Girone A - Francia,
Ci siamo: è il momento della verità per la Francia. Squadra bella, ma senza vittorie o compagine da titolo? È dall'eliminazione del Mondiale 2014 - avvenuta per mano della Germania ai quarti di finale - che ho l'impressione che si possa puntare su di loro.
I ragazzi di Deschamps sono i favoriti in qualità di paese ospitante e per la squadra che hanno. Unico neo? La diaspora in difesa: Varane si è infortunato, così come Zouma e Mathieu, mentre Sakho è fermo dopo esser stato pizzicato dai controlli anti-doping.
Cosa ci fa la Romania a Euro 2016? A otto anni dall'ultima partecipazione a una manifestazione continentale (e a 18 dall'ultimo Mondiale...), hanno avuto bisogno del ritorno di Iordanescu per qualificarsi al torneo. I fasti della Generazione d'Oro sono lontani, anche Mutu si è ritirato: sarà comunque un'esperienza.
Ecco, qui entriamo nell'esoterico. L'allargamento della competizione a 24 squadre ha permesso all'Albania di De Biasi di esserci, ma bisognava arrivare secondi in un gruppo con Portogallo, Serbia, Danimarca e Armenia: non facilissimo. Eppure l'Albania ci sarà, con tutte le incognite del caso.
Eh, come tocca fare con loro? Talentuosi, con il tecnico giusto (quel Vladimir Petkovic che alla Lazio si è ben distinto), ma rischiano di perdere gli anni migliori della propria nidiata di talenti in risultati inconcludenti. Si riparte dal buon lavoro fatto da Hitzfeld e dal gol subito da Di Maria al 120' degli ottavi contro l'Argentina al Mondiale sudafricano.
Nonostante le critiche, sarà Olivier Giroud (29) a sostituire l'escluso Benzema.
Siamo sempre stati abituati agli inglesi dai nomi altisonanti, ma dai risultati deludenti. Forse stavolta avremo la tendenza opposta. I nomi ci sono, ma l'unico giocatore realmente affermato a livello di stardom è Wayne Rooney.
Gli altri - perché giovani, spesso infortunati o ancora da conoscere - avranno in Francia l'estate della loro vita. Mi sento di dire che l'Inghilterra potrebbe arrivare addirittura nelle prime quattro e ci sarà un futuro, visto che l'età-media è la più bassa tra le squadre dell'Europeo. L'unica incognita è Roy Hogdson.
Nonostante il 2° posto conquistato ai danni della Svezia (qualificazione diretta a Euro 2016), la Russia di Slutsky è messa male. Tanti gli assenti, di cui molti per infortunio (Denisov e Dzagoev su tutti). Tra due anni c'è il Mondiale e gli ex sovietici si trovano in condizioni ben diversi da quando Andrej Arshavin mostrò al mondo che nel 2018 la Coppa del Mondo si sarebbe fermata in Russia.
Chris Coleman ha terminato il lavoro del compianto Gary Speed: il rinnovamento e la crescita del calcio gallese è arrivato a compimento con la qualificazione a Euro 2016. Un paio di stelle (Bale e Ramsey), un gruppo solido, un buon cammino e un'identità precisa. Ora si prova a passare il girone.
Non fatevi ingannare dall'assenza di sei anni da una competizione internazionale: la Slovacchia sarà un osso duro. Squadra dal gioco non entusiasmante, ha però ben chiaro in testa quel che deve fare. Dopo una striscia di sei vittorie consecutive (tra le vittime la Spagna campione d'Europa), si è fermata nel finale. Ora c'è e deve provarci, grazie all'ottimo tecnico Ján Kozák.
Harry Kane (22) e Jamie Vardy (29), due delle frecce all'arco inglese.
Girone C - Germania,
Con l'alloro Mondiale finalmente conquistato, Joachim Löw può cominciare l'Europeo a cuor leggero. L'obiettivo è vincerlo e la Germania rientra legittimamente tra le favorite, ma questa manifestazione servirà soprattutto a responsabilizzare le nuove leve: Hector, Weigl, Kimmich e Sané riempiono i vuoti lasciati da Lahm, Mertesacker, Klose.
Dalla quasi eliminazione della Francia per Brasile 2014 al rischio di non esserci neanche a Euro 2016, il passo è stato breve. La squadra di Fomenko ha avuto bisogno dei play-off per arrivare a questa rassegna e può contare su un paio di individualità (Yarmolenko e Konoplyanka), ma sarà difficile vederla protagonista.
Attenzione a una delle possibili sorprese dell'Europeo. Non sono solo i gol di Lewandowski a rendere pericolosa la Polonia di Nawalka, capace di battere in casa la Germania campione del Mondo durante le qualificazioni. Milik, Krychowiak, Błaszczykowski: un gruppo unito per cercare di tornare ai fasti di un tempo.
L'importante è partecipare per l'Irlanda del Nord, che l'impresa l'ha già fatta: tra le cinque debuttanti a quest'Europeo, è l'unica che ci sarebbe stata anche con il vecchio formato, perché a Belfast hanno festeggiato la vittoria del girone.
Merito del sorteggio, del ranking Fifa, ma anche di Michael O'Neill, il ct cristiano di un paese protestante. Ma sul campo queste cose non contano, come dimostra l'esempio di Jackie Charlton con l'Irlanda a Italia '90.
Julian Weigl (20), Joshua Kimmich (21), Leroy Sané (20) e Julian Brandt (20): nella rivoluzione giovanile di Löw, solo l'ultimo è rimasto a casa per Euro 2016.
Girone D - Spagna, Repubblica Ceca,
Sembra strano dirlo, ma non sarà la solita Spagna. Dopo la clamorosa eliminazione ai gironi dal Mondiale 2014, sarebbe dovuta partire la rivoluzione. Che però non c'è stata: del Bosque saluterà dopo l'Europeo, ma intanto bisogna fare bene in Francia con il gruppo storico, senza Xavi e con Casillas probabilmente in panchina.
Non saranno i più forti del lotto, ma sicuramente sono una delle sorprese di questa rassegna. La Repubblica Ceca ha vinto il suo girone e Pavel Vrba ha fatto un lavoro straordinario con la nazionale, dopo aver fatto bene al Viktoria Plzen. Il passaggio del turno non è impossibile, contando sull'ultima recita di Petr Cech e Tomas Rosicky.
A proposito di addii, chissà se anche Fatih Terim saluterà dopo questo Europeo. La situazione del calcio turco (e della nazione) non è delle migliori. La stessa nazionale si è qualificata direttamente all'Europeo in veste di miglior terza grazie a una serie di risultati a incastro. Ora il difficile: dimostrare di non essere il fanalino di coda nel girone della morte.
Tanto talento, ma anche tanta confusione: la Croazia è la mina impazzita di Euro 2016. La qualità tecnica dei croati permetterebbe di sperare persino in una semifinale, ma un gioco intermittente e la nomina di Ante Čačić come ct non aiutano. Strana l'esclusione del talentino Halilović dai 23 finali.
Cesc Fàbregas, 29 anni, e la Spagna in seconda fila.
(continua...)
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