15.6.19

La grande prima: Concacaf Gold Cup (Part 2)

In un'epoca di devastazione calcistica, le competizioni continentali rischiano di essere il prossimo sacrificio all'altare del potenziale economico. Fortunatamente, ci sono eccezioni che sfuggono a quest'inevitabile regola. Assieme all'AFC, la CONCACAF è forse la confederazione che meglio si è mossa negli ultimi anni.

Proprio per questo la Gold Cup 2019 rischia di essere affascinante, soprattutto per due motivi: a) sarà la prima edizione a 16 squadre (finalmente); b) una parte della fase a gironi - quattro gare tra gruppo B e C - saranno giocate in Costa Rica e Giamaica, aprendo le porte della competizione ad altri paesi. Per questo, abbiamo rispolverato il blog e dedico una preview a questa competizione. Sotto troverete la seconda parte.

Lo stupendo Banc of California, stadio del LAFC, che ospiterà due gare del gruppo C.


Gruppo C - Honduras, Giamaica, El Salvador, Curaçao

Dopo aver mancato il Mondiale di Russia 2018 per poco, l'Honduras spera di sorprendere tutti alla prossima Gold Cup. Non c'è più Jorge Luis Pinto (andato ai Millionarios), ma l'insediamento di Fabián Coito - storico tecnico delle giovanili dell'Uruguay - lascia ben sperare per un futuro luminoso.
Tutto il reparto difensivo è all'ultima recita, visto che Beckeles, i due Figueroa e Izaguirre potrebbero essere all'ultimo giro in un torneo internazionale. Peccato per l'assenza di Andy Najar, infortunato; il 7-0 patito in Brasile fa da contraltare a due ottimi pareggi contro Paraguay ed Ecuador nelle gare di preparazione al torneo, ma La H spera di tornare a recitare un ruolo da protagonista.

Dopo le finali perse nel 2015 e nel 2017, la Giamaica spera di usare questo torneo per migliorare ancora in vista del Mondiale 2022, in cui la speranza è quella di tornare alla fase finale della Coppa del Mondo. Per farlo, però, i ragazzi guidati da Theodore Whitmore dovranno confermarsi a un certo livello anche nella Gold Cup.
La federazione ha chiaramente fatto intendere di puntare su Whitmore, offrendogli un quadriennale nel maggio 2018. A questo, ci va aggiunto Leon Bailey, un particolare non da poco: dopo un lungo tira e molla (durato ben tre anni), il giocatore del Bayer Leverkusen ha accettato la corte dei Reggae Boyz e ora potrà esser decisivo per la nazionale su un palcoscenico importante.

El Salvador parte un passo indietro rispetto alle due favorite del girone, nonostante l'esperta guida del c.t. messicano Carlos de los Cobos dovrebbe aiutare la squadra, anche perché sarà il suo secondo stint alla guida de La Selecta a distanza di un decennio. Nel 2006-09, infatti, de los Cobos portò la squadra al Hexagonal delle qualificazioni a Sudafrica 2010.
Finora il 2019 di El Salvador è stato straordinario: a parte l'ultima sconfitta contro il Giappone, sono arrivati successi contro Guatemala, Giamaica e persino a domicilio sul terreno di gioco del Perù di Gareca. Non poco per chi naviga nella classe media della confederazione: chissà che non si rivelino un'amara sorpresa per una delle due favorite del girone.

Non c'è più Patrick Kluivert a guidarli dalla panchina e il contingente targato Eredivisie è rimasto piuttosto nutrito, ma Curaçao spera di poter fare una bella figura alla seconda partecipazione consecutiva alla Gold Cup. L'ex assistente di Kluivert, Remko Bicentini, è stato la scelta naturale per la successione.
Il percorso in Nations League lascia un sacco di positività alla nazionale, vincitrice anche della recente King's Cup in Thailandia. Curaçao è una meteora o qualcosa di più? La vittoria del 2017 nella Coppa Caraibica spingerebbe nella seconda direzione, ma solo una buona Gold Cup confermerebbe i progressi fatti.

Gruppo D - Stati Uniti, Panama, Trinidad & Tobago, Guyana

L'orologio si è fermato per la nazionale statunitense. Mentre le donne si giocano la possibilità di vincere l'ennesimo Mondiale in Francia, le rappresentative giovanili si distinguono positivamente e la MLS cresce ogni anno, l'USMNT arriva al torneo con il titolo di campione uscente, il giocatore più forte della competizione (Cristian Pulisic) e tante incertezze.
La recente sconfitta in amichevole contro la Giamaica, però, non deve togliere e pazienza al nuovo corso di Gregg Berhalter, che così bene ha fatto con il Columbus Crew e ha bisogno di un progetto pluriennale per lavorare al meglio. Ovvio che l'obiettivo sia vincere il torneo, ma qualora non accadesse - a meno di un clamoroso fiasco -, si deve pensare a lungo termine.

