortis in J. League nel 2014. Una buona scelta per provare a risalire.
Potrebbe essere discreta anche la scelta fatta al Naruto Athetic Stadium, dove il nuovo manager è Hiroaki Nagashima, già nello staff del FC Tokyo. Che possa esser lui il jolly di quest'anno? Chi ha lasciato qualche dubbio, invece, sono Cerezo Osaka e Yokohama FC. Nonostante lo squadrone, i rosa di Osaka potrebbero avere un punto debole in panchina.
Kiyoshi Okuma si è fatto un ottimo nome a Tokyo, dove ha riportato la squadra in J. League e ha permesso di vincere anche una Coppa dell'Imperatore nel 2011. Ma il suo nome fuori dalla capitale è poco testato e anche le due settimane alla guida del Cerezo - con la promozione mancata all'ultimo minuto del 2015 - non hanno convinto. Chissà...
Ancora più grottesca la situazione a Yokohama, dove è tornato Miloš Rus. Lo sloveno era stato allontanato per una serie di sconfitte consecutive, lasciando il posto a Hitoshi Nagata. Quando però quest'ultimo si è ritirato, lo Yokohama FC ha richiamato lo sloveno, lasciando sbigottiti molti addetti ai lavori.
Shinji Kobayashi, 55 anni, nuovo allenatore degli Shimizu S-Pulse.
Particolare la situazione della J3 League. Su 13 squadre originali, ben sette hanno cambiato l'allenatore per la scadenza naturale del contratto o perché i risultati conseguiti non hanno soddisfatto le aspettative. E tra questi cambi, c'è sicuramente qualcuno che va osservato più di altri. Per esempio in casa Nagano Parceiro.
Il club ha un nuovo stadio, una media-spettatori di quasi 5000 unità e la dichiarata ambizione di salire. Dopo il terzo posto dell'anno scorso e l'addio per motivi di salute da parte di Naohiko Minobe, può Fumitake Miura portare il club in seconda divisione? Al primo incarico da capo allenatore, Miura l'anno scorso è stato nello staff di Ihara a Fukoka.
Non è solo il suo obiettivo, visto che l'Oita Trinita ha il bisogno (soprattutto economico) di non passare più di un anno in J3. Parte come favorita, ma non è scontato che il gigante del Kyushu centri la promozione diretta. Tomohiro Takanosaka ha un passato da assistente di Moriyasu al Sanfrecce e di Hasegawa al Gamba: bel curriculum, ma basterà?
Due altri avvicendamenti da guardare. Al Gainare Tottori è arrivato Testuji Hashiritani, che sostituisce Masanobu Matsunami. Hashiritani è l'uomo che ha consentito al Mito di rimanere in J2, sorprenderà con il Gainare? E poi cosa succede al Ryukyu FC? Kim Jong-song, nord-coreano con un passato in J. League, è il nuovo allenatore. In autunno ci sono stati anche problemi finanziari per il club di Okinawa: sarà un'annata tranquilla?
Tomohiro Katanosaka, 44 anni, torna a Oita dopo 13 anni.
La Champions League
E qui attenzione, perché il Giappone ha un'occasione gigantesca in ambito continentale per il 2016. Se qualcuno ha visto qualche scorcio di calciomercato invernale, la Cina non ha badato a spese: l'intera Chinese Super League ha fatto girare più soldi della Premier League e il passaggio di Alex Teixeira al Jiangsu Suning per 50 milioni di euro è il manifesto di questa liquidità.
Tuttavia, il campo dice altro. Dice che il Guangzhou Evergrande non è imbattibile, nonostante l'arrivo di Jackson Martinez per 42 milioni. Dice che il calcio cinese si prenderà prima o poi uno dei primi due posti nel ranking asiatico per club, però è ancora terzo. Il tutto mentre Giappone e Corea del Sud sono in picchiata.
Il Giappone non porta a casa la Champions League asiatica dal 2008, quando il Gamba Osaka regolò con un 5-0 complessivo l'Adelaide United. Appena un anno prima erano stati gli Urawa Red Diamonds a trionfare. La domanda è fatidica: è l'anno buono per tornare a vincere? La mia (modesta) risposta è possibilista.
Se si osservano i gironi, l'unico veramente difficile sembra quello degli Urawa, costretti a combattere con i campioni uscenti del Guangzhou Evergrande e il Sydney FC. Per il resto, tutte possono entrare nei primi due posti. Gamba e Sanfrecce potrebbero anche vincere il proprio girone, con la speranza che la squadra di Hiroshima prenda sul serio l'impegno continentale.
E poi? Si spera che tutte le squadre giapponesi ci mettano la stessa abnegazione del Gamba Osaka nel 2015, quando la truppa di Hasegawa arrivò a un passo dall'eliminare il Guangzhou. Sta ai club capire se c'è spazio per una vittoria finale.
Hajime Moriyasu, 47 anni, e il suo Sanfrecce sono attesi in Asia.
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