20.4.15

Argentina, amore mio.

L'Argentina è una nazione legata a doppio filo all'Italia. Sarà per l'invasione di nostri connazionali che attraversò l'Atlantico a cavallo tra '800 e '900 per andare in Sud America. Oppure perché il nostro calcio è stato colonizzato dagli argentini. Un legame che continua anche in questa Serie A: tra i primi cinque della classifica cannonieri, quattro vengono dall'Albiceleste.

Duello tra nueve: Paulo Dybala, 21 anni, contro Mauro Icardi, 22.

Quattro personaggi, quattro giocatori diversi. Il primo è Mauro Icardi, arrivato alle cronache calcistiche da qualche anno, ma che ha attirato molta più attenzione fuori (vedi Wanda Nara). Il campo parla però di 21 gol stagionali, nonostante l'Inter versi a metà classifica e sia ormai fuori da tutto. Di questi, 16 sono stati realizzati in 29 partite di Serie A. Nell'ottobre 2014 è arrivato anche il tanto atteso esordio con la nazionale argentina, dopo che Icardi aveva flirtato con Prandelli e l'Italia all'inizio del 2013, quando giocava ancora con la Sampdoria.
Un nome nuovo è quello di Paulo Dybala, letteralmente esploso in questa stagione. Acquistato dal Palermo nell'estate 2012 per 12 milioni di euro dall'Instituto, Zamparini l'aveva dipinto come un fenomeno. Tuttavia, le sue prime due annate italiane - una in A, l'altra in B - hanno visto un giocatore capace di segnare solo otto reti e terribilmente discontinuo. Tutto cambiato nel 2014-15: siamo a 13 reti e 10 assist, l'unico a realizzare una doppia-doppia in Italia. E ieri si è distinto nuovamente nella gara contro il Genoa (un assist e mezzo). Dybala sogna l'esordio in nazionale e ieri c'era pure il ct argentino Martino in tribuna al Barbera.
Se vogliamo parlare di super-star della Serie A, due su tre sono argentine (l'altra è Pogba). Gonzalo Higuaín è arrivato a Napoli per sostituire Cavani, L'argentino è valso per ora una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, più un ottimo rendimento europeo (13 reti in 22 partite tra Champions ed Europa League). In quasi due anni di Napoli, siamo a 48 gol segnati in 94 match con la maglia azzurra. Giovedì Higuaín si è distinto anche a Wolfsburg, dove una sua rete ha aperto il 4-1 dei partenopei in Germania. Nonostante i tanti impegni europei, siamo a 13 marcature in A. Ora sotto il Vesuvio si sogna di vincere un'altra coppa con El Pipita.
Infine, Carlos Tévez è diventato il punto di riferimento della Juventus. Lui è il capocannoniere della Serie A 2014-15: 18 reti, di cui due su rigore. Anche nella vittoria con la Lazio è stato importante, nonostante non abbia segnato. Si vocifera molto del suo futuro: il sogno di Carlos è tornare a vestire la maglia del Boca Juniors, primo amore della sua carriera. Ma intanto il suo score alla Juventus è impressionante: Tévez ha segnato 47 gol in 87 partite con la Vecchia Signora,. L'argentino ha migliorato di parecchio la sua media-gol rispetto alla prima annata italiana grazie ai gol in Europa. Ed è l'altra superstar di un campionato sempre più povero come il nostro.

Gabriel Batistuta e Hernan Crespo: due cannonieri della Serie A 2000-01.

Si potrebbe fare un paragone con il 2000-01, quando la Serie A conobbe lo stesso movimento di argentini in area di rigore. A comandare quella classifica cannonieri fu Hernan Crespo, 26 gol con la maglia della Lazio. Gabriel Batistuta ne segnò 20 al suo primo con la Roma: reti che gli valsero il primo scudetto della sua carriera. Non andò male neanche El Pampa Roberto Sosa, che ha segnato in quella stagione il maggior numero di gol in una stagione di A (14, senza rigori). Infine, Julio Cruz alle prese con la sua prima annata a Bologna: sette le marcature realizzate nella massima serie, 11 in stagione.
A gennaio 2015, ci si è ritrovati nella straordinaria situazioni di quattro argentini a occupare le prime posizioni della classifica cannonieri: mai successo in Serie A. E se escludiamo gli attaccanti di casa nostra, quelli argentini sono quelli che più spesso hanno vinto la classifica cannonieri della Serie A: è accaduto ben otto volte (davanti alla Svezia, a quota 7). L'ultima volta avvenne proprio con Crespo nel 2000-01. Ed è possibile che quest'anno la coincidenza abbia di nuovo luogo.
Da questo ragionamento, per altro, rimangono esclusi attaccanti comunque straordinari come Abel Balbo (117 reti in A), Ezequiel Lavezzi (gran contropiedista), Diego Milito (due stagioni da 46 gol in A) e Claudio López (segnato dagli infortuni nei quattro anni alla Lazio). E l'Italia? Il miglior marcatore di casa nostra è quel ragazzo di 38 anni chiamato Luca Toni, 15 reti con un derelitto Hellas Verona. Ecco qua la nostra crisi: non abbiamo grandi bomber e colui che ha vinto la classifica capocannonieri l'anno scorso - Immobile, con il Torino - soffre la panca al Borussia Dortmund. Ma che ci frega? Meglio l'Argentina.

Star argentine: Carlos Tévez, 31 anni, contro Gonzalo Higuaín, 27.

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