22.5.18

La Muralla.

Ci saranno due esordienti al prossimo Mondiale di Russia 2018. Se dell'Islanda sappiamo parecchio grazie alla recente partecipazione a Euro 2016 (e l'hype non li ha mai veramente abbandonati), diverso è il discorso per Panama. La qualificazione dei centro-americani ha raggiunto tutti grazie soprattutto al gol decisivo, siglato dal simbolo e capitano Román Torres.

Román Torres e la gioia incontrollabile dopo la qualificazione a Russia 2018.

Già, Román. Una leggenda assoluta, chiamato La Muralla dai suoi tifosi: un nomignolo piuttosto azzeccato, se pensiamo che il centrale panamense abbina 188 centimetri d'altezza e un corpo che è largo probabilmente il doppio. Statuario, pieno di muscoli e tatuaggi, Torres sembra uno di quei guerrieri che difendevano le terre centro-americane in una vita passata.
E pensare che non era scontata la presenza di Torres a questi livelli: la sua carriera è iniziata grazie al Chepo Fútbol Club, un club che oggi non esiste più e che ha avuto una vita di appena 17 anni. Fondato nel '99, il Chepo FC venne chiamato anche Proyecto 2000, con lo scopo di sviluppare giovani giocatori per il calcio di Panama.
Non è un caso che diversi giocatori visti in nazionale negli ultimi anni abbiano iniziato proprio dai Tigrillos: per Torres, dopo un breve passaggio al San Francisco Fútbol Club, la vera occasione arriva nel 2006, quando il centrale firma per il Cortuluá, squadra colombiana. Basta un anno perché un altro trasferimento, quello più importante.
Nel 2007, infatti, il difensore firma per La Equidad, club di Bogotà. Non è una società tra quelle più importanti del panorama locale, ma Torres vince una coppa nazionale e ha anche più occasioni di partecipare alla Copa Sudamericana. Non solo, perché qualche prestito lo porta anche in altre squadre, sempre legate all'America Latina.
Dopo ben otto anni di contratto con gli Aseguradores - intervallati dai prestiti all'Atlético Junior, all'Atlético Nacional e a uno strano triennio con i Millionarios, ma non come giocatore di proprietà -, Román spicca finalmente il volo all'estero. Alcune squadre inglesi si erano interessate a lui, ma gli affari non erano mai andati in porto.
Invece, il 2015 è l'anno buono per lasciare il continente latino. A 29 anni, Torres si trasferisce ai Seattle Sounders in Major Soccer League. Lo fa ad agosto, nel bel mezzo della stagione, ma ci mette poco a integrarsi in un calcio superiore, ma sempre in via di sviluppo come quello americano. Anzi, farà molto di più.
Dopo appena un mese, Torres si rompe il crociato anteriore e deve sostanzialmente rimanere fuori dal campo per ben nove mesi, rientrando solo nel giugno 2016. Meglio però, perché un suo rigore - nella lotteria dei penalty contro il Toronto FC, nella finale della MLS Cup - regala il titolo a Seattle e ai Sounders, capaci di vincerla per la prima volta. 

Leyenda.

Se raccontassimo però solo la carriera di club di Torres, saremmo riduttivi. Il centrale è infatti il simbolo della nazionale panamense, che può contare su un gruppo esperto - Blas Pérez, Luis Tejada, Jaime Penedo, Gabriel Gómez e Felipe Baloy, per fare qualche nome - pronto a prendersi una meritata ricompensa, partecipando al prossimo Mondiale.
La sua carriera con Los Canaleros è iniziata da lontano: Torres era infatti tra i ragazzi che parteciparono al Mondiale U-20 del 2005, quello in cui Messi si fa conoscere al mondo. La nazionale guidata allora da Victor Mendieta viene eliminata nel girone con Cina, Ucraina e Turchia, ma per Torres è l'inizio di una grande avventura.
Panama si fa notare soprattutto nella Gold Cup. La Marea Roja ha centrato il secondo posto nel 2005 e nel 2013, perdendo in entrambi i casi la finale contro gli Stati Uniti. Sono però due storie molto diverse: nel 2005, Torres è giovanissimo e Panama conta ancora su Jorge Dely Valdés, con i suoi che perdono solo ai rigori.
Diversamente va nel 2013, quando Panama elimina il Messico in semifinale e perde la finale per 1-0. E poi c'è il 2015 e il roblo, ovvero il furto della semifinale del 2015: un gol di Torres porta avanti Panama, ma un rigore inesistente - fischiato per un presunto fallo del capitano, con tanto di rissa e sospensione - porta la gara ai supplementari, dove il Messico vincerà.
E i Mondiali? Panama è cresciuta, ma è arrivata da lontano. Pensate che, nelle qualificazioni per Germania 2006, Los Canaleros arrivano ultimi nel girone finale, l'Hexagonal, con appena due punti conquistati. Nel percorso per Sudafrica 2010, Panama esce addirittura al primo turno, perdendo la doppia sfida con El Salvador per 3-2.
Nelle qualificazioni a Brasile 2014, invece, arriva un'altra beffa: con Stati Uniti, Costa Rica e Honduras già qualificate, Panama può qualificarsi per lo spareggio intercontinentale con una serie di risultati. Un Messico in crisi sta perdendo in Costa Rica, mentre Panama va in vantaggio contro gli USA con un gol di Tejada.
Sembra tutto fatto grazie alla differenza reti, se non fosse che Klinsmann e i suoi ragazzi hanno altre idee. Le reti di Zusi e Johansson spostano gli equilibri e mandano Panama all'inferno, mentre il Messico supererà agilmente la Nuova Zelanda in 180'. Il Mondiale sembrava maledetto per Panama, ma qualcosa è cambiato nell'ultimo percorso di qualificazione.
La crisi degli Stati Uniti ha rimesso in discussione certi equilibri. Mentre Messico e Costa Rica hanno veleggiato verso la Russia, USA, Panama e Honduras si sono giocati l'ultimo posto all'ultima giornata. Gli USA stanno perdendo in Trinidad, mentre Honduras stava facendo il suo battendo il Messico in casa.
E Panama? Sotto in casa contro la selezione costaricana. Il pareggio è arrivato con un gol-fantasma di Pérez, convalidato seppur la palla non avesse passato la linea. All'88' è ancora tutto fermo e ci vuole un miracolo: quel miracolo ha la forma e le sembianze di un guerriero, lanciatosi all'attacco. Torres realizza un gol storico e porta Panama in Russia.
Torres ha recentemente ricordato le emozioni che prova in vista dell'evento estivo in Russia: «Ho lavorato duro e ho sacrificato tante cose per essere al Mondiale, voglio esserci senza alcun dubbio». Del resto, una Coppa del Mondo con Panama, ma senza il suo capitano e leader, la sua Muralla, sarebbe riduttiva.

Román Torres, 32 anni, con la maglia dei Seattle Sounders.

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