5.10.15

L'oro di White Hart Lane.

Forse nessuno si aspettava un'esplosione del genere. Nel marasma pieno di talento che è stato il Tottenham delle ultime tre stagioni, la consacrazione di un classe '96 era l'ultimo dei pensieri. Eppure Dele Alli da Milton Keynes ha già preso i riflettori tutti per lui. E non è un caso che sia arrivata anche la convocazione per la nazionale inglese, già qualificata a Euro 2016.

Alli e il club della sua città-natale: otto anni al MK Dons.

Nato e cresciuto a Milton Keynes, Alli entra nel club della sua città natale a soli 11 anni. Da lì, la sua crescita non si è mai fermata: i Dons hanno continuato a migliorare per mano del manager Karl Robinson, mentre Alli è entrato in prima squadra a 16 anni e mezzo, entrando in una gara di FA Cup nel novembre 2012. Il primo tocco è stato un passaggio di tacco.
Con il passare delle stagioni, Robinson ha dato ad Alli sempre più spazio. Prima coinvolto, poi titolare dopo la partenza di Stephon Gleeson verso Birmingham. A beneficiarne è stata la squadra: se il MK Dons ha festeggiato la promozione in Championship nel maggio scorso, gran parte del merito va proprio ad Alli, capace di tirar fuori una super-stagione.
Lo score del suo 2014-15 recita: 44 presenze in tutte le competizioni, 16 reti. Non è un caso se Alli sia stato scelto come giovane dell'anno in Football League. La mossa migliore, però, l'ha fatta il Tottenham nel finale del calciomercato invernale, acquistando Alli per una cifra sui sette milioni di euro e lasciandolo in prestito per sei mesi a Milton Keynes.
Anche il Liverpool era interessato: proprio i Reds di Steven Gerrard, all'ultimo anno ad Anfield e idolo assoluto di Alli. Arrivato al Tottenham, il giovane centrocampista ha messo subito in chiaro le cose: «Prestito? Io sono qui per restare. Lavorerò duro e cercherò di guadagnarmi il posto in campo. Pochettino è il manager giusto per continuare a crescere».
Infatti proprio il tecnico argentino non ha avuto paura a verificare di persona i progressi del 19enne in campo. Pochettino è atteso da un anno di conferme a White Hart Lane, ma non si è spaventato: Alli ha superato la concorrenza di Mason Bentaleb, venendo spesso schierato accanto a Eric Dier, anche lui spostato da difensore a mediano.
Alli potrebbe anche esser schierato da "10" nel 4-2-3-1 del Tottenham, ma togliere Christian Eriksen da quella posizione sarebbe una follia. In questo modo, i due possono coesistere e dare agli Spurs un'imprevedibilità offensiva straordinaria. Lo si è visto anche in Europa League: la gara di Alli contro il Qarabag è stata forse la migliore della sua (sinora) breve avventura al Tottenham.

Il motivo per cui a Milton Keynes il ragazzo ha lasciato dei buoni ricordi.

Il ragazzo poi ha un marchio di fabbrica tutto suo: il nutmeg, ovvero il tunnel. Quest'estate si è divertito a infilare un po' tutti. Già all'Audi Cup non si è fatto problema a farlo prima a Modric, poi a Kroos. In campionato ha replicato il gesto sul povero Borini. Segno non solo di creatività, ma anche di una personalità più che discreta.
Una crescita che non sembra fermarsi. E pensare che nell'estate 2014 in pochi forse l'avrebbero predetto: il ragazzo sembrava migliorare, ma non così velocemente. Perché nella carriera di questo ragazzo per metà nigeriano tutto sembra arrivare prima del previsto. E in questo, non ha fatto eccezione la chiamata di Roy Hogdson per la nazionale.
Qualcuno ha detto che Alli non è pronto per vestire la maglia dell'Inghilterra. C'è del vero in quest'opinione: a 19 anni, esser convocato per i Tre Leoni è un onore e un onere al tempo stesso. Proprio per questo, trovo che la chiamata sia giusta ORA: l'Inghilterra è già qualificata a Euro 2016, per cui le due gare finali saranno due esperimenti. Anche per il giovane Dele.
Tuttavia, la sua convocazione è frutto di due fattori. Primo: gli infortuni, che hanno falcidiato il centrocampo. Secondo: il rendimento delle squadre inglesi in Champions. Per Hogdson è una sorta di avvertimento: perché non chiamare il ragazzo se tra infortuni e prestazioni scadenti in mediana non c'è nessuno? Un punto evidenziato anche da Jamie Carragher, che ha sottolineato quanti pochi inglesi siano apparsi nell'ultimo weekend di Premier League.
E pensare che qualcuno aveva già messo gli occhi su di lui. C'è chi ha provato a convincere il ragazzo a vestire la maglia della Nigeria, ma lui ha rifiutato: «Il mio sogno è sempre stato quello di vestire la maglia dell'Inghilterra». Vedi come l'hanno accontentato subito? Ora sta a lui sfruttare questa chance d'oro per confermarsi a grandi livelli.

Dele Alli, 19 anni, gioiello del Tottenham e dell'Inghilterra.

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