24.2.16

J. LEAGUE ROUND-UP: l'anno buono (Parte II)

Una nuova stagione di calcio si prepara in Giappone. C'è chi ha già assaggiato il campo. Il FC Tokyo ha battuto il Chonburi nei preliminari della Champions League asiatica, mentre la Fuji Xerox Super Cup tra Gamba Osaka e Sanfrecce Hiroshima ha visto trionfare questi ultimi. Ma cosa ci aspettiamo dal 2016? Scopriamolo nella seconda parte del round-up sul calcio nipponico (qui la prima).

L'inizio della Champions ha visto una prima delusione.

Previsioni

J1 League
Alla fine, la prima categoria può esser divisa attentamente in tre grupponi da sei squadre ciascuno. Cominciamo da coloro che hanno qualche speranza di titolo: i Sanfrecce Hiroshima ripartono dallo stesso gruppo dell'anno scorso, ma senza Douglas, volato all'Al-Ain. La speranza è che i giovani migliorino (Notsuda, Chajima) e che Asano diventi una super-star.
Accanto a loro, ci sono gli Urawa Red Diamonds: opulenti come al solito in sede di mercato, i Reds hanno salutato la loro bandiera Keita Suzuki e hanno accolto gente come Komai e Wataru Endo, capaci di rafforzare ulteriormente la squadra e allungare la rosa in vista della Champions League asiatica, stavolta da disputare con altro piglio.
Qui possono starci anche il FC Tokyo e il Kawasaki Frontale. I primi perché il mercato è stato molto positivo (anche se le fatiche continentali peseranno), i secondi perché... ci sono un sacco di perché. Sono belli da guardare, giocano bene, hanno lo stesso allenatore da cinque anni e forse è la volta buona per giocarsi qualcosa, visto che non giocheranno in Champions.
Tuttavia, se dovessi indicare due favorite della vigilia, i miei occhi andrebbero a Osaka e Kashima. Per motivi diversi. Sul Gamba Osaka non c'è bisogno di scrivere molto: il mercato ha mantenuto tutti gli elementi (è rimasto persino Usami, almeno fino a giugno), c'è ancora Hasegawa e il giocare al nuovo Suita City Football Stadium darà ulteriore motivazione.
Sui Kashima Antlers, l'ottimismo deriva da quanto fatto da luglio in poi: dopo l'arrivo di Masatada Ishii in panchina, la squadra di Ibaraki ha fatto 37 punti in 18 gare, più di due punti di media a partita. Han giocato bene, hanno vinto la J. League Cup e promettono battaglia con un organico migliorato, nonché il più giovane della lega per età-media.

Masatada Ishii, 49 anni: conferma o delusione per i Kashima Antlers?

Nel secondo gruppo, troviamo quelle che passeranno una serena annata a metà classifica. L'unica in grado di cambiare (a sorpresa) il proprio status in contender è secondo me l'Omiya Ardija, che ha fatto una buona campagna acquisti e che torna rinforzata dall'anno di purgatorio passato in seconda divisione.
Troviamo diverse decadute in questo gruppo: lo Yokohama F. Marinos, senza direzione né speranze per questo 2016; il Nagoya Grampus, che ha deciso di liberarsi degli stranieri e dei vecchi (tra cui Marcos Tulio Tanaka) per imbottirsi di nuovi stranieri e soprattutto molti giovani; il Kashiwa Reysol, che riparte da Milton Mendes e dal ritorno di Junya Tanaka.
Se l'avventura del Vissel Kobe in J. League sembra destinata a un altro anno di anonimato, diversa potrebbe essere la sorte del Jubilo Iwata. Indubbiamente la squadra della Yamaha è una delle realtà storiche del campionato nipponico, ma con una promozione guadagnata all'ultimo secondo non più di tre mesi fa, un anno a metà classifica sarebbe un successo.

Bella la maglia dello Yokohama F. Marinos, ma in campo?

Dura la vita, invece, per chi dovrà lottare per la salvezza. Non escludo che qualcuna delle squadre presenti nel gruppo precedente possa inserirsi in questa lotta (sì, sto pensando ai Nagoya Grampus se i giovani non cresceranno e al Vissel se continuerà la maledizione). Tuttavia, sei sono le compagini che probabilmente se la giocheranno per evitare i tre posti in J2.
In questo gruppo, Vegalta Sendai e Shonan Bellmare sembrano leggermente avanti. Il Vegalta perché ce l'ha fatta anche l'anno scorso a salvarsi e Susumu Watanabe da un anno e mezzo sta tendendo la barca in mare. Lo Shonan ha venduto praticamente tutti e non si è rinforzato, ma avere in panchina uno come Cho Kwi-jea aiuta.
Può sembrare ottimistico, ma credo che l'Avispa Fukuoka abbia delle discrete chance di salvarsi. Il calcio di Ihara è stato un toccasana per una squadra arrivata 18° nel 2014 e la promozione è arrivata meritatamente. Fare a meno dei miracoli di Kosuke Nakamura (tornato al Kashiwa) non sarà facile, ma la squadra c'è.
Se dovessi indicare tre candidate alla retrocessione, non farei il nome di nessuna delle neo-promosse. Il che è strano: non si salvano mai tutte, ma ci sono tre squadre messe peggio. La prima è il Sagan Tosu, che quest'inverno ha perso anche capitan Fujita e Mizunuma. Toyoda li dovrà trascinare alla salvezza, altrimenti per Ficcadenti (arrivato da Tokyo) la vedo dura.
La seconda è il Ventforet Kofu, che non può passarla liscia a ogni annata vendendo tutti e continuando ad avere l'età-media più alta di tutta la J. League. La terza è l'Albirex Niigata: perdere il bacino d'utenza di Niigata sarebbe un duro colpo per la lega, ma l'Albirex da qualche anno lotta sempre per salvarsi. E non si vedono miglioramenti all'orizzonte.

