2.5.14

Beppe IV di Palermo.

Sì, lo so. Effettivamente non possono ancora festeggiare, ma il lieto evento potrebbe arrivare già domani in quel di Novara: il Palermo non può ancora dirsi tornato in A, ma il traguardo è a un passo. I sedici punti di vantaggio sull'Empoli a sei gare dalla fine sono un margine ragionevole per considerare i siciliani nuovamente parte di quel grande circo che è la Serie A. E il merito va sopratutto a un uomo: Giuseppe Iachini, il mago delle promozioni dalla B alla massima serie.

Rino Gattuso, 36 anni, e Maurizio Zamparini, 72 anni: il loro idillio è durato appena sei giornate.

Il tecnico di Ascoli Piceno sta per festeggiare la quarta promozione dalla cadetteria negli ultimi sei anni: manca la matematica, ma la logica dice che il Palermo cavalca da leader verso la Serie A da almeno un mese e mezzo. Per il mister rosanero sarebbe la seconda vittoria del campionato da primo in classifica, dopo quella conquistata con il Chievo Verona nel 2008. Le altre due promozioni sono arrivate nell'appendice dei play-off, con Brescia (2010) e Sampdoria (2012). Iachini è anche l'unico allenatore - almeno finora - ad aver portato una squadra che non fosse la terza in classifica a vincere i play-off di Serie B: è successo con i blucerchiati, che arrivarono sesti in campionato e poi batterono Sassuolo e Varese per tornare in A.
Non è stata la sua impresa più difficile, ma certamente va reso merito a Iachini per il traguardo che sta portando a compimento. Ex centrocampista con una carriera sopratutto in cadetteria, Iachini divenne allenatore dalla stagione 2001-02, quando guidò il Venezia per poche gare senza patentino. Una volta ottenuto, ha girato per l'Italia sopratutto in B: Cesena, Piacenza per tre anni, poi il grande salto con il Chievo Verona. Infine, Brescia, Sampdoria, sei mesi a Siena e ora Palermo. E pensare che i rosanero speravano di vincere tutto con Rino Gattuso. Zamparini aveva infatti scelto l'ex campione del Mondo per guidare il club siciliano alla promozione in A: dopo una retrocessione rovinosa (di cui vi avevo parlato proprio un anno fa), il patron del Palermo pensò di aver azzeccato la mossa della vita. Gattuso, nel frattempo, aveva chiuso la sua carriera in Svizzera al Sion, dove aveva fatto un minimo di gavetta da giocatore-allenatore.
Sull'ex Milan, il presidente si era espresso con fermezza: «E' una certezza, non lo esonererò mai». Salvo poi ricredersi dopo i primi due mesi di gestione: il Palermo esce dalla Coppa Italia e in campionato non decolla. Anzi stenta per poi cadere in malo modo, quando i rosanero perdono sia a La Spezia che a Bari. A quel punto, un Zamparini senza vergogna dirà: «Errore mio». Come se delle scuse potessero cancellare la sua reputazione: Gattuso è il ventesimo allenatore cacciato dal presidente rosanero in vent'anni tra Venezia e Palermo. Un vulcanico che non sa tenere la testa a posto. E per uno così solo Beppe Iachini poteva andar bene. Tra l'altro, l'allenatore marchigiano aveva dalla sua anche il fatto di aver militato per un biennio a Palermo nella sua carriera da giocatore. Iachini non cambia il suo copione: prende la squadra, si prende un periodo di ristrutturazione e poi il Palermo comincia a volare. Lo score è impressionante: 68 punti in 30 giornate da tecnico dei siciliani, miglior attacco (a pari merito con il Modena) e miglior difesa della B, più i due derby vinti contro il Trapani. E ora la promozione è a un passo: un successo domani sul campo del Novara basterebbe per guadagnare il ritorno in A e la vittoria nel campionato cadetto con cinque giornate d'anticipo.

Kyle Lafferty, 26 anni: il nord-irlandese è stato un pilastro per il Palermo di Iachini.

Insomma, il Palermo - dopo un 2012-13 difficile - ha potuto guardare al futuro con serenità grazie all'opera del mister rosanero. A breve compirà cinquant'anni (il 7 maggio prossimo), eppure Iachini deve ancora trovare la sua affermazione in Serie A. Il suo futuro - almeno a sentire Zamparini - è lì, con il Palermo, ma l'allenatore deve dimostrare di poter stare nella massima categoria. Le precedenti esperienze non depongono a suo favore, visto che finora Iachini ha avuto già tre chance in A. La prima fu con il Chievo dopo aver vinto il campionato, ma durò appena due mesi per la scelta di affidarsi sopratutto al blocco che aveva dominato la B l'anno prima; poi i clivensi si salveranno con Di Carlo. La seconda fu con il Brescia, condotto anch'esso dalla B alla A: anche in questo caso, Iachini viene esonerato dopo 15 giornate, salvo tornare due mesi dopo, quando la retrocessione non sembra evitabile. La terza è stata con il Siena nello scorso campionato: nonostante la discesa in cadetteria, è stata la migliore esperienza di Iachini in A, visto che i toscani erano ancora in corsa per la salvezza a una giornata dalla fine, sebbene su di loro gravassero sei punti di penalizzazione.
A questo punto viene in mente il paragone con quello che è stato il suo maestro: Walter Novellino. Monzon lo portò in panchina per fargli da vice a Piacenza ed è sempre stato un punto di comparazione per Iachini. Entrambi ormai sono a quattro promozioni dalla B: Novellino le ottenne con Napoli, Venezia, Piacenza e Samp. Ma il tecnico rosanero non ha avuto in A lo stesso successo del buon Walter, che ha salvato il Venezia, ha fatto altrettanto con il Piacenza e ha addirittura raggiunta l'Europa con la Samp. Quello che vorrebbe raggiungere anche Zamparini con Iachini. Già, Zamparini: il proprietario del Palermo ha un buon rapporto con il suo allenatore, visto che lo conosceva da Venezia, dove Zamparini era il patron e Iachini il capitano. Ora bisognerà vedere quanta pazienza il patron siciliano avrà con il suo mister, visto che Zamparini è conosciuto come un "mangia allenatori".
Insomma, il futuro del Palermo gira attorno a questi due nodi: il rendimento di Iachini in A e la pazienza che Zamparini saprà applicare. Si sogna l'Europa, ma bisognerà valutare anche quanto l'attuale parco giocatori sarà in grado di confermarsi. Ci sono alcuni che hanno stupito, come Bolzoni, che Iachini aveva già avuto nei sei mesi di Siena. O come Alen Stevanovic, che si è ripreso dopo un primo periodo di difficoltà con il nuovo tecnico. Come Vázquez, che Iachini ha saputo re-inserire gradualmente in squadra ed è stato importante negli ultimi due mesi. O sopratutto come i due centravanti, il giovane Andrea Belotti e l'ariete Kyle Lafferty: insieme hanno realizzato 19 gol spesso decisivi. In base a quanto il d.t. Perinetti saprà integrare questi protagonisti con i nuovi, i siciliani potranno far bene. E Iachini potrà finalmente affermarsi anche in Serie A. Per ora è Beppe IV di Palermo, in attesa dell'incoronazione definitiva.

Beppe Iachini, 49 anni, vicino alla quarta promozione dalla B alla A della sua carriera.

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