Avevamo visto come l'arrivo di Panama a Russia 2018 fosse una grande occasione di festa: calciatori ricompensati dopo una carriera in nazionale fatta di tante delusioni. Poco importa che Panama non abbia conquistato neanche un punto, perché il punto della kermesse russa non era quello di portare a casa chissà cosa.
Il difficile viene ora: quasi tutti i senatori si sono ritirati dopo questo straordinario traguardo (capitan Román Torres e Armando Cooper sono gli unici ancora disponibili) e trovare successori che possano far meglio di loro non è facile per Panama, reduce da 10 risultati negativi di fila. Per la bandiera e nuovo c.t. Julio Dely Valdés una seconda chance e l'enorme responsabilità della transizione verso il futuro.

Si tende a ricordare Trinidad & Tobago per due risultati precisi: lo 0-0 contro la Svezia al Mondiale 2006 e il 2-1 con cui gli Stati Uniti vennero estromessi da Russia 2018. Tuttavia, la guida di Dennis Lawrence - l'uomo che portò fisicamente quella squadra a Germania 2006 ed ex assistente di Roberto Martinez sia al Wigan che all'Everton - si sta rivelando piuttosto efficace.
I Soca Warriors hanno strappato un bel pareggio in amichevole in Giappone e perdendo solo di misura in Galles. Non c'è più Kenwyne Jones (ritiratosi sul finire del 2017), ma Lawrence spera di trovare nuovi eroi e maggior consapevolezza durante questa competizione.

Qui vale lo stesso ragionamento applicato per Bermuda: Guyana potrà esser già contenta semplicemente nel partecipare. Il miracolo di Michael Johnson è stato qualificare a questo torneo una squadra che dal novembre 2012 all'ottobre 2014 non ha giocato una gara ufficiale. Non esagero quindi se parlo di "miracolo" in senso stretto.
Per altro, la qualificazione alla Gold Cup ha scatenato un effetto opposto e comunque forte: c'è stata una corsa verso la rappresentazione di Guyana. Diversi giocatori provenienti dalle serie minori inglesi hanno sposato la causa dei Golden Jaguars: ora la speranza è di non naufragare nell'esordio contro gli Stati Uniti, perché un risultato dignitoso permetterebbe di affrontare il torneo con lo spirito migliore.

Cristian Pulisic, 20 anni, sarà il giocatore più osservato del torneo.


Le aspettative e le curiosità

Esattamente come per l'ultima Coppa d'Asia, piuttosto che indicare delle possibili vincitrici, preferisco sottolineare tre squadre per cui questo torneo significa qualcosa di particolare:
  • Canada - Questa è la vera vetrina per fare un primo salto verso l'alto. Il Canada è lontano da Messico e Stati Uniti, ma nel giro di qualche anno potrebbero cercare di inserire costantemente nella Top 4 del continente. Il talento sembra esserci, il tecnico è certamente capace.
  • Bermuda - Sebbene questa sia un'esperienza formativa, c'è curiosità nel vedere cosa saranno in grado di fare. Avere Wells nelle loro fila è un altro vantaggio rispetto a un'altra qualsiasi delle nazionali esordienti e/o inesperte in questo torneo.
  • Giamaica - La vera domanda è questa: riuscirà la squadra di Whitmore a giocarsi una terza finale (e magari a vincerla, aggiungo io) o le precedenti edizioni sono state un fulmine a ciel sereno, visto che la Giamaica non era nel Hexagonal per Russia 2018?
In più, lascio qui altre curiosità sull'imminente competizione:
  • Il giocatore in attività al torneo con il maggior numero di gol nella storia della competizione è il capitano del Messico, Andrés Guardado. Sono dieci le reti segnate dal tuttofare del Tri, che ora spera di passare qualche altro mostro sacro: a 11 c'è Blas Pérez, a 12 Luis Roberto Alves e a 13 Clint Dempsey. Difficile superare Landon Donovan, primo incontrastato a 18 gol.
  • Da quando c'è il premio di miglior giovane, i due vincitori sono stati El Tecatito Jesús Manuel Corona, e Alphonso Davies. Ad anni di distanza, il primo gioca nel Porto e il secondo è stato recentemente acquistato dal Bayern Monaco. Che il vincitore del 2019 possa fare lo stesso salto nel giro di qualche stagione?
  • Dalla creazione della Gold Cup nel 1991, almeno una nazionale tra Stati Uniti e Messico ha vinto il trofeo. L'unica volta che non è successo? Nel 2000, quando entrambe si fermarono ai quarti di finale e il Canada ebbe la meglio in una strana finale contro la Colombia, vincitrice l'anno successivo della Copa América.
Sarà comunque interessante. Godiamoci questa Gold Cup, perché potremmo ricordarcela tra un decennio come un punto di svolta per diversi movimenti calcistici di questo continente.

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