8.8.14

Spettacolo al Borussia Park.

Sono stati parecchi i cambiamenti negli ultimi anni di Bundesliga. Non sono molti i tecnici che si sono confermati: il Bayern Monaco, lo Schalke 04, il Bayer Leverkusen, il Wolfsburg, l'Amburgo e persino il Werder hanno cambiato tecnico. Pochi hanno confermato il proprio allenatore: se Jurgen Klopp è rimasto al Borussia Dortmund, un altro confermato d'alto borgo è certamente Lucien Favre. Il tecnico svizzero si prepara alla sua quinta stagione in Bundesliga e promette spettacolo con il suo Gladbach.

Favre e il Servette, un connubio durato undici anni tra campo e panchina.

La carriera di Lucien Favre da calciatore è stata discreta: riferimento della nazionale svizzera, ma sopratutto del Servette, Favre è diventato campione di Svizzera nel 1985. Discreto play-maker di centrocampo, si è ritirato nel 1991. Diventato allenatore, Favre è ancora ricordato al FC Echallens, dove è rimasto per quattro anni: per due ha fatto il tecnico delle giovanili, poi ha condotto una giovanissima prima squadra alla promozione della seconda divisione svizzera. Ancora oggi è uno dei più grandi risultati del club. Poi Favre passa all'Yverdon-Sport FC, dove fa un altro miracolo: la squadra all'epoca vivacchia nei bassifondi della seconda divisione, Favre li salva e li porta alla promozione. Nel successivo campionato, il tecnico porta l'Yverdon anche al quinto posto della Nationalliga A.
Dopo quasi dieci anni di miracoli, Favre è tornato al primo amore: i due anni al Servette hanno portato una vittoria in Coppa nel 2001 e un'ottima annata in Coppa Uefa, dove la squadra di Ginevra è stata eliminata dal Valencia, che da lì a poco avrebbe vinto la Liga con Rafa Benitez. In seguito Favre ha vissuto un ottimo quadriennio allo Zurigo: due Swiss Super League e una Coppa di Svizzera vinta. I due campionati vinti dal club sono arrivati sul filo di lana e all'ultima giornata. In particolare, a Zurigo ricordano ancora con piacere l'annata 2005-06: il campionato è stato vinto all'ultimo atto in casa dei rivali più acerrimi. Allo St. Jakob di Basilea, lo Zurigo è dietro di tre punti. Solo la vittoria garantirebbe la conquista del campionato, ma fino a pochi minuti dalla fine la gara è ferma sull'1-1. Il gol finale di Iulian Filipescu al 93' porta l'inerzia dalla parte dello Zurigo, che vince il campionato. Inoltre, nel 2007 Favre vince il campionato con un Zurigo dall'età media di 21 anni e mezzo: alla faccia dell'esperienza.
Tuttavia, nel 2007 per Favre è tempo di lasciare la Svizzera dopo anni di successi. L'occasione buona è quella con l'Hertha Berlino: tre anni di accordo tra il club della capitale e l'allenatore svizzero. Dopo un primo anno d'ambientamento (10° posto), la squadra di Berlino ha uno straordinario 2008-09: non ci sono grandissimi bomber (solo Pantelic e Voronin vanno in doppia cifra), ma l'Hertha gira che è una meraviglia. Ancora una volta, il merito è da ascrivere a Favre: dopo l'eliminazione sia dalla DFB-Pokal che dalla Coppa Uefa, il cammino sembrava compromesso. Invece, il tecnico svizzero rimette insieme i pezzi e porta i suoi ragazzi al quarto posto, con le vittorie anche su Bayer Leverkusen e Bayern Monaco. Anzi, se non fosse stato per il misero bottino nelle due giornate finali (un punto su sei), l'Hertha sarebbe stato in corsa per il titolo, poi vinto dal Wolfsburg di Magath. Ciò vale a Favre persino il premio di manager dell'anno in Germania. La stagione successiva chiude un buon biennio a Berlino, visto che in estate la squadra viene smantellata, con le cessioni di Simunic, Voronin e Pantelic. L'Hertha parte male e a settembre 2009 Favre viene esonerato. Tuttavia, la sua storia in Germania è tutt'altro che finita.

