5.8.14

Due stelle diverse, un unico futuro.

Compagni in nazionale, ma destinati a esser rivali con i rispettivi club. Per ora sono solo giovani virgulti, ma in futuro chissà. Il calcio spagnolo si è rialzato dopo la pessima figura del 2013, quando Real e Barcellona sono state umiliate dalle tedesche. Oggi, il Real è campione d'Europa, l'Atlético ha vinto la Liga e il Siviglia l'Europa League. Ma è il futuro della nazionale a preoccupare: dopo il Mondiale, ci vuole un riscatto. E ci sono due ragazzi che saranno utili alla Roja: Jesé Rodriguez del Real e Gerard Deulofeu del Barcellona.

Jesé Rodriguez, 21 anni, stella del Real Madrid e (forse) futuro erede di CR7.

Due destini diversi, due storie incrociate. Jesé Rodriguez è un classe '93, di cui per altro vi ho già parlato nella scorsa estate, temendo che il Real non gli avrebbe dato spazio, né rinnovato il contratto suo e di Morata. Se l'ariete ora è a Torino con la Juventus, il giovane Jesé ha avuto un discreto spazio con Ancelotti e ha contribuito a conquistare la Champions, seppur solo nella fase a gironi. Mourinho ha fatto esordire Rodriguez con il Real quando il ragazzo aveva solo diciott'anni, ma è la Castilla dove il giocatore ha fatto le sue fortune. Specie nel 2012-13, quando Rodriguez ha guidato la squadra B del Real a un'ottima stagione in Segunda División: la Castilla è giunta ottava, addirittura davanti ai pari-età del Barca. Con 22 reti segnate, Jesé ha battuto il record di Emilio Butragueño, che era arrivato a quota 21 in una stagione con la maglia della Castilla. Da lì è arrivato il rinnovo e la promozione in prima squadra: otto gol in 31 presenze. Tra le reti, la prima è stata in un Clásico perso dal Real 2-1 a ottobre 2013. Tutto bene, finché a metà marzo Rodriguez non ha subito la rottura del legamento crociato anteriore nel ritorno degli ottavi di Champions contro lo Schalke 04. Un infortunio che ha concluso la sua prima stagione con i Blancos, ma che ha fatto capire di che pasta è fatto il ragazzo.
La cosa strana è che il destino di Jesé si è incrociato spesso con l'altra stella del calcio spagnolo. Una stella color blaugrana, che ha affrontato due volte nella stagione 2012-13. In quella Segunda División, il Barcellona B schierava Gerard Deulofeu. La storia dell'ala blaugrana - 18 gol in quell'annata - è diversa di quella Jesé. Se il talentino del Real continua a crescere al Bernabeu, per Gerard si è scelta la strada del prestito. Dopo un'ottima stagione con la squadra B del Barcellona, Deulofeu è stato mandato all'Everton per il 2013-14. Un'esperienza molto diversa da quella della Liga, tanto che si è temuto che la Premier potesse essere troppo dura per il giovane talento del Barca. Invece, Deulofeu è stato subito considerato da Martinez e ha rappresentato uno dei punti di riferimento dell'Everton, giunto quinto nell'ultima Premier League. Certo, lo spagnolo ci ha messo un po' a ingranare, ma una volta inserito nei meccanismi dei Toffees ha dato il bianco. Altro che difficoltà fisiche: quattro gol in 29 presenze, ma sopratutto una velocità impressionante di passo e di pensiero. In fondo, neanche a Liverpool lo dimenticheranno: Deulofeu, alla fine dell'avventura, si è premurato di scrivere una lettera di ringraziamento a tutti coloro che fanno parte dell'Everton. Quest'anno torna al Barca con la speranza di sfondare. Curiosità: i contratti di entrambe queste giovani stelle scadono nel giugno 2017. Un destino più incrociato di così è difficile da immaginare.

Gerard Deulofeu, 20 anni: dopo l'Everton, è tornato per conquistare Barcellona.

La domanda però è: quanto spazio possono avere i due nei rispettivi club? Inutile girarci attorno: tutti aspettano il Clásico per vedere la sfida tra due attacchi stellari. Nel Barcellona, il trio Suárez-Messi-Neymar promette sfaceli. Nel Real Madrid, si prospetta un 4-3-3 con davanti Benzema, Bale e Cristiano Ronaldo: insomma, il modulo che ha portato i Blancos a vincere la Champions qualche mese fa. Che però potrebbe diventare 4-2-3-1 per dar spazio a James Rodriguez, magari sacrificando uno tra Di Maria (sempre in partenza) e Kroos. In tutto questo, non sembra esserci spazio per i due giovani promettenti. Deulofeu dovrebbe cercare di togliere il posto a uno dei tre davanti, ma non sarà facile, considerando che anche Pedro è un panchinaro. Jesé Rodriguez invece dovrà sicuramente aspettare: idealmente, potrebbe esser l'erede di CR7, ormai vicino ai trent'anni e ogni estate accostato a nuove avventure (il PSG o il ritorno a Manchester, sponda United).
Più facile capire se per Jesé e Gerard ci sarà spazio nella Spagna per Euro 2016. Il Mondiale brasiliano è stata una bella mazzata per la Roja, che non si aspettava di uscire nella fase a gironi. Tuttavia, c'è lo spazio per ripartire. E in questa ripartenza, le due giovani star possono tornare utili: nel 4-3-3 tutto possesso palla e verticalizzazioni, un po' di corsa e tecnica palla al piede possono esser utili. Non è impossibile immaginare una Spagna al prossimo Europeo con davanti Jesé Rodriguez, Gerard Deulofeu e quell'Álvaro Morata che spera di sfondare alla Juventus. Certo, senza dimenticare i vari Silva, Iniesta e compagnia, che però avranno superato la soglia dei 30 quando si giocherà la rassegna continentale in Francia.
Per altro, Rodriguez e Deulofeu hanno già avuto esperienze di nazionale insieme. I due hanno giocato l'Europeo U-17 nel 2010, l'Europeo U-19 nel 2012 (vinto dalla Spagna) e il Mondiale U-20 nel 2013. E potrebbero essere utili anche in ottica Olimpiadi, quando la Spagna potrebbe riprovarci per la medaglia d'oro, sfuggita malamaente a Londra nel 2012. Una partnership ben collaudata: se questi due giocassero insieme in qualche squadra, quella compagine avrebbe un futuro assicurato. La Spagna ha deluso all'ultimo Mondiale brasiliano, ma il motivo buono per non darla per morta è proprio questo: ci sarà un'altra generazione che conquisterà il Mondo. Spagna e Germania sono le uniche due nazionali europee che hanno almeno due generazioni di fenomeni, attuali e potenziali. La Roja può ripartire dal duo Gerard-Jesé. I due saranno avversari in campionato e per la conquista della Liga, ma in nazionale possono far sfaceli. E rimettere la Spagna sulla mappa (cit.).

I due con la Roja: tre tornei insieme. Il prossimo sarà l'Europeo 2016?

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