7.4.15

Il latino di Zurigo.

Da calcio piazzato, come sempre. Uno di rigore, l'altro su punizione immacolata. Ricardo Rodríguez si riprende il Wolfsburg e lo fa nella maniera migliore: doppietta allo Stoccarda e vittoria casalinga per 3-1. I verdi sono sempre più vicini alla qualificazione diretta alla Champions, ma lo svizzero rimane una delle punte di diamante di una squadra molto interessante.

Rodríguez con la maglia della Svizzera: 29 presenze per lui. 

A novembre 2014 vi ho parlato della banda Hecking, ma Rodríguez già dall'anno scorso ha dimostrato di esser un giocatore sopra la media. Arrivato alla Wolkswagen Arena per nove milioni di euro nel gennaio 2012 (una cifra enorme per l'epoca), il terzino ha dimostrato col tempo di valere tutti quei soldi. Quando il Wolfsburg l'ha preso, era uno dei giocatori svizzeri più promettenti. Oggi è una realtà: colonna della nazionale di Petkovic, ha già disputato un Mondiale ed è pronto a fare il salto definitivo di qualità.
A Zurigo era talmente apprezzato che è stato convocato per la prima squadra a soli 16 anni, quando è tra i panchinari di una gara di Champions League. Bernard Challandes e Urs Fischer sono gli allenatori che l'hanno cresciuto calcisticamente. Da quel luglio 2009 di tempo ne è passato: Rodríguez esordisce a 17 anni, segna il primo gol a 18 e poi affronta anche il Bayern in un altro preliminare di Champions League. È quel viaggio in terra tedesca a farlo conoscere a tutti. La curiosità è che Rodríguez è stato votato giocatore dell'anno dai tifosi dello Zurigo nel 2011-12, nonostante abbia disputato solo metà stagione con il club elvetico.
Nonostante sia l'ennesimo caso di quasi-oriundo elvetico (padre spagnolo e madre cilena), il suo rapporto con la Svizzera è molto forte (con tanto di rap). Rodríguez avrebbe potuto scegliere di giocare con le Furie Rosse o con la Roja, ma non ha mai dimenticato di esser svizzero dentro. Nato e cresciuto a Zurigo, il mancino è stato una dei titolari dell'U-17 di Ryser che vince il Mondiale del 2009 (con tre gol segnati). Ha giocato le Olimpiadi di Londra del 2012 ed è stato il terzino sinistro della Svizzera al Mondiale 2014, il suo trampolino definitivo verso il mondo.
Il presente parla di uno dei migliori mancini che il mondo calcistico attualmente conosca. Dopo l'assist e il gol segnato contro il Friburgo, Rodríguez si è ripetuto nell'ultima gara casalinga. Ora il Wolfsburg vola a quota 57 punti, a -10 dal Bayern primo e a +7 dal Gladbach terzo. Un modo per tenere aperta la Bundesliga e non mollare quel secondo posto che varrebbe la gloria della Champions League dopo cinque anni. E pensare che, quando arrivò al Wolfsburg di Magath, Rodríguez sarebbe dovuto essere il vice-Schäfer, allora capitano della squadra. Invece era talmente talentuoso che scavalcò il più esperto compagno e divenne subito titolare. Un predestinato.


Certo, ci sono cose su cui Rodríguez può migliorare. Gran terzino per gli affondi e per i calci piazzati, lo svizzero è ancora deficitario in difesa, dove può far di meglio. Se guardate Svizzera-Francia dello scorso Mondiale, ve ne accorgerete. Molti l'hanno criticato, ma il suo tecnico - Dieter Hecking - lo difende a spada tratta, tanto da definirlo «il miglior terzino sinistro dell'intera Bundesliga». E se togliamo qualche mostro come Alaba o Lahm (che poi siamo sicuri siano ancora definibili come terzini e basta?), allora sì, Hecking ha ragione.
Del resto, l'abilità dello svizzero sui calci piazzati lo rende una variabile pericolosa nelle aree avversarie. Rigorista del Wolfsburg, Rodríguez si prende la responsabilità anche dei calci da fermo e spesso mette in difficoltà gli avversari. Nel 2013-14 si era fermato a sette gol e dieci assist, ma quest'anno siamo a nove reti e quattro assist. Forse perché davanti c'è tanta abbondanza e non c'è più stretto bisogno delle sue traiettorie. Tuttavia, secondo i dati Squawka, Rodríguez è il secondo difensore più prolifico delle cinque migliori leghe europee (insieme al suo compagno di squadra Naldo) e il miglior nel performance score offensivo per gara.
In un mondo calcistico dove i buoni terzini scarseggiano, Rodríguez è una rarità. Spesso viene paragonato a Leighton Baines dell'Everton, ma i due sembrano leggermente diversi: in comune hanno solo un gran mancino e la capacità dai calci da fermo. L'inglese è più ordinato difensivamente, mentre lo svizzero è di gran lunga superiore negli affondi offensivi. Inoltre, il Wolfsburg è in una botte ferro rispetto ai futuri assalti di mercato: Rodríguez ha allungato il suo contratto con Die Wölfe fino al giugno 2019.
Il d.s. Allofs ha spiegato la situazione del terzino e schivato le ipotesi che lo danno lontano dalla Germania: «Le voci di mercato sono una cosa normale per un giocatore così forte, ma Ricardo è molto felice al Wolfsburg». Il rinnovo è una buona mossa per trattenere il calciatore svizzero del 2014, riconoscimento arrivato dopo una carriera ancora da scrivere, ma già a buon punto. Il latino di Zurigo non vuole fermarsi, come le sue cavalcate sulle fascia.

Ricardo Rodríguez, 22 anni, una delle colonne del Wolfsburg.

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