9.2.16

Semplicemente il più.

La storia calcistica del Messico è lunga e prestigiosa: 15 partecipazioni ai Mondiali, dieci titoli di Gold Cup e persino una Confederations Cup. Tanti i giocatori che ne hanno segnato la storia: Claudio Suárez, gli Hernández (Luis e Javier), Rafa Márquez, Hugo Sánchez, Cuauhtémoc Blanco. Eppure a guardare il roster del Tri il più decisivo sembra essere Oribe Peralta. Chi?

Peralta e il Messico, una storia che sembra andare alla grande.

Come chi è Oribe Peralta? Perdonate l'orrenda citazione, ma statistiche degli ultimi quattro anni alla mano, è il giocatore più importante per il Messico. Nessuno l'avrebbe detto prima dell'estate del 2012, quando la carriera di Peralta raccontava di una discreta fama in patria e appena due reti con la nazionale maggiore.
Nel 2011-12, Peralta colleziona la prima stagione da doppia cifra in carriera e si presenta alle Olimpiadi di Londra con la nazionale che poi vincerà la medaglia d'oro. Non solo: Peralta è l'uomo che ha regalato l'alloro alla selezione guidata da Luis Fernando Tena, perché l'attaccante segna il 2-1 contro il Giappone e la doppietta decisiva contro il Brasile in finale a Londra.
La fortuna non l'ha accompagnato, perché dopo quell'exploit Peralta si è ripetuto in patria con il Santos Laguna, la sua squadra per otto stagioni. Los Laguneros devono ringraziarlo, perché grazie a Oribe hanno raggiunto due finali di Champions League, perse entrambe con il Monterrey allenato da Víctor Manuel Vucetich, il Re Mida del calcio messicano.
Gli infortuni hanno poi impedito a Peralta di esserci sia alla Confederations Cup che alla Gold Cup del 2013. Così la sua possibile crescita con la nazionale ha dovuto aspettare un'altra occasione, quella dello spareggio per andare al Mondiale 2014 contro la Nuova Zelanda: due reti nell'andata all'Atzeca, tre nel ritorno ad Auckland.
È sempre andata così per Oribe: lui è decisivo quando serve. È stato così per il club, per le varie rappresentative nazionali per le quali ha giocato. Basti pensare che con la nazionale olimpica ha segnato quattro gol, non sedicimila. E anche ai Giochi Panamericani del 2011 è stato il capocannoniere, ma molti l'avevano lasciato lì. Un exploit casuale. O no?
Forse no, perché Peralta è diventato improvvisamente importante per il Messico. Da quel novembre 2013, ha giocato un Mondiale, una Gold Cup ed è stato eletto giocatore dell'anno per la Concacaf nel 2013, arrivando davanti persino a mostri sacri come Landon Donovan e Clint Dempsey, nonostante il messicano abbia saltato le competizioni sopra citate.
E non solo: prima del Mondiale 2014, Peralta è diventato l'acquisto più costoso nella storia della Liga MX. Il suo passaggio dal Santos Laguna all'América è valso otto milioni di euro, il suo salario giocando per Las Águilas è di quasi due milioni all'anno. Nonostante il calcio messicano sia pieno di soldi, è stato comunque un evento.
E viene quasi da ridere pensando al duello che ogni domenica si vede in Messico tra Peralta e André-Pierre Gignac, da qualche mese attaccante del Tigres. Uno è stato il più pagato, l'altro il più seguito. Uno è andato al Mondiale per club, l'altro no: già, perché Oribe nel 2015 ha finalmente conquistato la Champions League del Nord America sotto la guida di Gustavo Matosas.

El idolo mexicano.

La cosa che più impressiona di Peralta sono i gol importanti che ha segnato per il Messico: Giochi Panamericani, quelli per l'oro olimpico di Londra, quelli per andare al Mondiale 2014, quello al Camerun nella prima partita del Messico in Brasile, in finale di Gold Cup e per andare alla Confederations Cup 2017. Cosa si potrebbe voler di più?
C'è stata anche un po' di polemica da parte di José Ramon Fernandez sul suo conto, perché Peralta ha un posto speciale per il Santos Laguna nel cuore: «Difenderò i colori dell'América, ma non posso dimenticare il Santos: lo tifavo sin da quando ero piccolo. Non mi piace quando mi si dice che non mi impegno». Come si dovrebbe sentire un tifoso del Club América?
Una domanda posta anche da qualche ex giocatore, come Antonio Carlos Santos Ha due anni con un contratto milionario... non può esprimersi così»). Non saprei. Ci sono professionisti che vedono il calcio come un lavoro, forse Peralta è tra questi. Certo è che è difficile dimenticare quasi dieci anni della propria vita, quelli che ti hanno consacrato nel calcio.
Entrato nel club di quelli che hanno realizzato almeno 100 gol nella Liga MX, Peralta ora attende di capire quale sarà il suo futuro: a 31 anni è una domanda normale. Magari c'è la speranza di scalare quella classifica, di vincere ancora con il Messico e con l'América, di giocarsi un'altra chance nel Mondiale per club (ha segnato anche lì).
Per ora è il più bello (soprannominato non a caso El Hermoso, ma anche Cepillo), il più pagato, il più discusso, il più decisivo. Questo è Oribe Peralta, che attende di capire se il suo avvenire sarà ancora così movimentato.

Oribe Peralta, 31 anni, e una fama da goleador decisivo.

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