Takeshi Kanamori, 21 anni, il principe dell'Avispa Fukuoka.

J2 League
Più difficile la divisione in questo caso. Anche qui si potrebbe assistere a una novità, ovvero che nessuna delle retrocesse torni immediatamente su. Sarebbe un'evenienza più unica che rara, ma le possibilità ci sono tutte.
Basti pensare che per la promozione se la giocano in tanti: il Cerezo Osaka e Shimizu S-Pulse sembrano le favorite, ma i nomi in gioco sono tanti. La squadra della Yanmar perché ha fatto un mercato prepotente, quella di Shizuoka perché è una compagine storica della J. League e ha alcuni giocatori di categoria superiore.
Difficile escludere anche alcune piazze importanti come Kyoto e Chiba. Il Kyoto Sanga è tornato alla ribalta grazie ad alcuni acquisti, mentre il JEF United ha dato via libera all'ennesima rivoluzione targata Sekizuka: se quest'anno non si arrivasse ALMENO nelle prime sei, sarebbe lecito pensare al malocchio.

Una foto pubblicata da Sugeno Takanori (@sugenotakanori) in data:

Sarebbe bello se il Matsumoto Yamaga avesse un'altra chance in prima divisione, vista l'affluenza di pubblico che accompagna i Ptarmigans nelle sue partite al Matsumoto Stadium. Tuttavia, la smobilitazione generale sembra eliminarla dalla corsa alla promozione diretta. Così come il Montedio Yamagata non sembra poter tornare in J. League a breve.
Bisogna aggiungere il Consadole Sapporo, che potrebbe aver fatto il colpo dell'anno con Jonathan Reis, talento problematico ex Vitesse. Non dimentichiamo il V-Varen Nagasaki di Takagi (ripeto: prima o poi saliranno), l'Ehime di Sekuma, il Fagiano Okayama di Nagasawa (bel mercato) e il Giravanz Kitakyushu di Koichi Hashiritani.
Poi c'è la cosiddetta sorpresa. Ad esempio, non sarei stupito se il Renofa Yamaguchi corresse come in J3 League. Ok, ha perso qualche pezzo (Kozuka, Dai, Matsumoto), ma sono rimasti quasi tutti. Anzi, la società ha pure comprato qualche rinforzo e Ueno sarà ancora l'allenatore del Renofa. Sicuri che non abbiano delle chance almeno per un posto ai play-off?

Al Yamaguchi Ishin Park Stadium sperano in un'altra annata magica.

Ciò che potrebbe veramente sorprendere è il nome delle retrocesse. Anche quest'anno una sola squadra scenderà direttamente, mentre l'altra si giocherà la sopravvivenza in un play-off contro la seconda della J3. I nomi di chi rischia sono tanti e non si parla di grandi decadute stavolta, perché ci sono diversi club che rischiano.
Al 24 febbraio, i due più in difficoltà rischiano di essere il FC Gifu e lo Yokohama FC. Due club che - per motivi diversi (pochi fondi o una squadra poco competitiva e vecchia) potrebbero affrontare un'annata molto difficile. Ai miei occhi, quando la J. League avrà ancora più realtà a disposizione in crescita, queste due saranno relegate in J3.
Così come rischia il Thespakusatsu Gunma, che ha cambiato tanto. Forse troppo. Dovranno guardarsi le spalle anche il Mito Hollyhock (senza Baba e Yuto Suzuki) e il Roasso Kumamoto, che ha perso il suo allenatore Takeshi Ono (accusato di abusi verso alcuni dipendenti del club). Al suo secondo Hiroyuki Kiyokawa il comando della squadra e l'onere di mantenere la categoria.

Lo Yokohama FC sembra non poter vivere senza King Kazu.

J3 League
Qui la situazione sembra ben definita. L'Oita Trinita ha l'obbligo di risalire immediatamente la china dopo una retrocessione che ha del clamoroso. Ci sono stati diversi movimenti sia in campo che fuori e la speranza nel Kyushu è che basti per tornare in J2 League con in mano la promozione diretta. Un altro play-off potrebbe esser traumatico.
Chi punta con decisione alla promozione è anche il Nagano Parceiro, club che per tifosi e progetto meriterebbe qualcosa in più della terza divisione. Dopo uno spareggio perso contro il Kamatamare Sanuki e la delusione dell'anno scorso, è la volta buona? A Fumitake Miura e ai suoi ragazzi sta il compito di non deludere i propri tifosi.
Anche il Tochigi SC dovrebbe esser nella contesa, anche perché sul mercato si è mosso discretamente. Mi tengo qualche dubbio sulla guida tecnica di Yuya Yokoyama, richiamato dal club per il 2016. Il SC Sagamihara sarà nelle vicinanze della zona-promozione, così come credo che il Kataller Toyama e il Gainare Tottori potrebbero essere dei dark horses.
Sorprese? Difficile dirlo. La J3 League è imprevedibile: chi avrebbe pronosticato il Renofa Yamaguchi campione 12 mesi fa? C'è curiosità per la prima del Kagoshima United in terza serie. Per il Blaublitz e il Fujieda potrebbe essere un anno difficile, visto che hanno perso alcuni riferimenti. E attenzione al Grulla: l'addio del mister Naoki Naruo dopo cinque stagioni andrà metabolizzato.

Tsugutoshi Oishi, 26 anni, il miglior acquisto del mercato in J3.

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