Favre ai tempi dell'Hertha Berlino: vinse il premio di manager dell'anno in Buli.

Dopo un abbondante anno sabbatico, Lucien Favre è pronto a rientrare. A cogliere l'occasione è il Borussia Mönchengladbach, che versa in uno stato di classifica profondamente deficitario. Il Gladbach, infatti, prende Favre a febbraio 2011, nel momento in cui la squadra è all'ultimo posto della Bundesliga, con appena 16 punti in 22 gare. Nelle restanti 12 partite, Favre mette insieme quello che possiamo definire un miracolo. Con un 4-4-2 classico, il Gladbach ottiene subito un'ottima vittoria con lo Schalke 04 e batte addirittura il Borussia Dortmund campione di Germania. A fine stagione, i venti punti ottenuti da Favre consentono alla squadra di disputare il play-off contro il Bochum, terzo in Zweite: il 2-1 totale consente al club di rimanere in Bundesliga.
Ma la storia non è finita qui, perché il Borussia si spara una stagione ancor più straordinaria nel 2011-12. Favre ottiene subito la vittoria contro il Bayern Monaco all'Allianz Arena: nelle prime sette giornate, il Gladbach fa 16 punti e vola. Poi rallenta progressivamente, ma non molla mai la zona europea. La squadra di Favre stupisce tutti per il bel gioco e ottiene anche risultati: due cose difficilmente coniugabili, ma non per il tecnico svizzero. Che a fine anno festeggia il quarto posto che vale i preliminari di Champions: un risultato incredibile, se si pensa quanto successo l'anno prima. Alla fine il Gladbach in Champions non ci va (sconfitta nei preliminari contro la Dinamo Kiev), ma la squadra continua a stupire. Prima è arrivato un ottavo posto, poi il sesto del 2013-14, che ha riconfermato il club in Europa League.
Ottimi risultati, ma quest'anno Favre può nuovamente puntare al bersaglio grosso, oltre ad aver ottenuto il rinnovo fino al 2017. Se c'è una squadra che ha fatto gli innesti giusti al posto giusto, è proprio il Gladbach. Certo, ter Stegen e Arango hanno salutato la compagnia: sono due pezzi da novanta che lasciano il Borussia Park proprio nel momento sbagliato. Tuttavia, il club ha rimpiazzato gli assenti. Innanzitutto ha piazzato un buon colpo in uscita, liberandosi di quel Luuk de Jong che ha stranamente fallito con la maglia del Gladbach: otto gol in 45 gare al Borussia Park. Pochini per pensare in una riconferma. Però sono arrivati cinque acquisti che rinforzeranno nei punti giusti il 4-4-2 di Favre. Fabian Johnson ha fatto un gran Mondiale, ma già all'Hoffenheim si è comportato discretamente. Yann Sommer, arrivato dal Basilea, servirà a colmare il vuoto lasciato da ter Stegen: si è scelto un portiere di esperienza, che ha già raggiunto la maturazione.
Ma le vere novità sono sugli esterni: confermato Patrick Hermann, Favre avrà altre tre frecce al suo arco. Ibrahima Traoré ha già avuto lo svizzero come allenatore all'Hertha Berlino, ma dopo la stagione a Stoccarda sarà un giocatore importante. André Hahn ha sfiorato il Mondiale e all'Augsburg lo ricordano tutti con piacere. Infine, Thorgan Hazard non è solo il fratello di Eden, ma un giocatore pronto a sfondare definitivamente. Insomma, c'è il materiale per andare alla caccia della Champions. E per dimostrare che lo spettacolo al Borussia Park, con Favre in panchina, non finisce mai.

Lucien Favre, 56 anni, è pronto a stupire con il suo Gladbach.

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