SCHEDA
Nome e cognome: Keigo Higashi
Data di nascita: 20 Luglio 1990
Altezza: 1.79
Ruolo: Trequartista, centrocampista centrale
Club: Omiya Ardija (2011-?)
STORIA DI UNA STELLA
Keigo Higashi nasce a Kitakyushu, città della prefettura di Fukuoka, il 21 Luglio del 1990. La stessa terra che ha dato i natali a molti buoni giocatori giapponesi, del presente e del passato. Da Sota Hirayama all'immenso Masashi Motoyama, ancora adesso bandiera dei Kashima Antlers.
Nel Sud del Giappone, Higashi trova ben presto la consacrazione, facendosi così notare dall'Oita Trinita, squadra che militava allora in J-League. Gli osservatori non si lasciano sfuggire il ragazzo e lo prendono, inserendolo nelle giovanili della squadra di Oita. In quegli anni, Higashi continua nei suoi progressi e viene inserito in un club sulla cresta dell'onda. Difatti, l'Oita vince la J-League Cup nel 2008, piazzandosi anche al quarto posto in campionato. E' il miglior piazzamento nella storia del club ed è la prima squadra dell'isola di Kyushu a vincere qualcosa dopo quasi 40 anni. In questa cornice di talenti, Higashi viene gradualmente inserito.
Il suo esordio in J-League avviene l'anno successivo, in cui il club comincia a scendere nei risultati. L'Oita Trinita perde 14 (!) gare consecutive e retrocede già in Ottobre. Nonostante ciò, Higashi riesce a ritagliarsi un notevole spazio in prima squadra, sebbene abbia solo 18 anni. Per lui, sono 29 le presenze, condite da quattro gol. Inoltre, il ragazzo segna anche un gol nella sfida tra l'Oita e l'Internacional di Porto Alegre, nella sfida che vede contrapposti i vincitori della J-League Cup e quelli della Copa Sudamericana. Un inizio niente male, che viene confermato anche la stagione seguente. Nella J-League 2 del 2010, l'Oita arriva solo 15°, ma il giovane Keigo segna altri sette gol ed attrae l'attenzione dei club della massima divisione giapponese.
Ad assicurarsi le sue prestazioni è l'Omiya Ardija, squadra di bassa classifica in J-League. Con gli "scoiattoli", il ragazzo vive una stagione di grandi prestazioni: 29 presenze e ben otto gol, confermando di aver un certo feeling con il gol. Grazie al suo contributo, l'Omiya ottiene il 12° posto in campionato ed una salvezza tranquilla, finendo anche davanti ai "cugini" degli Urawa Red Diamonds.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Higashi è un giocatore moderno. Nasce come trequartista, ma è in grado di destreggiarsi anche da centrocampista centrale. Parlando delle sue doti, la cosa che più ha impressionato di lui in questi anni è il grande rapporto che ha con il gol. Higashi, in tre stagioni complete da professionista, ha realizzato la bellezza di 19 gol: una media di 6,3 reti a campionato. Avere un centrocampista in grado di garantire almeno sei marcature a stagione sarebbe un bene per qualunque squadra; figuriamoci per club come l'Omiya Ardija, che lottano ogni anno per salvarsi. Ricorda - con le dovute proporzioni - Claudio Marchisio: è un centrocampista, ma più lo metti vicino alla porta e più lui è in grado di alzare il suo rendimento. L'inserimento offensivo è il suo marchio di fabbrica.
STATISTICHE
2009 - Oita Trinita: 29 presenze, 4 gol
2010* - Oita Trinita: 31 presenze, 7 gol
2011 - Omiya Ardija: 29 presenze, 8 gol
2012 - Omiya Ardija (in corso): 20 presenze, 1 gol
*in J-League 2
NAZIONALE
Se la consacrazione nazionale è già arrivata in campionato, diverso è il percorso che Higashi ha intrapreso in nazionale. Nel 2006, il ragazzo partecipò a diverse amichevoli con l'Under 17 nipponica. Quattro anni dopo, Keigo è stato convocato dal C.T. dell'U-23, Takashi Sekizuka, per disputare i Giochi Asiatici con la maglia dei Blue Samurai. Non solo è stato uno dei perni della squadra, ma anche realizzato la rete decisiva per il passaggio del turno nei quarti di finale, segnando contro la Thailandia. Da quel momento in poi, non è più uscito dalla rotazione di Sekizuka, diventando uno degli elementi fondamentali dell'U-23 giapponese. Lo stesso C.T. l'ha poi convocato anche per l'Olimpiade 2012 di Londra. Nel torneo di calcio di quest'estate, il Giappone ha giocato con il 4-2-3-1 e Higashi è stato il trequartista della squadra nipponica. Con il numero 10, ha riscosso un buon successo, sebbene gli sia mancata la propensione al gol mostrata con la maglia dell'Omiya in J-League.
LA SQUADRA PER LUI
Un giocatore così sarebbe utile per molte squadre. Di centrocampisti che sanno inserirsi non ne esistono più molti, si punta molto di più sul fisico e meno sull'intuito. Higashi è dotato di quest'ultimo e sa quando inserirsi senza palla per cercare la via del gol. Guardando all'Italia, una squadra come la Roma di Zeman potrebbe trarne profitto, visto che nel 4-3-3 zemaniano ci vuole molto movimento senza palla e tagli da parte dei centrocampisti. Guardando invece all'Europa, nel 4-2-3-1 dell'Arsenal sarebbe perfetto per gli inserimenti dietro alla punta. Si era vociferato dell'interesse di qualche squadra tedesca durante quest'anno; vedremo se si ripresenterà qualcuno alla porta del club di Saitama.
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