19.8.14

Bandiere ammainate.

Può una leggenda subire critiche feroci dopo una carriera di elogi? Certo che può. La Premier League è iniziata da qualche giorno, ma a tener banco nelle ultime settimane è stato il caso di Frank Lampard: il centrocampista ha lasciato il Chelsea dopo tredici anni e tantissime soddisfazioni. Praticamente il numero 8 dei Blues ha vinto tutto quello che poteva vincere con la maglia tanto amata. Poi l'addio, il passaggio al New York City FC e il prestito - di sei mesi - al Manchester City. Ai Citizens, sì.

Maggio 2014: Lampard saluta il Chelsea dopo tredici anni di militanza.

Non aspetterò tutto l'articolo per dire la mia: una possa decisamente poco saggia da parte del grande Frank, che avrebbe potuto scegliere ben altri lidi per svernare sei mesi prima di iniziare l'avventura in Major Soccer League dal 2015. Basti prendere come esempio un altro grande giocatore che sarà suo compagno di squadra dalla prossima stagione: David Villa, anche lui già confermato nel roster del NYCFC. Lo spagnolo ha scelto di andare sei mesi in Australia, al Melbourne City FC: un'opzione logica, visto che le due società sono collegate. Purtroppo non è sembrato altrettanto logico al suo collega inglese. Mettiamola così: se son rimasto deluso io - ammiratore di Lampard e non tifoso del Chelsea - figuriamoci i supporters dei Blues. Che hanno visto la loro leggenda prestarsi al City per metà anno: in tal modo, la storia di Frank Lampard si è un filino "sporcata".
In realtà, si potrebbe anche accusare i tifosi del Chelsea di esser un po' ingenui. Con la firma per il New York City FC, Lampard è entrato nell'universo del Manchester City. I proprietari dei Citizens - tramite il City Football Group - hanno acquisito il Melbourne Heart (in collaborazione con il club di rugby Melbourne Storm). Ecco perché Villa ha scelto l'opzione in terra Aussie. Non solo: il gruppo di Abu Dhabi ha poi partecipato alla fondazione del New York City FC nel maggio 2013, avvenuta anche con il contributo dei New York Yankees. Una "modica" operazione costata 100 milioni di dollari e che porterà la prima vera franchigia nell'area di New York, visto che i Red Bulls di Henry giocano nel New Jersey.
Frank Lampard ha lasciato il Chelsea nel maggio 2014, dopo 13 anni trascorsi allo Stamford Bridge. Figlio di Frank Lampard sr. (terzino per gli Hammers tra gli anni Settanta e Ottanta), il giocatore classe '78 è cresciuto nel West Ham. Al Boleyn Ground, però, Lampard ha sofferto la nomea del padre e non è riuscito a sbocciare come avrebbe voluto. Allora nell'estate 2001 è arrivato il trasferimento dal West Ham al Chelsea per undici milioni di sterline. Una bella cifra, spesa dai Blues nell'ottica di aver un futuro campione in casa. In effetti, Lampard all'epoca aveva 23 anni e un futuro tutto da scrivere. Tredici anni dopo, la storia parla da sé: svezzato da Ranieri e fatto esplodere da Mourinho, Lampard ha vestito la maglia del Chelsea per 648 volte. Il centrocampista ha segnato 211 gol, diventando il capocannoniere nella storia del club.
Inoltre, la lista dei trofei vinti a Stamford Bridge è lunghissima: tre Premier League, quattro F.A. Cup, due League Cup, due Community Shield, una Champions League e un Europa League. Insomma, ha avuto tutto ciò che poteva ottenere a livello di club. Infine, la lista dei riconoscimenti personali: giocatore dell'anno in Premier per due volte tra il 2004 e il 2006, per quattro stagioni Lampard è stato top-scorer della sua squadra. E poi c'è il rimpianto del Pallone d'Oro 2005: la logica vorrebbe - per tornei vinti e giocate - che la vittoria andasse a Lampard, ma la giuria sceglie di premiare il più appariscente Ronaldinho. Due grandissimi giocatori, ma il numero 8 del Chelsea finisce secondo dietro al brasiliano del Barcellona e davanti a Steven Gerrard, l'altro grande centrocampista della sua generazione.

Luglio 2014: Lampard annuncia l'accordo con il neonato New York City FC.

L'addio, consumatosi a maggio scorso, lasciava immaginare di tutto, meno che il ritorno in Premier. Abbracci, lacrime, cori per quello che è stato a lungo il vice-capitano del Chelsea, dietro all'immancabile John Terry. E la speranza di un rinnovo, naufragata poco prima del Mondiale. Dopo l'uscita prematura dell'Inghilterra in Brasile, si è attesa con ansia la scelta della prossima destinazione da parte di Lampard. Quando si è sentito parlare di New York, è sembrato lo sbocco naturale per la parte finale della sua carriera. Anche perché da un paio d'anni si è paventata l'ipotesi di un Lampard a stelle e strisce. Poi la delusione al passaggio - seppur in prestito - al Manchester City campione uscente.
Insomma, una scelta che non ci si aspetterebbe da Lampard. Anche perché i tifosi del Chelsea l'hanno presa tutt'altro che bene. Sulla falsa riga di quanto capitato con il trasferimento di Fernando Torres dal Liverpool al Chelsea nel gennaio 2011, i supporters più accaniti si sono ritrovati anche a bruciare la maglietta dell'ex idolo. Anche se è vero che la squadra di Manchester non è annoverata tra le più accanite rivali del Chelsea, il passaggio di Lampard al City è comunque uno svendersi al miglior offerente quando c'erano altre opzioni percorribili.
Domenica il City ha esordito sul campo del Newcastle, ma al St. James' Park Lampard non è apparso nemmeno in panchina: la squadra di Pellegrini ha vinto 2-0 e ora si attende l'esordio dell'ex Chelsea con i Citizens. Le sfide tra le due squadre saranno il 21 settembre all'Etihad Stadium e il 31 gennaio allo Stamford Bridge. Tecnicamente, Lampard potrebbe giocarle entrambe e poi rientrare negli Stati Uniti per l'inizio della MLS, quando il NYCFC sarà pronto a esordire nella stagione 2015. Chissà cosa accadrebbe se Lampard scendesse in campo contro la sua squadra del cuore. Insomma, non è stata una scelta saggia. Eppure uno studio del 2009 da parte dell'allora dottore del Chelsea, Brian English, stabilì che il quoziente intellettivo di Lampard superasse 150. Nonostante ciò, le scelte sbagliate sono sempre dietro l'angolo. E le bandiere rischiano di ammainarsi in certi casi.

Frank Lampard, 36 anni, è pronto per uno stint di sei mesi con il Manchester City.

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